Un tuffo in una Roma segreta, per visitare i siti storici scoprendo il loro lato misterioso e fiabesco, è la proposta itinerante che vi suggeriamo per incuriosire i vostri figli su una grande città che cela sorprese dietro ogni angolo.
La “città eterna” è straordinariamente ricca di luoghi misteriosi, monumenti che nascondono storie e leggende, o anche semplici curiosità, perfette per divertire e appassionare i bambini (ma anche noi adulti!). Una sosta nei magnifici parchi verdi di Roma servirà invece per riposare spirito e corpo. Il percorso è tutto all’aperto, dato che Roma ci permette fino a novembre inoltrato di godere un dolce autunno, con quei bellissimi colori che caratterizzano le famose “ottobrate romane”.
Andiamo quindi alla scoperta della Roma segreta in un itinerario tra misteri e leggende che si può distribuire in 3 giorni, con 3 temi diversi.
1. La Roma segreta degli artisti e delle fontane
Partiamo da Campo de’ Fiori, luogo famoso per le esecuzioni a morte durante l’Inquisizione. Fu proprio qui che nel febbraio del 1600 Giordano Bruno venne arso al rogo e si dice che ogni 100 anni dal giorno della sua morte il suo spirito si aggiri nella piazza attorno alla sua statua scura!
Proseguiamo per Piazza Navona, ricca di pittori e di spettacoli di artisti di strada, e ammiriamo le fontane di mostri marini e divinità. Questa piazza dalla forma allungata (nell’antichità era uno stadio) accoglie infatti tre bellissime fontane.
Molti artisti famosi hanno lavorato nei secoli passati per abbellirla: fra tutti, Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini, nel ‘600, l’hanno trasformata in uno speciale teatro del Barocco.
Noi ci dirigiamo verso la più grande, la Fontana dei Fiumi: famosa in tutto il mondo, è opera del Bernini ed è sovrastata da quattro giganti su un grande scoglio, che rappresentano i fiumi dei quattro continenti allora conosciuti: il Nilo, con la testa velata, il Gange, con un remo in mano, il Danubio, vicino a un cavallo, e il Rio de La Plata. La fontana si trova proprio di fronte alla Chiesa di Sant’Agnese, progettata invece dal Borromini. Pare che i due artisti fossero in antagonismo tra loro e che per questo il Bernini realizzò la statua del Nilo nell’atteggiamento di ripararsi dal crollo della facciata e quella del Rio della Plata con il capo velato per non vedere l’opera del Borromini. Dal canto suo, la Statua di Sant’Agnese si tocca il petto con la mano, come assicurazione che la sua chiesa non cadrà mai.
Tra gli altri misteri della Piazza, si dice che osservando le finestre di Palazzo De Cupis, quando la luna è alta nel cielo, la luce che si riflette sui vetri riveli la forma di una pallida mano di donna: sarebbe quella di Costanza de Cupis, famosa nel ‘600 per le sue splendide mani, tanto che un artista dell’epoca ne fece un calco in gesso e tutti andavano ad ammirarlo. Ma un giorno la donna, mentre ricamava, si punse un dito con un ago arrugginito, che le provocò una tale infezione da portarla alla morte.
Ci dirigiamo ora verso il Pantheon, situato sulla bellissima Piazza della Rotonda che ha al centro la Fontana della Rotonda, una grande vasca con una scogliera sovrapposta da figure e stemmi nobiliari, che regge l’obelisco egiziano alto 6 metri del faraone Ramses II.
Se provate a girare intorno alla fontana, scoprirete che nessuna immagine si ripete, che c’è sempre qualcosa di diverso e inaspettato; molte strane creature abitano qui, come i quattro paurosi mascheroni che sputano acqua, i delfini che li affiancano e altri delfini, dal corpo allungato, con le bocche a fontana, fino alle grandi valve di una conchiglia su cui scivola l’acqua. I più attenti troveranno anche una piccola scimmia e alcuni serpentelli guizzanti.
Il Pantheon, il tempio romano “dedicato a tutti gli dei”, fu costruito dall’Imperatore Adriano appassionato di astronomia, tanto che grazie al grande occhio aperto al centro della cupola, egli di notte poteva scrutare le stelle. Ma quell’occhio è collegato soprattutto al sole, perché il tempio è stato costruito con un orientamento particolare tale da farlo diventare una specie di calendario solare.
Per scoprire il meccanismo, entrateci il 21-22 dicembre a mezzogiorno: un raggio di sole passerà attraverso l’occhio e si fermerà sul pavimento proprio al centro del portale d’ingresso. Se vi entrate invece il 21 aprile, giorno della fondazione di Roma, alla stessa ora il raggio si alzerà e vi colpirà in pieno all’ingresso.
Non distante si trova la famosa Fontana di Trevi che offre lo spettacolo del Dio del mare che avanza tra le scogliere trainato dai suoi cavalli marini; qui l’acqua dà vita alla scena, fatta di scogli, rocce, cascate e personaggi del mare. Tra le varie leggende, si narra che quando a Roma non c’era ancora l’acqua nelle case, molte persone andassero a prendere l’acqua di Trevi, considerata una delle più buone della città, tanto da curare alcune malattie. Qualcuno sosteneva perfino che avesse poteri straordinari, cosicché le ragazze ne facevano bere un bel bicchiere al fidanzato che partiva per la guerra, e poi il bicchiere andava rotto, in segno di buon augurio.
Lasciamo la fontana per arrivare fino a Piazza di Spagna, un altro luogo “icona” di Roma, famosa in tutto il mondo per la sua favolosa scalinata a 12 rampe, che salgono su fino al grande obelisco.
In primavera è ricca di azalee fiorite, in estate diventa una passerella speciale per le sfilate di moda, in autunno brulica di pittori e bancarelle e d’inverno fa da sfondo a un bellissimo presepe. Ai piedi della scalinata, ecco la Fontana della Barcaccia del Bernini, chiamata così perché raffigura un barcone che affonda e perde acqua da poppa e da prua e ha una doppia vasca: una è la barca piena d’acqua, l’altra è il fiume.
2. I misteri della Roma religiosa
Iniziamo il nostro secondo giorno da Castel Sant’Angelo che nel corso della sua storia si è trasformato da mausoleo a fortezza, da prigione a rifugio dei papi, fino a diventare oggi un museo. Visitandolo si possono ripercorrere le vicende che qui si sono svolte nei secoli all’interno dei camminamenti, dei bastioni e delle prigioni. Vale la pena di salire fino alla terrazza da cui si apre una splendida veduta su Roma. Alzando il naso all’insù, si vede la statua di un grande angelo di bronzo, in ricordo dell’arcangelo Michele. Si racconta infatti che una grande folla, riunita in preghiera insieme al papa Gregorio Magno, improvvisamente vide in cima al mausoleo un Angelo che riponeva la spada nel fodero ed era lì per annunciare la fine della pestilenza.
Percorrendo la via della Conciliazione si arriva quindi alla piazza più famosa del mondo, Piazza San Pietro, che dà la sensazione a grandi e bambini di essere piccini piccini, nella sua enormità. Pensate che un tempo a illuminarla tutta occorrevano 2.000 persone che contemporaneamente accendevano 6.000 tra fiaccole e candele!
Il progetto della piazza e del colonnato ha una eccezionale geometria architettonica. Provate a mettere i piedi su uno dei due dischi che stanno tra le fontane e l’obelisco, vi accorgerete di vedere solo la prima fila delle colonne: tutte le altre sembrano sparire, perfettamente nascoste una dietro l’altra. Altra curiosità: stando sulla piazza si oltrepassa il confine dello Stato italiano e si entra a tutti gli effetti nello Stato del Vaticano. La scenografia di questa piazza sorprendente culmina nella Basilica di San Pietro: grande, maestosa, costruita in non meno di 200 anni.
Sul retro della Basilica di San Pietro c’è l’ingresso ai Musei Vaticani, magari con l’Audioguida Family Tour, corredata di lettore MP3 e colorata mappa illustrata. Per evitare le interminabili file sempre presenti vi consigliamo di prenotare on-line il biglietto.
3. I segreti di Roma antica
Iniziamo il nostro cammino dal Colosseo, monumento simbolo di Roma, sede nell’antichità di giochi cruenti, quali i duelli tra i gladiatori, i combattimenti di uomini contro belve feroci come tigri, leoni e coccodrilli, o addirittura, ma è una leggenda, sede di battaglie navali. Il Colosseo, come luogo preferito da demoni e maghi ce lo descrive Benvenuto Cellini, narrandoci la storia che una notte si incontrò egli stesso con un negromante al Colosseo per far innamorare di lui Angelica, ma a un certo punto comparvero diversi diavoli avvolti nelle fiamme, tanto che tutti scapparono a gambe levate, mago compreso!
Non distante dal Colosseo, in direzione del Circo Massimo, si trova la Bocca della Verità (la troverete sotto il portico della Chiesa di Santa Maria in Cosmedin), famosa per le sue leggendarie virtù magiche: chiunque metta la mano nella bocca dopo aver detto una bugia, riceverà un bel morso come punizione!
A pochi metri dal Colosseo, questa volta in direzione Piazza Venezia, si apre la Via dei Fori Imperiali che sbuca sul Foro Romano, la piazza principale dell’antica Roma. Prima della fondazione della città, quest’area era una valle paludosa, frequentata da zanzare, pastori, pecore e spesso anche da mercanti che si davano appuntamento proprio lì, “fuori dai recinti del villaggio”. E così nacque il nome di Foro, che vuol dire appunto “fuori dai recinti”. Nel tempo il luogo divenne il centro della vita quotidiana romana, della vita pubblica e di quella religiosa. Qui la gente si incontrava per passeggiare o fare due chiacchiere, si trattavano affari, si discuteva di politica e si votavano le leggi. Per un tuffo impressionante nella Roma Imperiale vi consigliamo la visita guidata con i visori di VR…
Più avanti si trova il Campidoglio, il più basso tra i sette colli di Roma (solo 50 metri sul livello del mare), oggi sede del Comune di Roma, al quale è legata la leggenda delle oche capitoline, protagoniste di un clamoroso salvataggio quando Roma fu assediata dai Galli. Si narra che i cittadini romani, impauriti da quell’assedio, corsero a rifugiarsi sul Campidoglio, perché era un colle protetto dalle sue alte rupi e sembrava un posto sicuro. I Galli, astuti, aspettarono la notte per tentare la scalata del colle ed espugnarlo di sorpresa, mentre tutti, soldati compresi, dormivano profondamente. Ma in un piccolo recinto c’erano delle belle oche grasse sacre alla dea Giunone che, disturbate dai rumori, cominciarono a starnazzare a più non posso, tanto che i soldati si svegliarono di soprassalto, si armarono in fretta e riuscirono a respingere i nemici!
Arrivati a Piazza Venezia si può proseguire per Via Del Corso per poi svoltare in una delle prime stradine laterali, via Della Gatta, dove cercare insieme ai bambini la gattina marmorea appoggiata sul cornicione di Palazzo Grazioli. La leggenda narra che la gattina salvò un bimbo in pericolo su quel cornicione, miagolando così forte da richiamare l’attenzione della mamma (e si dice anche che il suo sguardo sia rivolto ad un misterioso tesoro nascosto…).
Se invece volete provare il brivido della Roma sotterranea basterà scegliere tra le tante catacombe presenti nella città, come quelle di Sant’Agnese, Santa Priscilla, San Callisto e San Sebastiano. Queste ultime due si trovano all’interno del parco dell’Appia Antica che offre uno splendido percorso sia ciclabile che di passeggiata tra storia e natura.
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