Scoprire lentamente e su due ruote i Colli Euganei è un bellissimo regalo da farsi in famiglia. Un tempo buono da ritagliarsi per esplorare le perle nascoste di un territorio che ha tanto, e dà tanto: storia, natura e paesaggi suggestivi. Dal Castello del Catajo alla città murata di Monselice, proseguendo per il borgo in pietra di Arquà Petrarca fino a Valsanzibio, ecco un percorso in bici tranquillo e curioso.
Non c’è modo migliore per rafforzare i legami familiari che una gita in bicicletta. Si fatica, ma si ride tanto e si scoprono tesori nascosti. Una meta ideale per una gita domenicale su due ruote in famiglia è senza dubbio la zona dei Colli Euganei, un gruppo di rilievi collinari di origine vulcanica che sorgono a sudovest di Padova. Pedalare insieme, condividere momenti di gioco e di scoperta, ammirare la natura e assaporare i prodotti locali: tutto questo contribuisce a creare ricordi e allenare l’empatia (oltre che le gambe). Noi abbiamo scelto un itinerario tranquillo che ci ha portato a scoprire borghi e città murate, permettendoci di toccare, come tappe, il Castello del Catajo, Monselice, il borgo di Arquà Petrarca a Valsanzibio.
Colli euganei in bici: tappe facili e tempo libero
Ci siamo fatti consigliare un itinerario pianeggiante, lungo piste ciclabili e strade secondarie a basso traffico, con tappe brevi e tanto tempo libero da spendere per fare picnic, visitare città murate e borghi, e giocare. Dopo aver noleggiato una bici a pedalata assistita con seggiolino allestito per la 3enne e una con cammellino per la 7enne al Bike Point Viaggiare Curiosi a Galzignano Terme, all’interno di Galzignano Resort Terme & Golf, con parcheggio gratuito, e dopo aver ricevuto mappa e indicazioni utili per il nostro tour, abbiamo preso confidenza con le bici e ci siamo diretti alla prima tappa: il Castello del Catajo, dove vivere un’incantevole avventura nel tempo perdendosi tra le stanze di un palazzo che custodisce segreti e atmosfere suggestive.
Durante tutto l’anno vengono organizzati cicli di eventi per il pubblico e aperture con speciali visite tematiche. Ci sono anche le domeniche per bambini, mentre l’intero mese di novembre affronta con visite e approfondimenti la leggenda del fantasma di Lucrezia Obizzi.
Dal Castello del Catajo alla città murata di Monselice
Inforchiamo nuovamente i nostri bolidi e ripartiamo per Monselice. Nel percorso per raggiungere la città murata dal Castello del Catajo, deviando di poco, si può andare a visitare il Museo civico della navigazione fluviale – altrimenti conosciuto come il Museo dei Barcari – di Battaglia Terme, dove vedere modellini di barche, ricostruzione di paesaggi fluviali e filmati originali. Qui è possibile scegliere anche l’opzione “Visita guidata al Museo con escursione in Barca e passaggio della Conca di Navigazione di Battaglia Terme”, della durata di circa 2 ore.
Pedalando lungo il Canale Battaglia raggiungiamo finalmente Monselice. Il Santuario delle 7 Chiesette ci offre un panorama mozzafiato sulla pianura. Scattiamo una foto ricordo della torre ezzeliniana, delle statue dei Nani e ci dirigiamo al Parco Buzzaccarini, boschetto dei Frati, 35.000 mq di verde che ospitano un’infinità di attività: dai giochi per bambini ai concerti, dalle iniziative per gli anziani alle aree dedicate agli amici a quattro zampe. Ci passiamo un’ora abbondante: le bambine giocano, osservano i cigni nuotare nel laghetto, fanno merenda e noi ci rilassiamo.
Arquà Petrarca fa andare… in brodo di giuggiole
La promessa di un picnic ad Arquà Petrarca ci fa riprendere volentieri la strada. Pedaliamo su strade asfaltate poco trafficate, in campagna, ammirando colline dolci che si aprono attorno a noi. Siamo da soli in una giornata fresca e soleggiata. Il tempo è lento, il benessere tanto.
E finalmente eccolo, uno dei Borghi più belli d’Italia, si staglia sullo sfondo: Arquà Petrarca. Prima fermata: la tomba del poeta. Seconda fermata: una piccola zona verde nella parte alta della città (ma potete optare anche per il Monte Castello), dove stendiamo un plaid e facciamo picnic. Sono comunque diversi i locali nel villaggio dove prevedere un pranzo se decidete di non portarvi le schiscette. E per concludere degnamente: gelato alle giuggiole per i bambini, e brodo di giuggiole, liquore locale, per i genitori.
Perdersi e ritrovarsi nel labirinto del Giardino di Valsanzibio
Lasciata Arquà Petrarca alle nostre spalle, prendiamo la via del rientro passando per Valsanzibio, l’unica frazione di Galzignano Terme. Lì c’è il noto giardino monumentale con il labirinto realizzato con seimila arbusti di bosso sempreverde.
Questo labirinto, come tutto il giardino di Valsanzibio, fu progettato dal fontaniere e architetto Pontificio Luigi Bernini su indicazioni di San Gregorio Barbarigo (allora Cardinale), e simboleggia l’arduo cammino della perfettibilità umana. Scopriamo che la strada giusta per raggiungere la torretta rialzata centrale non è mai quella apparentemente più breve. Perdersi tra i vicoli verdi di bosso diventa un gioco stimolante, ma anche un viaggio simbolico alla scoperta di sé.
Ulteriori informazioni
Per questo itinerario ci siamo affidati a Viaggiare curiosi, agenzia specializzata nel turismo sostenibile e responsabile che organizza esperienze in bici, in barca e a piedi nel cuore del Veneto per turisti individuali e gruppi. Tante le proposte per famiglie, tra cui quella descritta della durata di 2,5 ore di pedalata effettiva, soste escluse.
Consigliamo di scegliere solo una tappa dove sostare e visitare, tra Castello del Catajo e Giardino di Villa Barbarigo a Valsanzibio, per non caricare troppo la giornata. Aperture, costi e orari sono consultabili nei rispettivi siti.
Tanta crema solare, un cappellino, borracce da riempire anche durante il percorso, tanta voglia di divertirsi e… via!
Copyright FamilyGO. Foto di Margherita Grotto, Depositphotos.