Ma dov’è scritto che camminare con i bambini sia impossibile? Certo, è più facile dirlo che farlo, ma l’arrivo del pupo in famiglia non dovrebbe mai far abbandonare una sana abitudine come quella, appunto, del camminare. Il segreto è nella passione e nel sapersi organizzare, anche se, ovviamente, bisogna accettare alcuni compromessi…
Passo 1: avere una meta appetibile
I bambini/ragazzi non amano il camminare fine a sé stesso, non capiscono perché debbano abbandonare la comodità per scarpinare su un sentiero in montagna, dove magari non c’è campo per il cellulare!
Che siano piccoli alpinisti o preadolescenti, hanno assolutamente bisogno di una meta attraente: un rifugio, un lago, una grotta o anche solo una radura nel bosco con un albero insolito… posti dove poter scatenare l’immaginazione. Se per disgrazia il percorso che attira moltissimo noi adulti non possiede nulla che possa aggraziarsi un bambino, cercate un parco giochi o qualche altra attrattiva (museo, castello, gelateria…) nei paesi che si attraversano per raggiungere il punto di partenza: la promessa di andarci dopo (mi raccomando: dopo!) aver “faticato”, il più delle volte è uno stimolo sufficiente.
Passo 2: l’abbigliamento
Da secoli si predica che in montagna ci si veste a strati: meglio più felpe leggere di un solo, enorme, pesante maglione che riempie da solo l’intero zaino.
In realtà, l’unico capo di abbigliamento cui si deve prestare assolutamente attenzione sono le scarpe: bandite quelle alla moda ultrapiatte, si deve avere necessariamente pedule adatte con suola ben scolpita. Meglio ancora se alte alla caviglia anche se non si devono affrontare pietraie o ripide discese perché in quelle basse è più facile che vi s’infilino sassolini, aghi di pino, foglie e sabbia.
Ai bambini più piccoli meglio far indossare maniche e calzoni lunghi; se si cammina nei boschi eviteranno di graffiarsi contro rami e rovi, se si cammina in quota eviteranno arrossamenti da erbe del prato o da troppo sole. Poi è d’obbligo una felpa e una giacca impermeabile anche se il tempo è bello poiché in montagna basta una nuvola che copra il sole per battere i denti. Non siate, però, troppo severi sulla quantità di abbigliamento che devono indossare i vostri piccoli durante il cammino: se c’è il sole è inutile insistere perché si infilino la giacca a vento perché all’ombra fa fresco, ricordatevi della citazione: “i vestiti sono quella cosa che devono mettere i bambini quando le mamme hanno freddo…”.
Si suggerisce di avere con sé un cambio d’abito, non tanto per la pioggia (le previsioni oggigiorno sono quasi sempre attendibili), ma le pozze d’acqua sono così interessanti che non ci vuol nulla a vederle troppo da vicino; il cambio completo può anche aspettare in auto ma le calze… quelle è meglio averle a portata.
Passo 3: lo zaino
A meno di affrontare la cima del Monte Bianco, non è necessario portarsi dietro l’intera casa.
E’ meglio che ogni bambino abbia il suo zainetto personale, preparandosi a rivolte improvvise con il medesimo scagliato a terra all’urlo “Ma peeesa!!!! Mi fa sudare!!!”.
A seconda dell’età, nel suo zaino il piccolo trekker deve avere la propria borraccia, qualcosina da sgranocchiare, una felpa, occhiali scuri e cappellino… e anche il peluche preferito!
Ad ogni modo, che siano nello zaino dei bambini o in quello dei genitori i “mai senza” sono:
- borraccia piena d’acqua (vale anche per gli adulti)
- qualche spuntino oltre al pasto vero e proprio (un pezzetto di cioccolata a volte fa miracoli!)
- giacca anti-pioggia e anti-vento
- occhiali da sole
- crema solare, soprattutto alle quote più alte
- cappellino per proteggersi dal sole
- berretto o bandana per eventuali colpi di freddo
- piccolo kit di pronto intervento (niente siero anti-vipera, per carità, basta qualche cerotto e una pinzetta per estrarre un eventuale scheggia dal dito)
Passo 4: in cammino
Una volta che la meta è stata annunciata, i vestiti scelti, lo zaino fatto e si è riusciti a partire, va messo in conto che il ritmo della camminata sarà irregolare e potrà anche accadere, soprattutto con i più piccoli, che la meta non venga neppure raggiunta, ma… ha importanza? Non è più importante trascorrere una giornata con il proprio figlio/figlia trasmettendogli la curiosità e la voglia di scoprire la natura che ci circonda?
Se camminare con bambini piccolissimi è relativamente facile poiché le passeggiate sono cortissime, e poi gli basta avere la pancia piena, essere pulito e la costante presenza di mamma e papà, per i più grandini è decisamente più facile annoiarsi: “Siamo già arrivati? Manca ancora molto? Ma perché non ci fermiamo qui?”, tiritere con cui anche noi, da piccoli, abbiamo tormentato i nostri genitori.
Per sopravvivere ai mugugni, la pazienza è la prima regola. E poi la fantasia per trovare sempre nuovi stimoli: un bimbo motivato saprà prendere un passo tale che faticherete a stargli dietro! Si possono fare giochi (animali che iniziano con la A, con la B… evitate la “Q”!!!; scopri il personaggio che ho pensato; racconta l’ultimo film che solo tu hai visto…). E se dopo dieci minuti sarà già fermo a tirar sassi in una pozzanghera… beh, mettetevi anche voi a farlo. Ritroverete il bambino che eravate.
In fondo, camminare con i bambini ha un’importante funzione: ci si accorge finalmente della piccole/grandi cose che ci circondano, e si vede il mondo con occhio diverso. Migliore.
Un metodo infallibile per vedere i piccoli escursionisti partire a passo di carica è formare una piccola brigata di amichetti. Sarà che in compagnia la noia magicamente svanisce, sarà che scatta un senso di competizione, se i bambini che camminano sono due o più, e possibilmente non solo quel “rompi” del fratellino, sarete voi a doverli inseguire con la lingua a penzoloni!
Molta importanza consiste anche nel dare un compito al baby trekker, per esempio la realizzazione delle foto ricordo o della ripresa della gita (a modo loro), scoprire i segni indicatori del sentiero e dare la giusta direzione al gruppo, magari con la verifica sulla cartina o gps. Se si possiede un binocolo da affidare al piccolo il compito di scorgere cose lontane e animali selvatici.
Una volta arrivati alla meta lasciate tempo allo svago e al gioco, senza forzature per proseguire oltre “….ho sentito dire che dietro la curva che c’è un bel panorama…” e non siate assillanti con consigli ansiogeni “attenti alle vipere!!”, “non bagnatevi i piedi!!” “non prendete freddo” “non sudate!”, piuttosto assicuratevi che si idratino correttamente e che si proteggano dai raggi solari. Per il resto lasciateli “liberi” di scoprire il territorio e ricordatevi della vostra infanzia “selvaggia”.
Passo 5: sicurezza
Non ci nascondiamo dietro un dito: la montagna può essere pericolosa. “Può esserlo”, non “lo è”. È sufficiente avere alcune avvertenze, e insegnarle ai piccoli trekker.
Innanzitutto le vipere: ci sono e se mordono possono essere pericolose, ma statisticamente i soggetti più a rischio sono coloro che praticano l’agricoltura e i cani dei cacciatori, non è che le vipere aspettano gli escursionisti al varco, pronte a morderli, sono animali schivi e se possono preferiscono svicolare. È sufficiente camminare facendo rumore, battere con un bastone prima di sedersi, guardare sempre bene dove si mettono le mani. Un tempo si viaggiava con il siero anti-vipera nello zaino ma poi ci si è accorti che vi erano più complicazioni per un siero mal conservato che per il veleno; in caso di morsicatura si deve raggiungere il più in fretta possibile l’ospedale più vicino.
Arrampicarsi sui massi è un nobile sport, ma lasciatelo fare solo a chi dimostra di avere una certa sicurezza o se siete in grado di andarlo a riprendere!
Mai correre lungo un sentiero, soprattutto se stretto e a ridosso di un precipizio.
Mai bere direttamente da ruscelli e men che meno dai laghi: l’acqua appare purissima ma lo sapete voi se qualche metro più in su un capriolo vi ha fatto i suoi bisogni?
Verificate sempre il meteo prima di partire e soprattutto, prima di intraprendere l’itinerario che state per realizzare, prendetevi del tempo per documentarvi sul percorso in maniera che non ci siano sorprese.
Per ultimo cercate di evitare ciò che al vostro piccolo trekker “fa paura”. Se dopo avergli parlato a lungo si rifiuta di andare in seggiovia perché ne ha timore, evitatela. Se le mucche al pascolo gli fanno paura, non scegliete come meta la malga dell’alpeggio in alta montagna per acquistare il delizioso formaggio che produce! E per immortalare i vostri trekker e postarli sui social non assillateli con richiesta di pose da guida alpina ogni cento metri: si stuferanno!!
Passo 6: il trekking di più giorni
Camminare per più giorni di seguito è un’attività che può essere affrontata da qualsiasi famiglia amante dell’outdoor, purché con un minimo di allenamento in più per via del maggior peso che si deve portare (cambio, sacco a pelo…) e del logorio del camminare giorno dopo giorno. È tuttavia un’esperienza appagante poiché si trasforma in un “viaggio” indimenticabile.
Molti sono i cammini possibili tra cui scegliere. Un primo trekking che si può prendere in considerazione, e da noi percorso con nostra figlia e una sua amica, è il Monte Rosa Randò in Valle d’Aosta. Il trekking ha una durata di 8 giorni, ma è possibile abbreviarlo a piacere poiché percorre la Val d’Ayas mantenendosi spesso sul fondovalle, cosa che permette di scegliere qualsiasi tipologia di pernottamento: dal piccolo B&B all’hotel di lusso.
Passo 7: camminare perché?
Da studi recenti dell’Unicef, 1 bambino su 3 in Europa è affetto da obesità, vuoi per cattiva alimentazione ma, soprattutto, per troppa sedentarietà. Fare attività fisica sta diventando quindi indispensabile e un buon modo per staccarli dai supporti digitali è andare a camminare nella natura dove, per fortuna, non sempre c’è campo!
Senza contare che muoversi in un ambiente naturale sviluppa endorfine positive, e la conoscenza diretta dell’ambiente aiuta ad avere cittadini più consapevoli perché è più facile rispettare ciò che si conosce personalmente.
Scarponi ai piedi, dunque, e via a camminare lungo trekking facili e appaganti, per una vita sana!
Se volete trovare tante altre idee per passeggiate in montagna con bambini d’estate, leggete il nostro articolo dedicato proprio a percorsi ed escursioni kids per ogni età.
Copyright: Familygo. Foto di F. Voglino e A. Porporato