Il Cammino di Santiago è uno degli itinerari più famosi del mondo, un viaggio che si sceglie per i più svariati motivi – spirituali e non – e che vale davvero un pizzico di fatica e tenacia in più. Anche con i bambini. Scegliendo le giuste tappe (con difficoltà medio-bassa e che dispongono di una rete di servizi ampia e stabile) e incoraggiando la loro naturale curiosità si può vivere un’esperienza entusiasmante nel cuore della verde Galizia, fatta di paesaggi meravigliosi, di simboli un po’ magici, di speciali passaporti e di… fratellanza!
Intraprendere il Cammino di Santiago con i bambini significa scegliere il cammino dei cammini. Forse il più famoso, sicuramente tra i più importanti della storia. Questo itinerario, anzi questi itinerari (perché ne esistono diversi), sono stati infatti calcati dai pellegrini di tutta Europa già a partire dal Medioevo, con l’obiettivo di arrivare fino alla Cattedrale di Santiago de Compostela, nel nord ovest della Spagna, presso la quale sono conservate le reliquie dell’Apostolo San Giacomo il Maggiore.
Ogni anno centinaia di migliaia di persone lo percorrono, ma chi comincia questa impresa non lo fa soltanto per motivi spirituali. Le ragioni per farlo sono molteplici – interessi culturali, contatto con la natura, spirito d’avventura. Qualunque sia il motivo, vale la pena di vivere quest’esperienza almeno una volta nella vita, e condividerla con i bambini può essere speciale.
Il cammino di Santiago con i bambini: il percorso da scegliere
Camminare con i bambini è uno stile di vita. Perché un cammino non è propriamente una vacanza, prevede più giorni di viaggio, rinuncia al superfluo e una certa fatica. Ma allo stesso tempo è in grado di dare anche emozioni eccezionali e può costituire un momento familiare importante. Ne avevamo già parlato intervistando Paolo Piacentini, presidente nazionale di Federtrek.
Chi vuole cominciare a cimentarsi con i cammini in Italia adatti alle famiglie, non ha che l’imbarazzo della scelta: noi vi abbiamo raccontato il Kalabria Coast to Coast, il Cammino minerario di Santa Barbara in Sardegna e il tratto Toscano della Via Francigena, solo per citarne alcuni.
Ma si può fare anche il Cammino di Santiago con i bambini? Assolutamente sì, a patto di organizzare in modo adeguato il viaggio. A partire dalla scelta dell’itinerario e delle tappe.
Il più adatto in famiglia è senza dubbio il cosiddetto Cammino Francese (il più popolare e frequentato) per la sua ricca rete di alloggi e servizi e per l’eccellente segnaletica. È tuttavia impensabile riuscire a percorrere le oltre 30 tappe previste, che attraversano l’intero nord della Spagna. La scelta più indicata è quella di seguire gli ultimi 100 km, che da Sarria arrivano fino a Santiago. È tra l’altro il tratto scelto da diverse compagnie che forniscono assistenza e servizi per il viaggio: quello di Zeppelin, ad esempio parte da O Cebreiro e in 7 giorni arriva a destinazione, prevedendo per ogni tappa dai 10 ai 15 km. È questa infatti la distanza giornaliera generalmente consigliata per chi si muove con i bambini.
Ciliegina sulla torta, se volete completare il vostro percorso con un’ultima escursione spettacolare, arrivate fino al Faro di Finisterre, all’estremo ovest del continente Europeo, dove si trova la pietra miliare del Cammino di Santiago.
A Santiago con i bambini: un’avventura sorprendente
Oltre a una buona organizzazione, la chiave del successo di questo cammino (e dei cammini in generale) con i bambini, sta nel renderli un’avventura divertente ed entusiasmante. Come? Accendendo la loro curiosità.
Potreste cominciare ad esempio dicendo ai vostri bimbi che l’impresa è talmente grandiosa che vi verrà consegnato uno speciale passaporto, la “credenziale del pellegrino” dove, come in ogni impresa che si rispetti, andranno accumulati dei timbri per ogni tappa per arrivare ottenere la Compostela, il documento che vi rende dei “veri pellegrini” (p.s. per ottenere la Compostela sono necessari 100 km ma non è obbligatorio realizzarli tutti in una volta, quindi potreste anche dividere il vostro itinerario in due viaggi separati, l’importante è riprenderlo nel luogo dove l’avete lasciato).
Oppure potreste dire loro che siete sulle tracce di una magica conchiglia, la conchiglia di Santiago. È questo uno dei simboli principali del cammino (storicamente i pellegrini portavano infatti una conchiglia raccolta sulle sponde della Galizia per dimostrare di essere giunti alla meta) e la troveranno un po’ ovunque, soprattutto a segnalare la strada: come piastrelle in ceramica incastonate nei muri delle case ad esempio, oppure in metallo o in pietra, ma anche appese allo zaino di altri viaggiatori o addirittura cucita.
Lungo le diverse tappe potreste poi sfruttare storie e racconti per scatenare la fantasia e l’entusiasmo dei piccoli pellegrini: la cultura popolare galiziana è ricchissima di leggende magiche e di streghe, fate una piccola ricerca prima di partire per avere qualche aneddoto da “sfoderare” lungo il viaggio!
E poi ci sono i paesaggi: deliziosi villaggi, monasteri benedettini, punti panoramici, boschi di querce e le campagne verdissime della Galizia dove pascolano placide pecore e mucche. Se passate per O Cebreiro non mancate la visita alle antiche pallozas, abitazioni circolari con tetto di paglia dove vivevano le popolazioni celtiche.
Enorme valore aggiunto del viaggio è infine il contatto con gli altri pellegrini, il loro sorriso, la loro gentilezza e solidarietà, i loro racconti. I vostri bambini scopriranno un universo di fratellanza fatto di condivisione, confronto, scambio culturale e aiuto reciproco a prescindere dal paese di origine, dalla religione e della lingua parlata.
Il cammino di Santiago in famiglia: qualche consiglio pratico
Per non stancare troppo i bimbi ci sono alcune accortezze che possono rendere il viaggio più semplice e alla portata di tutta la famiglia. Come ad esempio servirsi del Paq Mochila, il servizio di trasporto giornaliero di zaini o valigie da un alloggio all’altro (prenotabile online e con modifiche e cancellazioni flessibili): sulla tratta Sarria-Santiago, il Paq Mochila è disponibile tutto l’anno.
La distanza non è poi l’unico fattore di cui dobbiamo tenere conto. Quando si tratta di camminare, è meglio farlo di mattina, in modo da evitare le ore più calde e lasciando che i bambini si riposino nel pomeriggio, fermarsi spesso e mangiare cibi ricchi di energia.
Un altro consiglio è quello di fare escursioni regolari nei due mesi precedenti la partenza. Non deve essere un vero e proprio allenamento, ma piuttosto un’abitudine, una routine che renderà l’esperienza più naturale.
È necessario anche decidere dove dormire, ed è preferibile prenotare in anticipo soprattutto se si sceglie di intraprendere il viaggio in primavera o in autunno, i due periodi migliori perché le temperature miti favoriscono la passeggiata dei più piccoli, ma anche più “affollati”. Occhio alle piogge, molto frequenti soprattutto in Galizia: non devono mai mancare scarpe di ricambio e mantella anti pioggia e anti vento.
Per avere informazioni dettagliate sulle tappe, sui percorsi, le strutture ricettive, le attrazioni e i consigli dei più esperti potete consultare il sito ufficiale. Potete trovare info e idee per chi cammina verso Santiago con i bambini al seguito su elcaminoconcorreos.com, oppure leggere il meglio del Cammino di Santiago nel magazine dell’Ufficio Spagnolo del Turismo.
Se volete sapere cosa altro fare in Galizia con i bambini, leggete il nostro reportage.
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