Dallo stretto di Messina al Cilento, da Arezzo ai Monti Sibillini. Se il tragitto è pieno di tappe interessanti, i viaggi in auto con i bambini, da nord a sud o viceversa, non sono un incubo di noia e capricci, ma un’avventura. Garantito da chi, vivendo al sud e avendo parenti al nord, lo fa abitualmente. Ecco i suggerimenti per attraversare la penisola facendo il pieno di belle esperienze e approfittandone per conoscere, in un colpo solo, tante Italie diverse.
Viaggi in auto con i bambini in direzione vacanze? La logica è questa: ogni due ore e mezza una tappa interessante a pochissimi chilometri dal casello autostradale, in modo da rimettersi subito in marcia verso la meta finale senza perdere troppo tempo. Poi, bisogna prevedere almeno due notti in albergo durante tutto il percorso dall’estremo sud all’estremo nord d’Italia o viceversa.
In mezzo, cioè durante la guida, basta armarsi di podcast. Per i nostri piccoli (6 e 11 anni) abbiamo scelto il professor Alessandro Barbero e le sue interessanti lezioni di storia su Youtube, alternate ai classici che loro amano e che noi riascoltiamo sempre con piacere, come Pippi Calzelunghe o Il libro della giungla (bastano l’abbonamento prova a Audible e un po’ di zapping sulla sezione podcast di Spotify per aprirsi a un mondo di “possibilità audio” che inchiodano i piccoli al sedile lasciando loro la libertà di godersi il panorama dal finestrini.
Altre tips? Una carta geografica vera, per verificare il percorso e mettere le x sulle tappe, i classici giochi di avvistamento (il primo che vede una cosa gialla!), qualche merenda golosa, la buona musica e un film sul tablet (ma sì, perché no, in 16 ore complessive di viaggio almeno uno ci sta).
C’è tutto? Partiamo alla scoperta di un divertente “riassunto d’Italia”, per conoscere borghi poco visitati, spiagge altrimenti mai scelte, offerte gastronomiche sempre diverse e panorami che cambiano da una regione all’altra.
Dallo Stretto di Messina a Pizzo calabro
Per chi parte dalla Sicilia come noi, la prima tappa dei viaggi in auto con bambini è lo stretto di Messina. Gioco facile: mettersi in auto sul traghetto per i bambini è un’avventura e l’attraversamento fa da tappa. Si sta sul ponte a guardare la Sicilia allontanarsi da una parte e la penisola italiana avvicinarsi dall’altra.
È il momento in cui si fa concreta la sensazione che l’isola, come ogni isola, sia un po’ un’entità a sé rispetto al continente, un mondo a parte con i suoi pregi e difetti (non a caso, tempo fa, allo sbarco c’era un cartello con la scritta “Benvenuti in Italia”). In ogni caso, per i bambini, la grande spianata blu della chiatta-traghetto, il vento, il mare, i marchingegni che permettono di sollevare o abbassare il ponte sono di per sé uno spettacolo che, subito dopo, merita un paio d’ore di riposo in auto.
Giusto il tempo, sbarcati in Calabria, di arrivare a Pizzo Calabro sulla costa degli Dei, 15 minuti dall’uscita autostradale, per affacciarsi dal castello a vedere il meraviglioso panorama sul golfo e mangiare il famoso tartufo gelato che è proprio nato qui. L’alternativa, in piena estate, è l’uscita di Lamezia Terme per un tuffo dalla spiaggia di Gazzeria o di Falerna Marina che sono a pochissimi minuti dal casello. Con i bambini più pazienti adesso si può tirare dritto fino in Campania, direzione Cilento o Caserta.
Per i più irrequieti si può fare sosta, in piena traversata del Pollino, al Parco avventura Gioia di Laino Borgo, appena al di là dell’uscita autostradale, per una bella scarica di adrenalina dopo ore di auto.
Caserta o il Cilento: le opzioni sotto Roma
Caserta è sempre una sosta comoda per i viaggi in auto con bambini perché l’autostrada passa praticamente in centro e qui in genere noi trascorriamo la prima notte. Oltre a visitare la celebre Reggia, che richiama Versailles ed è la residenza reale più grande al mondo, si può passeggiare anche solo nel suo parco che è così grande da non poter essere visto tutto durante la visita del castello a meno di stare giorni.
In alternativa c’è il borgo di Casertavecchia che pochi conoscono nonostante sia molto affascinante. L’impianto è medievale, i vicoli silenziosi. I ruderi del castello conservano una delle torri medievali più alte d’Europa e la leggenda di un fantasma, quello della contessa Siffridina, moglie di Tommaso d’Aquino, colpevole di aver aizzato il nipote contro i francesi dominatori e per questo imprigionata nella torre che il suo spirito pare non abbia mai lasciato.
L’alternativa in questa zona d’Italia è il Cilento, ma solo quello più vicino all’autostrada naturalmente. La nostra sosta, nel viaggio ritorno, è stata Teggiano, altro borgo medievale tutto da scoprire che domina la valle di Diano. Si può fare una passeggiata “romano-medievale” vistando il castello, percorrere l’Antico Cardo, cioè la strada romana che attraversa tutto il borgo e arrivare alla porta dell’Annunziata, nel punto più basso del borgo. Seguendo invece il tracciato delle mura si vedono il Lapidario, che conserva reperti antichi e qualche museo, come quello delle Erbe e quello della Civiltà Contadina. La sera il centro è animato da ristorantini e locali dove è piacevole fermarsi a cena.
Verso la Toscana attraversando il Lazio: Arezzo e la Val di Chiana
Due ore dopo Caserta o Teggiano ci si ritrova in Lazio, già nei pressi di Roma. Qui le tappe comode per i viaggi in auto con bambini sono Montecassino con la sua celebre abbazia che è il secondo monastero più antico d’Italia, o Tivoli, con le sue bellissime Villa d’Este e Villa Adriana (entrambe le tappe a 12 km dal casello, circa 20 minuti di auto).
Per la tappa serale, con sosta per dormire, aspettiamo però di arrivare in Toscana. Qui le zone perfette, a portata di autostrada, sono la Val di Chiana o Arezzo. Nel primo caso, le alternative sono moltissime: si può fare passeggiata più scorta di vini a Montepulciano, visitare il borgo medievale di Torrita di Siena, Sinalunga o Lucignano che sembrano tutti piccoli paesi delle favole.
Ad Arezzo, il centro conquista tutta la famiglia: i piccoli possono scorrazzare liberi per il Praticino, la piazza con tante statue di pecore dell’artista Karen Wilberding Diefenbach, o per l’originale e grande Piazza Grande, mentre noi ammiriamo la torre merlata di Palazzo Lappoli, le meravigliose Logge del Vasari e la Pieve di Santa Maria (a settembre c’è la Giostra del Saracino e a giugno le prove generali).
Un’alternativa, sempre in zona, è Civita di Bagnoregio, il paese che sta scomparendo e che vale davvero la pena vedere prima che sia troppo tardi (è a 20 minuti dal casello). Tutto costruito sul tufo sta crollando anno dopo anno e solo poche parti del centro sono ancora visitabili.
Dalla Toscana al nord con sosta a Modena o a Reggio Emilia
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Il più è fatto. Dal centro Italia al nord le autostrade sono più numerose e più veloci e le tappe a portata di casello, per i viaggi in auto con bambini, possono essere davvero innumerevoli. In genere, dalla Toscana noi tiriamo dritto fino alla meta finale, Bergamo nel nostro caso. Ma spesso ci fermiamo ancora in Emilia Romagna. Per esempio a Modena (il centro è a 3 km dall’uscita) il Museo della figurina è un must per i piccoli. Oppure a Reggio Emilia, che per i bambini ha un’offerta interessante di musei, come quello del Tricolore e quello dei Burattini. In entrambi i casi anche solo una passeggiata in centro e un buon gelato sono rigeneranti e fanno bene a grandi e piccoli.
Umbria o Basilicata: dove attraversare l’Appennino?
Attraversando l’Italia per lungo spesso ci si trova davanti a un interrogativo: Adriatica o Tirrenica? Noi le abbiamo provate entrambe ma, in ogni caso, per arrivare in Sicilia o, al contrario, per spostarsi dall’isola verso nord, a un certo ci si può trovare ad attraversare l’Appennino. Ma dove? Le opzioni più comode sono due: l’Umbria e la Basilicata.
Nel primo caso conviene far tappa sui Monti Sibillini e approfittare di almeno un giorno di sosta per un’escursione su uno dei tantissimi sentieri che si dipanano nelle zone intorno a Sarnano, un borgo molto grazioso e poco turistico comodo per spostarsi nei dintorni. Da qui noi abbiamo provato il tragitto verso Spoleto, che è sempre uno spettacolo per grandi e piccoli, non fosse altro che per le scale mobili che permettono di superare il dislivello della collina (per i bambini è divertente) e trovarsi in pochi minuti nel punto più alto a godersi il panorama.
Proseguendo invece verso sud sull’Adriatica, ci si può fermare nel Conero (la bella spiaggia di Sirolo è a 12 km dal casello) e dopo appena due ore si fa il bis sul litorale di Vasto, in Abruzzo. A questo punto, si può arrivare nei presi di Bari per deviare verso il centro e attraversare il lato corto della penisola o nei pressi di Matera dove fermarsi per una notte (una bella occasione per visitare la città dei sassi su un’Ape Calessino) o, più giù, lungo la riviera ionica, con soste rigeneranti sulle spiagge lucane di Metaponto o Policoro.
Copyright: FamilyGo. Foto: FamilyGo, Parco avventura Gioia, Museo della figurina Modena, Le Ville Tivoli.