Sulle navi da crociera la proposta di attività ed esperienze ludiche è sempre più importante: è il segnale di un cambiamento di target? Oggi le compagnie marittime puntano molto sul pubblico famiglia, e i motivi sono diversi: abbiamo chiesto al responsabile intrattenimento di MSC di raccontarceli.
Le crociere assomigliano sempre di più ai parchi divertimento: è questa la sensazione se si guarda alla proposta marittima per questa e le prossime stagioni. Sempre più entertainment, sempre più offerta di divertimento per bambini e ragazzi, sempre più famiglia. Il target delle navi da crociera sta cambiando, focalizzandosi su qualcosa che coinvolga i genitori e soprattutto i loro figli, i veri decisori del nucleo familiare. Non è solo un’impressione: a confermarlo è Matteo Mancini, responsabile dell’intrattenimento dei bambini e ragazzi di MSC Cruises (che ha appena presentato Seascape, un parco divertimenti sul mare con 700 mq di spazio dedicato ai giochi). Abbiamo chiesto a lui il nuovo ruolo delle famiglie come pubblico delle navi da crociera.
Le crociere sono i nuovi parchi dei divertimenti?
“Sicuramente da parte nostra c’è un grande interesse ad andare nella direzione delle famiglie con bambini e ragazzi, per questo lavoriamo molto per offrire una proposta di divertimento varia e interessante. Sappiamo che la generazione Z influisce molto nella scelta della vacanza, quindi è a loro che ci rivolgiamo: per accontentarli l’intrattenimento a bordo deve essere travolgente, anche perché l’asticella fuori è molto alta, e noi cerchiamo di fare sempre di più”.
Cosa cercano i bambini e i ragazzi di oggi?
“Noi lavoriamo su diverse direzioni: abbiamo investito molto negli acquapark, che fanno la differenza, ma c’è davvero di tutto. In particolare, c’è tanta tecnologia, perché le nuove generazioni lo richiedono. Ad esempio abbiamo potenziato l’accademia dei droni, che spiega ai ragazzi come si pilota un drone: da quest’anno con un visore possono anche vedere il volo del drone che stanno pilotando”.
E i social? In fondo sono lo strumento di comunicazione numero uno dei giovani…
“È vero, infatti per noi sono un canale fondamentale. Al momento abbiamo spostato tutta la promozione dell’intrattenimento su YouTube, Instagram e TikTok, con hashtag dedicati alla condivisione dei più giovani come #MSCteens #Cabin12006. La cosa bella è vedere come loro interagiscono con i nostri contenuti: abbiamo fatto una serie web e un video musicale per i teenager che ha avuto in quattro giorni oltre 70mila visualizzazioni naturali. C’è una nuova generazione che risponde attivamente a quello che facciamo, e che racconta le proprie esperienze con interesse e partecipazione: al momento gli hashtag pensati per loro hanno oltre 10 milioni di visualizzazioni su TikTok”.
Sono dunque i giovani che decidono: e i genitori che ruolo hanno?
“I giovani sono sicuramente un cliente di riferimento, anche perché saranno i genitori di domani, e per noi è importante fidelizzarli fin da oggi. Però quando pensiamo ai bambini e ai ragazzi, consideriamo sempre che sono parte di una famiglia: per questo ad esempio stiamo investendo su format nuovi e live Experience da fare nei nostri teatri a bordo: cerchiamo di costruire momenti speciali da vivere tutti insieme”.
I risultati si vedono? C’è un reale aumento del target famiglia sulle crociere?
“Assolutamente. Quello che posso dirti è che noi siamo arrivati nel 2019 ad avere 340mila ragazzi a bordo delle nostre navi. Nel 2022, solo nel mese di luglio, ne abbiamo avuti 40mila: quindi supereremo probabilmente i 350mila in un anno, e quello che pensiamo è che sarà un numero sempre crescente. Nel giro di 4 o 5 anni ci immaginiamo 600.000 ragazzi l’anno, anche grazie al fatto che il prodotto che mettiamo in operatività aumenta, c’è più offerta”.
In cosa si può ancora migliorare?
“Si può sempre migliorare: ad esempio quello su cui bisogna lavorare è disegnare sempre meglio le aree ragazzi per accontentare un numero sempre crescente di ospiti: non vogliamo che i ragazzi siano messi in una stanza a giocare, vogliamo dargli uno spazio a loro misura, sempre più accogliente e stimolante”.
Come fate a capire cosa funziona e cosa no?
“Parliamo tanto con i ragazzi, chiediamo loro cosa vogliono, quali attività gli sono piaciute di più: per noi i loro feedback sono fondamentali”.
Fino a che punto si può spingere la crociera per trasformarla in un parco divertimenti?
“Bisogna capire che c’è una piccola differenza: quello che somiglia al parco divertimenti è il fatto che ci sia tutta la famiglia insieme coinvolta, ma di base sono due proposte molto diverse: in un parco vai uno o due giorni e ti scateni, mentre in crociera stai sette giorni. Questo significa che ci sono proposte e opzioni diverse per ogni famiglia, a seconda di quello che sta cercando per la sua vacanza. Ci sono genitori che scelgono di lasciare i bambini tutto il giorno nei nostri spazi dedicati, e quelli che vogliono fare attività tutti insieme”.
La partnership con i grandi brand, tipo Lego, aiuta?
“Fa decisamente la differenza nel momento in cui cerchi le eccellenze. Noi, avendo una clientela internazionale, volevamo un gioco che unisse i ragazzini di tutto il mondo: con i mattoncini della Lego non hanno bisogno di parlare la stessa lingua, si capiscono al volo”.
Perché una famiglia dovrebbe scegliere di andare in crociera?
“Secondo me la differenza è che vai a bordo della nave con tutta la famiglia e lì trovi tutto quello che ti serve, senza bisogno di spostarsi e cercare niente. È una vacanza che ti fa stare molto sereno e ti fa sentire sicuro se hai figli piccoli o teeneger, sai che sono coccolati, controllati e che si divertiranno”.
Quale itinerario consiglieresti a una famiglia?
“È un tema sempre molto personale, perché ognuno ha le proprie passioni. Secondo me però per una famiglia è bellissima una crociera nel Mediterraneo, è sempre molto divertente. Anche Dubai è una destinazione bella che piace molto ai ragazzi, anche perché lì fai esperienze speciali. Dipende molto da quello che la famiglia sta cercando e dal tipo di esperienza che vuoi far vivere ai tuoi figli”.
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