Il nostro weekend in una fattoria della Carinzia: tra gite sul lago ed escursioni in quota, l’esperienza di soggiornare in una struttura che fa della genuinità e del contatto con la natura il proprio valore aggiunto. Con i bambini nel sud dell’Austria: ecco il nostro racconto.
“Mamma, dov’è il coccodrillo“? “Amore, siamo in Carinzia, qui non ci sono i coccodrilli“! Prendete questo siparietto, ripetetelo per un numero imprecisato di volte e avrete il refrain del nostro weekend lungo nel più meridionale e soleggiato dei land austriaci. “Coccodrilli in Carinzia” non pare avere molto senso, è vero, ma è altrettanto vero che razionalità e bimba di due anni nella stessa frase non vanno molto d’accordo.
“Follie” familiari a parte, l’onda benefica della nostra vacanza in famiglia in Carinzia non è ancora finita, pur essendo passata ormai qualche settimana. Che fosse una occasione speciale l’avevamo capito già appena superato il confine italiano di Tarvisio: forse perché noi “grandi” avevamo attirato l’attenzione delle bimbe sull’essere “all’estero” dopo più di un anno di pandemia, forse per il colore diverso dei cartelli stradali, o forse perché davvero appena entri in Austria il cielo e i prati sembrano cambiare colore… una sorta di esotismo di prossimità, insomma!
Il risultato è che la nostra primogenita, una “seienne” in perenne insoddisfazione pre-adolescenziale – ci ha sorpresi con un “tra qualche anno ci trasferiamo qui” ad appena 2 km dall’Italia! E non aveva ancora visto nulla…
Vacanze in fattoria in Carinzia: autentiche e genuine
La Carinzia si può vivere in molti modi, tutti validi. La nostra scelta, questa volta, è ricaduta su una delle molte fattorie della Carinzia votate all’accoglienza delle famiglie e non avremmo potuto esserne più felici. Perché non ci rendiamo conto di quanto i nostri figli abbiano bisogno di un contatto autentico con la natura finché non li vediamo scendere dall’auto e, letteralmente, impazzire per una gatta e i suoi gattini di pochi giorni. Per non parlare di quando incontrano galline, capre e mucche che per un bimbo di città sono esotiche quanto un lama o un fenicottero!
Le fattorie della Carinzia sono un invito a una dimensione più naturale, umana forse. Con ritmi lenti e un contatto con la terra che diventa di giorno in giorno più prezioso. Per noi genitori la possibilità di assaporare cibi genuini, di appoggiare il telefono o il tablet e di leggere un buon libro sorseggiando una tisana. Per i bambini la possibilità di fare i lavori del contadino (o meglio, col contadino!) e tornare a casa sapendo come si munge una mucca o si nutrono gli animali del cortile. Una della cose da raccontare ai compagni a settembre quando si torna sui banchi di scuola!
Molte di queste strutture fanno parte della rete “Vacanze in Fattoria” che accoglie agriturismi, fattorie e altre realtà a contatto con la vita contadina in tutta l’Austria.
Il nostro weekend nel regno di Elfi
Ci siamo innamorati di ogni posto e di ogni struttura che ci ha ospitati in questi anni di viaggi in famiglia, ma – lo dobbiamo ammettere – l’Agriturismo Blumenhof e la sua proprietaria, Elfride – Elfi per gli amici – ci hanno rubato un pezzettino di cuore in più.
Vuoi per le dimensioni raccolte della fattoria e quindi per la sensazione di viverla davvero appieno, vuoi per le splendide colazioni a base di prodotti della fattoria o comunque a km0, vuoi per l’atmosfera “di casa” che va a braccetto con panorami straordinari che si lasciano ammirare dal balcone, vuoi per l’amaca stesa in giardino dalla quale le mie bimbe hanno visto le prime lucciole della loro vita, vuoi per la possibilità di avere Elfie tutta per noi per lunghe chiacchierate… probabilmente un mix di tutto questo. Il risultato è che, a due settimane dal nostro ritorno, la mia piccolina ancora mi chiede “Mamma, dov’è la Fefie“?
Siamo a Stockenboi, nella valle del Fiume Drau, a circa 700 mt di altitudine e l’Agriturismo Blumenhof è davvero, come amano definirlo qui, una fattoria idilliaca circondata da prati verdi. L’attività ricettiva procede parallela a quella dell’azienda agricola (di ben 20 ettari!) ed è per questo che il contatto dei bambini con vitelli, maiali, capre, galline, anatre, oche, cani e gatti non è solo un elemento di folklore ma un momento di preziosa autenticità.
La fattoria, un piccolo rifugio di legno e colori, offre camere e appartamenti e un servizio di pernottamento con la possibilità (consigliata!) di assaggiare le splendide colazioni di Elfie. In occasioni speciali vengono anche proposte delle grigliate da vivere in condivisione: tra i “torneremo a…” del post Covid potremmo aggiungere “torneremo a mangiare costine tutti assieme”!
La Carinzia dei laghi…
Quella degli oltre 200 laghi della Carinzia, tutti pulitissimi e balneabili non è una leggenda a beneficio dei turisti. E noi siamo qui a testimoniarlo. Con una giornata sul Lago Weissensee di quelle che non si dimenticano. Il nome, lago Bianco, deriva da minuscoli resti di conchiglie che colorano di bianco le sue rive, ma il colore che ci ha più colpiti è quello delle sue acque, delle sfumature dal verde scuro al turchese che gli sono valse la fama di Mar dei Caraibi della Carinzia.
È il lago più alto del land e due terzi delle sue rive sono naturali e incontaminate, con boschi e solo 800 abitanti che lo vivono con la cura e la consapevolezza che merita. Noi lo abbiamo attraversato tutto dall‘imbarco di Dolomitenblick a quello di Techendorf (con una sosta nel delizioso Ronacherfels) grazie ai battelli di due compagnie di navigazione (Weissensee Schifffahrt – Familie Müller e Weissenseeschifffahrt.at). Il biglietto è unico ma i viaggiatori possono decidere di salire e scendere ai vari imbarchi in assoluta libertà.
Camminare sui sentieri che costeggiano il lago e i boschi, fare un bagno nelle acque pulitissime (e tutto sommato calde, 23° la temperatura media d’estate) del lago… che cosa chiedere di più a questa giornata in Carinzia?
… e quella delle malghe
Ma di vedere la Carinzia dall’alto, ovviamente! Ed ecco che sbarcati a Techendorf prendiamo la seggiovia Weissensee a quattro posti che ci porta a 1300 metri al rifugio Naggler Alm. Il biglietto della seggiovia è compreso nella (consigliatissima!) Kärnten Card che consente l’ingresso gratuito a oltre 100 mete turistiche e l’ingresso a prezzo ridotto a molte altre.
Non solo la seggiovia ci consente di arrivare rapidamente a destinazione (anche se, lo ammetto, l’idea di essere sospesa nel vuoto con una bimba di due anni rende il concetto di “rapido” molto relativo) ma ci regala anche la vista del Weissensee dall’alto e la percezione, descritta nelle guide turistiche, che sia un suggestivo fiordo incastonato tra monti e boschi.
La malga Naggler Alm può essere il punto di partenza per numerose escursioni, come al rifugio Kohlröslhütte o al pascolo alpino Bodenalm. Da noi si fa ricordare per il parco giochi in quota, amatissimo dai bambini, per la vista spettacolare sulle cime circostanti e per la bontà dei piatti serviti. Tutti con prodotti a km0 o da agricoltura biologica o, quando d’importazione, provenienti dal commercio equo solidale. Una scelta sostenibile, che ci piace!
La cabinovia e la strada panoramica del Goldeck: la Carinzia vista dall’alto
L’indomani è il giorno della partenza e il cielo sembra essere triste quanto noi all’idea di lasciare la Carinzia. Ci svegliamo e al posto dell’azzurro che aveva fatto capolino dalle finestre il giorno prima ci affacciamo su un cielo plumbeo e su una pioggerellina nemmeno troppo leggera. I saluti a Elfi e alla fattoria durano molto più del previsto: la colazione sembra non finire mai… gli animali da accarezzare anche… e i prati verdi sono un invito a un’ultima passeggiata tra mucche e capre che riposano placide. Che non abbiamo voglia di partire, si capisce?
Il nostro programma prevede un’escursione sul monte Goldeck, una delle vette più belle della Carinzia dalla quale si può ammirare una splendida vista panoramica del Lago Millstätter See e del Monte Großglockner (il più alto dell’Austria). Ci si può arrivare in due modi, con la cabinovia Goldeck che parte dalla cittadina di Spittal an der Drau e porta a 2.000 metri d’altitudine o con la strada panoramica del Goldeck, una strada piena di curve ma anche di punti panoramici che si imbocca all’altezza di Zlan. Tanto l’accesso alla cabinovia quanto quello alla strada panoramica sono compresi nella Kärnten Card.
Scegliamo di salire con la strada panoramica e ci godiamo il panorama, davvero suggestivo. La giornata però decisamente non è delle migliori e man mano che saliamo siamo sempre più avvolti dalla nebbia: arriviamo in vetta e ci troviamo immersi nelle nuvole capendo ben presto di dover rinunciare alla vista panoramica e alle passeggiate che il Großglockner solitamente propone alle famiglie. I sentieri facili da percorrere qui sono davvero molti e le baite e trattorie montane sono un ulteriore buon motivo per indossare gli scarponi e cominciare a camminare. A noi non resta che riprogrammare presto un’altra vacanza da queste parti!
Spittal an der Drau: un tipico assaggio di Mitteleuropa
Decidiamo di ripiegare, ma il termine è decisamente riduttivo, su Spittal an der Drau, capoluogo dell’omonimo distretto. E’ elegante e raccolta, come molte delle cittadine austriache, e – proprio come capita spesso in Mitteleuropa – sembra svegliarsi più lentamente la domenica: silenziosa e quasi deserta la mattina, si anima al pomeriggio, con le persone che si riversano nei giardini e nei caffè all’aperto.
Una passeggiata in centro, una sosta al parco cittadino, uno sguardo alle moltissime chiese e poi ci dirigiamo al Castello di Porcia (il nome deriva dall’omonima casata friulana), bellissima sede del Museo per la cultura popolare. Le antiche mura racchiudono al loro interno manufatti e testimonianze della vita – straordinaria e quotidiana – dei secoli scorsi: dalla costruzione della ferrovia alla scuola popolare, dalle maschere dei Krampus a oggetti di uso comune. Anche l’ingresso al castello è compreso nella Kärnten Card.
La nostra avventura in terra carinziana finisce qui, ma non ci crederete mai, a Spittal an der Drau, proprio vicino al castello di Porcia, abbiamo trovato la scultura di un vero coccodrillo. Nel posto più inaspettato e giusto prima di ripartire… missione compiuta!
Per informazioni
Regole per l’ingresso in Austria per restrizioni Covid
I turisti italiani entrano in Austria senza fare quarantena. I bambini sotto i 12 anni non hanno bisogno di alcun certificato o test covid. Le persone sopra i 12 anni devono avere con sé Green Pass o documentazione attestante un test Covid negativo, vaccinazione o una prova di guarigione. Per i vaccinati vale anche una sola prima vaccinazione se sono passati almeno 22 giorni. Questi documenti vengono richiesti nei ristoranti e negli hotel. Vi sono in tutta l’Austria molteplici punti tampone gratuiti, e molto spesso gli stessi hotel possono farlo gratuitamente per i turisti. Maggiori info sulla pagina del Turismo in Austria.
Copyright: FamilyGO. Foto di A. Pausi