Siamo stati a Foligno con i bambini, scoprendo in un weekend alcune perle della città e dei dintorni che ancora non conoscevamo: mulini, cascate, eremi, montagne, paludi… e li abbiamo vissuti da protagonisti, imparando a fare la carta, realizzando candele di cera d’api, scalando piccole montagne e scoprendo persino uno scheletro gigante in città.
Se vi diciamo Umbria, che cosa vi viene in mente? A mio figlio da qualche tempo salta in testa sempre la stessa città: Foligno. Foligno che ci ha accolto con i bambini in un weekend invernale mostrandoci tutte le sue anime. Quella culturale, ma in veste curiosa e giocosa, quella naturalistica e montana, quella della tradizione popolare e degli antichi mestieri. E, non ultimo, quella della meraviglia, dello stupore.
Per questo vi portiamo, passo passo, lungo il nostro itinerario. Come dicevamo, è sufficiente un weekend lungo, un ponte (ponte d’autunno o ponte di primavera decidete voi, tanto qui entrambe le stagioni sono perfette).
I laboratori per bambini, tra storia e cultura
Difficile negarlo: se dici qualcosa ai bimbi presto lo dimenticheranno, se glielo mostri lo ricorderanno, se sono loro a “fare”, resterà un’esperienza di vita indimenticabile. Per questo forse Alessio continua a pensare a questa vacanza. Perché nel nostro tour di Foligno con i bambini protagonisti sono stati i laboratori. Come quello alla “C’ereria delle Conce“. Dove la cera si ammira in ogni sua forma: solida, liquida, ancora nel favo e già trasformata in splendide candele. Cola sui fili di cotone davanti ai nostri occhi, i bambini possono avvolgerla su se stessa ancora tiepida e creare una sorprendente candela a “doppia” fiamma. Nel frattempo ci spiegano il lavoro delle api e la storia della cereria, che oggi è un ristorante ma non ha voluto abbandonare l’antica tradizione e ci offrono una dolcissima merenda a base di miele.
Un altro laboratorio lo facciamo in pieno centro, in Piazza della Repubblica, all’interno del maestoso Palazzo Trinci. Ed è la chiusa di un pomeriggio elettrizzante, perché prima ci coinvolgono in una caccia al tesoro (anzi all’angioletto) in vari edifici del centro storico e nello stesso Palazzo Trinci. Cerchiamo indizi, risolviamo indovinelli, osserviamo dettagli di affreschi secolari. I bambini fanno domande, il naso all’insù e gli occhi attenti che cercano di non farsi sfuggire nulla. L’affresco del palazzo che ha fatto più successo tra i bimbi?
Quello della “Sala delle Arti e dei Pianeti” di Gentile da Fabriano. Perché vi scorgiamo l’allegoria della Grammatica dove una donna insegna a leggere a un giovane studente, quella dell‘Artimetica in cui maestra e allievo stanno contando, e poi Astronomia, Geometria, Musica, insomma tante materie che i bambini riconoscono come proprie anche oggi. E fa un certo effetto vedere che erano già insegnate nel 1.400.
A Foligno con i bambini: lo scheletro gigante della Calamita Cosmica e altre curiosità
A Foligno con i bambini abbiamo scoperto non solo la bellezza storica dei ricchi palazzi e delle Chiese, ma anche inaspettate espressioni di arte contemporanea. Una di queste è la Calamita Cosmica, opera di Gino De Dominicis che si trova nella ex chiesa della SS.Trinità in Annunziata. Che per i bambini è semplicemente… lo scheletrone! In effetti si tratta proprio di un gigantesco scheletro umano lungo 24 metri, perfettamente corretto da un punto di vista anatomico tranne che per un dettaglio… l’avete scoperto anche voi? È il lungo naso a becco. I bambini lo osservano, ci girano intorno, ridacchiano, fanno domande su come sia stato trasportato fin lì e cosa lo renda un’opera d’arte. Un po’ come ci è accaduto con la mostra Crazy a Roma qualche tempo fa, l’eccentrico, l’inusuale, li stupisce e li cattura naturalmente.
Un’altra curiosità da scovare in città? In Piazza della Repubblica c’è un monumento poco appariscente ma molto importante e simbolico: è l’opera dedicata a San Francesco, in ricordo di quando, proprio a Foligno, vendette stoffe e cavallo, con l’obiettivo di spogliarsi di tutti i beni.
Se avete ancora tempo, vi consigliamo di fare tappa al Museo della Quintana. Qui infatti viene ricostruita in modo immersivo la “Giostra della Quintana“, l’evento più importante della città, di cui vi avevamo già parlato nel nostro articolo su Foligno e le Fonti di Sassovivo. Attraverso visori di realtà aumentata si può qui rivivere l’esperienza della giostra, una sfida tra i cavalieri dei 10 rioni della città. Mentre se volete vedere la rievocazione storica dal vivo dovete mettere in programma la vostra visita a giugno o a settembre.
Andiamo a Pale per fare la carta
L’acqua è un elemento fondamentale della regione. E se tutti conoscono la Cascata delle Marmore vicino Terni – la più alta d’Italia – e probabilmente hanno sentito almeno una volta citare le Fonti di Sassovivo, sempre a Foligno, forse pochi conoscono il borgo di Pale. Eppure questa piccola frazione montana del comune di Foligno custodisce un’incredibile quantità di tesori legati all’acqua. A cominciare dalle Cascate del Fiume Menotre, che in estate sono un fresco rifugio oltre che una poesia per gli occhi. E con l’acqua non potevano mancare i mulini, che i monaci dell’Abbazia di Sassovivo sfruttavano per la produzione della carta. Sapete che proprio qui fu stampata la prima edizione della Divina Commedia di Dante?
A questo punto non potevamo che trasformarci anche noi in Mastri Cartai, imparare cos’è un pisto (la miscela acquosa di partenza) e provare a realizzare e mettere ad asciugare il nostro foglio. Ci aiuta Donatella, una volontaria simpaticissima e dalla grande passione per il territorio (se vi incuriosisce la tradizione cartacea potete anche mettere in agenda una visita al Museo della Stampa, in città a Foligno).
Acqua significa spesso anche grotte e a Pale non mancano. Molto suggestiva è la visita guidata alle Grotte dell’Abbadessa, un viaggio al centro della terra con tanto di torcia e caschetto. Chiudiamo la nostra gita a Pale con una vera perla, l’eremo di Santa Maria Giacobbe, perfettamente incastonato nella roccia e raggiungibile con la bella stagione attraverso una piccola strada in salita direttamente dal paese. La zona delle cascate è splendida anche in estate, perché è davvero uno dei posti freschi più belli in Umbria dove portare i bambini.
Foligno è montagna: saliamo sul Monte Orve a Colfiorito
La nostra ultima avventura family ci porta a Colfiorito, a una ventina di km da Foligno. L’aria è fresca, il cielo è terso, noi abbiamo scarponcini da trekking e giacca a vento, quindi tutte le carte in regola per cominciare a salire verso il Monte Orve.
Il nostro punto di partenza è il Museo Naturalistico e ci accompagna Bianca, una guida super esperta del territorio. Man mano che saliamo il panorama si fa straordinario e in lontananza cominciamo a scorgere la Palude di Colfiorito, una rara e preziosa palude di montagna abitata da tantissime specie di uccelli e in alcuni periodi persino dai cormorani. La popolano poi lupi, volpi, gatti selvatici: noi li vedremo alla fine all’interno del museo mentre il fotografo naturalistico che per caso incontriamo lungo il percorso, sta andando ad appostarsi sperando di fare qualche incontro speciale dal vivo. Proseguiamo e cominciamo la discesa fino al bacino d’acqua, l’unico rimasto di sette conche (laghi) preistoriche, ci racconta Bianca, alcune prosciugatisi naturalmente, altre a opera dell’uomo.
Una volta arrivati un incontro inaspettato è riservato anche a noi: un’oca selvatica ci guarda curiosa e per nulla spaventata e ci segue persino per un tratto, tra le risate dei bambini. Torniamo infine al punto di partenza per visitare il museo.
Il percorso non è adatto ai passeggini, se avete bimbi piccoli vi consigliamo fasce e marsupi e di contattare una guida naturalistica della zona, è davvero un plus non da poco per scoprire i segreti del territorio.
Dove mangiare
La Mattera antiQua Osteria – Via Piazza del Grano 13, Foligno. Osteria tradizionale con oggetti tipici alle grandi pareti e sulle volte, il mangiare è delizioso e si può provare anche il piccione.
Ristorante Il Cavaliere – Via Venti Settembre 39, Foligno. Da non perdere per i bambini il pane fritto mentre tra i primi deliziose le tagliatelle bosco e sottobosco con porcini, tartufo e fonduta di gorgonzola. Qui potete assaggiare anche il sedano nero ripieno, piatto tipico della vicina Trevi e presidio slow food.
Ristorante Locanda Nonna Tina – Via dell’Eremo, Pale. Accoglienza familiare attenta, ambiente ricco di dettagli antichi e piatti della tradizione con attenzione alla stagionalità e sublimi rivisitazioni, come i cappellacci di ricotta e amaretto su vellutata di zucca e crema di pecorino. Per i bambini da non perdere il salame al cioccolato! Uscendo poi vi trovate a pochi passi da uno scorcio spettacolare della valle e dell’eremo.
Dove Dormire
Noi abbiamo alloggiato al Delfina Palace Hotel appena fuori città. Tantissimo spazio esterno, piscina, camere moderne e molto grandi, ottima cucina sia a colazione che à la carte nel ristorante interno, con menù che cambia costantemente con nuove proposte.
Informazioni Utili
Visit Foligno organizza periodicamente weekend speciali all’insegna delle escursioni e delle visite guidate sul territorio, con attività specifiche anche per famiglie con bambini, comprese cacce al tesoro e laboratori, pubblicando il programma sul proprio sito o sulle pagine Facebook visit.foligno e Instagram visit.foligno.
Potete trovare attività anche sul sito della Proloco di Pale e su quello della Cereria di Foligno.
Tra i prossimi eventi già in programma in città vi segnaliamo il Carnevale di Sant’Eraclio il 28 gennaio, 4 e 11 febbraio 2024, La Festa di Scienza e Filosofia dall’11 al 14 aprile 2024 con tanti laboratori scientifici e naturalmente la Giostra della Quintana che si tiene a giugno e a settembre con la corsa dei cavalli preceduta dal corteo storico.
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