Rovereto a Natale, affascinante città dei bambini

Erika Fasan, autore di Family Go
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Una mamma e un papà alle prese con una bimba al suo primo vero Natale. Cosa di meglio che un weekend ai mercatini di Rovereto? Luci, sapori e gli oggetti della tradizione in una città che è un invito alla fratellanza, alla pace e alla cultura! Sì, perché Rovereto è anche un incredibile concentrato di musei e luoghi in cui aprire la mente (anche quella dei più piccoli) e riempirla di proposte e suggestioni. A pochi passi dalla montagna e dal lago di Garda.

Il Natale dei Popoli di Rovereto ci accoglie con un evento di quelli da segnare in calendario, l’accensione del grande abete in piazza Rosmini, e con un coro internazionale di bambini che sembra inseguirci per tutta la durata del nostro weekend e che ci pare un ottimo auspicio per una vacanza family.
Ma andiamo per ordine. Era da tanto che desideravo tornare a Rovereto, città che per me era soprattutto sinonimo di Mart (il celeberrimo Museo di arte contemporanea) e di un felice incontro tra montagna e cultura a pochi passi dal Lago di Garda. E quale occasione migliore, ho pensato, che tornarci a inizio Avvento, quando la magia del Natale che sta per arrivare si stende su cose e persone, su vie e palazzi e su monti e prati avvolgendo tutto con quel certo non so che capace di farmi pizzicare gli occhi dalla commozione? Specie se quello in arrivo è il mio primo vero Natale da mamma…

Il Natale dei Popoli: accoglienza, pace e tanti mercatini da ammirare con mamma e papà

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Quello di Rovereto è un Natale davvero speciale. Sì, perché i tradizionali mercatini e gli eventi tipici delle feste qui sono anche un invito alla convivenza dei popoli. Nella Città della Pace, a pochi chilometri dai fronti della prima guerra mondiale e dalla Campana dei Caduti realizzata col bronzo fuso dei cannoni della Grande Guerra, che ogni sera batte 100 rintocchi per ricordare al mondo l’importanza della convivenza pacifica, il Natale è – da sempre – un inno alla fratellanza e all’unione. Ogni anno un paese ospite differente oltre che la presenza della città di Betlemme che ha dato i natali a Gesù, ma nel 2015 (anno in cui ci siamo stati noi), anno di migrazioni e tragedie del mare, ha un sapore davvero significativo il gruppo di ragazzi profughi ospitati al centro di accoglienza cittadino che sono presenti alla cerimonia di accensione dell’albero e che la sera in cui siamo presenti danno vita, assieme al coro internazionale di bambini, a uno spettacolo dedicato ai migranti nel bellissimo Teatro Zandonai che, anche vuoto e a sipario calato, merita certamente una visita. Ad albero acceso decidiamo che la visita ai mercatini può iniziare.

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Da piazza Battisti, lungo via Roma e poi lungo quella che viene chiamata la Via dei Presepi fino a tornare ancora in piazza Rosmini, è un tripudio di luci e profumi, di cibi che fanno tanto Natale e di prodotti tipici. Noi siamo attirati soprattutto dai giochi per bambini: Ginevra e le sue amichette compiono tutte gli anni (anzi un anno!) in questo periodo e noi ci perdiamo tra giocattoli tipici e vere opere di design: a fine giornata il nostro passeggino è più stipato di una borsa della spesa! In una città così aperta al prossimo non poteva mancare il mercatino della solidarietà: lo troviamo tra quello di arte e design, appunto, e il villaggio del Natale con il presepe.

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Ottima per i bambini anche il Piccolo Regno del Nataleun mondo magico (in piazza San Marco) in cui ogni bambino non potrà non essere attratto dalla magia del Natale, da un mondo pieno di luce e di mistero, in cui farsi trasportare da elfi e folletti, su slitte piene di doni. Appuntamento dal lunedì al venerdì dalle 16.30 alle 18.30, sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30. www.mercatinodinatalerovereto.com/

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La nostra visita prosegue poi al Vallagarina Food & Wine, l’angolo dedicato ai produttori locali e al loro modo di raccontare questa terra attraverso quello che arriva sulla tavola: prodotti bio, a chilometro zero o comunque testimoni di una genuinità che tante volte sembra perduta. Ogni anno, a rotazione, lo spazio in cinque postazioni è riservato ad alcuni produttori diversi che hanno storie bellissime da narrare. Dal produttore di vini che recupera, quasi con un lavoro filologico, le antiche uve della zona alla donna veneta che lascia tutto per trasferirsi in una malga della Vallarsa a produrre formaggi di capra, dal produttore di sciroppi e piante officinali all’insegnante di yoga nel bosco che all’occorrenza produce anche composte e con la bella stagione attende i bambini con le attività della fattoria didattica. Per finire con l’apicoltore che ci parla di un progetto di percorso didattico per grandi e bambini tra i sentieri poco fuori Rovereto alla scoperta del mondo delle api. Mentre assaggiamo i diversi tipi di miele impariamo cose che mai avremmo nemmeno immaginato, finché non faccio l’errore di chiedere – ammetto di non saperlo – quanto dura la vita di un’ape. Vorrei non averlo mai chiesto: una quarantina di giorni. La cosa mi riempie di una certa tristezza e mi riprometto di iniziare a guardate questi insetti con occhi diversi e più rispetto. http://bit.ly/VallagarinaFood-Wine

Cosa vedere a Rovereto: una città da scoprire in famiglia

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L’indomani, complice anche un cielo terso e la festa di Santa Caterina che regala a Rovereto un ulteriore motivo di brio, ci dedichiamo alla visita della città. Iniziamo proprio dalla maestosa Campana dei Caduti a pochi chilometri dal centro. Il nome ufficiale, “Maria Dolens”, ricorda la sofferenza e la pena che ogni guerra porta con sé, ma il fatto che sia conosciuta ai più come la “Campana della Pace” ci fa capire come la speranza alla fine sia più forte di tutto. La visita inizia con percorsi guidati che raccontano la storia della Campana, della Fondazione che se ne occupa e delle persone – più o meno importanti – che di qui sono passate, continua con mostre fotografiche e si conclude ovviamente con lo spettacolo della Campana che nella sua imponenza di bronzo domina sulla valle sottostante. La Campana suona tutte le sere, tranne nei periodi più freddi in quanto il metallo è a rischio di incrinature. Prima di partire un momento davvero commovente: la possibilità di dare il nostro nome a uno dei migranti morti in mare o comunque durante la ricerca di un destino migliore: il diritto a un nome – troviamo scritto – è il primo diritto di ogni persona e con le lacrime agli occhi siamo felici di condividere il nostro con chi ha avuto meno fortuna di noi. www.visitrovereto.it/scopri/musei/campana-dei-caduti/

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Riscendiamo verso la città e troviamo ad attenderci il Museo Storico Italiano della Guerra nell’imponente cornice del Castello di Rovereto. E’ uno dei più importanti in Italia dedicati alla Grande Guerra e offre nelle sue suggestive sale una ricca collezione di armi, materiali, oggetti e fotografie della vita di trincea e di manifesti di propaganda bellica. Come sempre, quello che più ti rimane dopo visite di questo tipo sono le testimonianza dei combattenti, dei feriti e di quanti a vario titolo la guerra l’hanno vissuta davvero. Dai camminamenti esterni, soprattutto da quelli che portano ai due torrioni Marino e Malipiero, si gode una vista su Rovereto che da sola merita la visita al Museo. Unico accorgimento: il gran numero di scale, sia interne che esterne, e la struttura stessa del Castello rendono la visita con passeggino non particolarmente agevole: se avete bimbi piccoli consigliamo di tenerli in fascia in marsupio. www.museodellaguerra.it/

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Non meno interessante il Museo Civico, importante punto di riferimento nell’ambito delle scienze naturali, dell’archeologia, delle arti figurative e della tecnologia. Ci piace perché più che vetrina vuole essere un luogo aperto, che accoglie e coinvolge: peccato solo che il poco tempo a disposizione non ci consenta di apprezzarne appieno il senso di musealizzazione diffusa, magari ammirando le tracce dei dinosauri o visitando la sede del Museo all’Osservatorio del Monte Zugna (a circa 40 km da Rovereto). Un motivo in più per tornarci quando Ginevra sarà un po’ più grande… Da fine novembre ai primi giorni di gennaio il Museo propone un ricco programma di eventi a tema per bambiniwww.fondazionemcr.it/

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Concludiamo in bellezza la nostra due giorni trentina con la “superstar” di Rovereto, il Mart, Museo di Arte Contemporanea di Trento e Rovereto di corso Bettini che attira visitatori da ogni parte del mondo grazie alle opere di Giorgio Morandi, di Giorgio de Chirico, di Carlo Carrà e del futurista roveretano Fortunato Depero (a cui è dedicata in città anche Casa d’Arte Futurista Depero, anch’essa parte integrante del Mart). L’immagine che ne conservavo nella memoria non viene smentita da questa nuova visita: la struttura imponente che fin dall’ingresso ti avvolge e ti invita a lanciare uno sguardo su, verso il cielo di Rovereto, gli ampi spazi interni, la cura intelligente delle collezioni e delle mostre temporanee e – quest’anno ci presto decisamente più attenzione – gli angoli dedicati ai più piccoli, come il Baby Mart, uno spazio permanente e gratuito dove muoversi in tutta sicurezza, giocare, leggere e disegnare insieme a mamma e papà e una libreria con tanti libri per bambini. Per loro anche tanti laboratori nei weekend e “Holiday on Mart“, la colonia diurna in Museo aperta durante le vacanze di Natale, Pasqua e d’estate. www.mart.tn.it/
Da qualche anno i musei di Rovereto propongono “Al Museo con mamma e papà”, un ricchissimo programma di eventi e iniziative per le famiglie: oltre 200 le proposte (attività, visite guidate e laboratori) tutti i weekend dell’anno al Mart e alla Casa d’Arte Futurista Depero, alla Fondazione Museo Civico, al Castello di Rovereto e alla Campana dei Caduti. A cui si unisce il programma di visite guidate che i musei e la città propongono tutti i fine settimana. www.visitrovereto.it/vivi/eventi/visite-guidate-rovereto/

Un lungo Avvento di appuntamenti in famiglia. E a Natale…

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Lo abbiamo già anticipato: il Natale dei Popoli di Rovereto è anche un lungo calendario di appuntamenti per tutta la famiglia. Come gli appuntamenti al Museo Civico: a dicembre tutti i week end e i festivi (ore 16.45) “Stelle di Natale – Speciale Avvento”. Qui maggiori informazioni: www.visitrovereto.it

Trentino Guest Card: per muoversi e visitare senza limiti

Ottima per scoprire Rovereto e dintorni e muoversi in assoluta libertà è la Trentino Guest Card, la tessera che consente, per tutta la durata della vacanza, la libera circolazione su tutti i trasporti pubblici locali e un ingresso in oltre 100 tra musei, parchi, castelli e attrazioni della provincia, oltre a sconti su acquisti e degustazioni. Noi l’abbiamo ricevuta direttamente al b&b in cui abbiamo dormito, in alternativa si può acquistare in formula settimanale presso gli uffici turistici (costo 40 euro). Ed effettivamente è molto comoda: basta esibirla all’ingresso e l’accesso al museo o agli altri luoghi di interesse è immediato. www.visitrovereto.it/info/card/guest-card-trentino/

Dove dormire

Rovereto è ricca di strutture ricettive, ma se preferite soggiornare un po’ fuori dal centro e svegliarvi affacciati su prati e alberi da frutto allora vi consigliamo il b&b La Betulla di Nogaredo, due camere e un appartamento (arredati con pezzi di artigianato provenienti dai quattro angoli del pianeta) a dieci minuti di auto dal centro di Rovereto. Noi l’abbiamo provato e ne siamo rimasti incantati: non solo per la bellezza del posto e per i panorami che si possono ammirare dalle grandi finestre delle stanze, ma anche per la bontà e genuinità della colazione preparata dalla proprietaria, la signora Enrica, e servita nel luminosissimo salone della casa (da provare lo strudel che profuma di limone, ottimo!). Quello che più ricorderemo, però, sono soprattutto i proprietari e i racconti della loro incredibile famiglia multietnica: in particolare degli otto nipoti sparsi in giro per il mondo che tutti le estati si danno appuntamento a casa dei nonni. Non fosse stato per Rovereto che ci aspettava coi suoi mercatini e i suoi musei saremmo ancora lì a sentirli raccontare… www.la-betulla.com

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INFO TURISTICHE

www.visitrovereto.it/

 

Copyright: Familygo. Foto di visitrovereto.it; Chiara Bille; Erika Fasan

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