Viaggio in un mondo affascinante, passeggiando tra forme fantastiche che evocano tempi lontani di giganti, cavalieri, maghi e mostri fantasiosi quanto l’immaginazione di chi osserva le rocce della Costa di Granito Rosa. Primi fra tutti i bambini.
“Coste del mare”: questo è il significato del nome della Côtes d’Armor, regione settentrionale della mitica, lontana, Bretagna. La lingua celtica qui è ancora usata e risuona creando un’ulteriore suggestione a luoghi che fan battere il cuore già solo a immaginarli. Come la Costa di Granito Rosa che da Trébuerden va fino a Paimpol, rarità geologica che si ritrova solo in Corsica e Cina: quasi cento chilometri di coste frastagliate, spiagge sabbiose, isole raggiungibili a piedi in bassa marea (facendo attenzione agli orari, mi raccomando!) e resti archeologici come le allée couverte.
Ploumanac’h e la meraviglia della Costa di Granito Rosa
Cuore pulsante e magico della Costa di granito Rosa, situato nel comune di Perros-Guirec, è probabilmente il luogo più noto per via delle coreografiche rocce. Le formazioni rocciose che coprono il territorio si estendono per circa 25 ettari (qualcosa come 35 campi da calcio)… si capisce dunque com’è possibile vagare anche tutto il giorno con i bambini andando alla ricerca delle formazioni più buffe e particolari. Molte possiedono già un nome proprio: Cappello di Napoleone, Capanna degli Innamorati… ma perché lasciarsi influenzare?
Lasciamo perdere i depliant promozionali e vaghiamo con il naso per aria lasciando fare alla nostra fantasia, anche perché lo stesso masso, visto da una diversa angolazione, assume tutto un altro aspetto e se prima era un volto austero, eccolo trasformarsi di colpo in una tartaruga rovesciata.
Il naso per aria, ma anche un occhio a terra poiché se le regine sono le rocce più grandi e impressionanti, non sono da meno le pietre più piccole che, invidiose delle sorelle maggiori, potrebbero spuntare all’improvviso per farvi uno sgambetto, quasi che un dispettoso folletto si diverta a muoverle.
Vagando a caso è impossibile non giungere al faro di Mean Ruz, costruito – indovinate un po’? – con il granito rosa e unico elemento simmetrico e artificiale che spicchi in questo caos di pietre dall’alto dei suoi venti metri di altezza.
Ideale è partire dalle spiagge di Trestraou e percorrere il sentiero costiero fino alle spiagge di Saint-Guirec, così da ammirare in pieno la bellezza del luogo, scendendo, dove è possibile, fino al limitare dell’acqua dove soffermarsi a cercare piccole conchiglie, piume di gabbiano o granelli scintillanti di granito. Nei pressi del faro si trova, un po’ nascosto, la Maison du Litoral dove è possibile scoprire tutto sulle rocce e la loro formazione geologica. Un’altra tappa imperdibile è il piccolo oratorio di Saint-Guirec, posto sull’omonima spiaggia. Un minuscolo edificio che con l’alta marea viene completamente circondato dall’acqua.
Nei pressi della Plage Saint-Guirec, ma un poco più all’interno, si trova il curioso Parc des Sculpures Symposium Christian Gad et Daniel Cheé. Un nome chilometrico per una piacevole area verde con parco giochi e numerose opere in granito immerse nel verde che richiamano in un certo senso la Vallée des Saintes che si trova molto più all’interno della Bretagna.
Sempre da Perros-Guirec parte il traghetto per le Sept-îles, un arcipelago che è un paradiso ornitologico, situato a sette km dalla Costa di Granito Rosa, classificato Sito Naturale Protetto nel 1912 e poi Riserva Naturale, in cui non vive nessuno ad eccezione dei guardiani dei fari e i turisti giornalieri che possono immaginare, per un po’, di essere novelli Robinson Crusoe.
Oltre al granito rosa
Trégastel offre dodici spiagge di sabbia e l’Aquarium Marin celato tra le rocce granitiche. Usato un tempo come cappella, deposito di munizioni, abitazione e museo storico, oggi presenta la fauna marina bretone con una dettagliata spiegazione sulle maree vista “dal vero” e porta fino alla sommità della collinetta che lo riveste, da cui si apre una bella panoramica sulla costa. A due passi dall’acquario si trova l’île Renote, in realtà una penisola caratterizzata dalla presenza di un caos granitico che crea forme curiose e tutte da scoprire passeggiando lungo il GR34, il sentiero costiero, con ampio panorama sull’arcipelago delle sette isole e sull’île de Coastérès.
Plougrescant è una penisola selvaggia dove alle formazioni rocciose dalle forme particolari, come a Pors Scaf, si trovano anche abitazioni particolari come Castel Meur, la casetta dalle bianche persiane stretta tra l’abbraccio di due rocce, presso Le Gouffre (per preservarla, la casetta non può essere usata a scopo commerciale né vi si può accedere). Un dedalo di sentieri portano a perdersi e ritrovarsi tra rocce, casette, isolotti, porticcioli e onde marine fino a Porz Hir, località che nasconde le proprie case alle rocce, per proteggerle dal vento: imperdibile!
Tréguier è una tipica città mercato bretone, possiede numerosi esempi di case a graticcio e stretti vicoli e piazzette che dal porto salgono verso la collina. In origine si dice che fosse solo un monastero, fondato nel VI secolo dal monaco Tugdual considerato uno dei sette santi fondatori della Bretagna. Di conseguenza Tréguier divenne una delle tappe del “Tro Breiz”, ossia un pellegrinaggio medioevale che toccava le sette località che custodivano le tombe di questi personaggi. L’edificio più rilevante è la cattedrale gotica di Saint-Tugdual con un prestigioso chiostro a 48 navate e sormontato da tre torri: una romanica, una gotica e la terza settecentesca traforata e alta 63 metri. Una curiosità? La guglia raffigura delle carte da gioco poiché la sua costruzione venne finanziata con le lotterie di Parigi… a soli 18 km a nord di Tréguier si trova il Sillon de Talbet, una lingua sabbiosa larga non più di una trentina di metri e che si estende verso il mare per 3 km. La striscia è creata dalle correnti dei fiumi Trieux e Jaudy che giungendo da due lati spingono tra loro sabbia che va ad accumularsi contro scogli affioranti. Questo per le menti scientifiche, per gli altri è una strada costruita da Merlino per raggiungere la sua Viviana. Una curiosità? È considerato il punto più settentrionale della Bretagna.
Una leggenda triste
Un tempo lontano un topo chiese ospitalità ad una rondine che aveva costruito il suo nido in un vecchio camino. Ella acconsentì a patto che il topo, per tre giorni, covasse le uova per lei. Il topo accettò e la rondine volò via. Mentre essa era lontana le uova si schiusero ma ecco, al posto delle piume i piccoli avevano pelo, corpo e testa di topo e orecchie e ali storte e scure. Al veder quello, la rondine morì di dolore. Dopo il suo funerale, la regina delle rondini rinchiuse gli orfani nel chiostro della cattedrale di Tréguier e ordinò loro, pena la morte, di non uscir mai alla luce del sole. Ed ecco perché non si vede mai volare di giorno un pipistrello.
INFORMAZIONI UTILI
DOVE DORMIRE
Numerose le tipologie dove dormire, dagli asettici ma sicuri hotel a inusuali chambres d’hôtes. Una buona selezione la si può trovare al sito ufficiale bretone: www.bretagna-vacanze.com
COME ARRIVARE
In auto – Perros-Guirec dista dai confini italiani: 1125 km dal Tunnel del Frejus; 1100 km dal Tunnel del Monte Bianco; 1400 km da Ventimiglia
In treno – le principali città bretoni sono collegate con il treno, più difficile raggiungere con questo mezzo i paesi sulla costa. In questo caso meglio utilizzare gli autobus di linea.
COSA MANGIARE
La gastronomia bretone è vastissima e spazia dai frutti di mare alle birre tipiche al sidro. Per i piccoli immancabile la crêpe, nata proprio in Bretagna ma, attenzione, quella che conosciamo noi in Italia, di frumento, qui la si mangia solo dolce. Se la mangiate salata, farcita con prosciutto-formaggio-uovo, ma anche frutti di mare e quant’altro scatena la fantasia del cuoco locale, ricordatevi che si chiama galette ed è fatta con grano saraceno! La si può trovare normale, morbida, oppure kraz, ossai croccante.
INFO TURISTICHE
www.bretagna-vacanze.com
www.bretagne35.com
www.vacances-cotesdarmor.com
www.cotesdarmor.com
it.france.fr/it
GUIDE TURISTICHE
Itinerari imperdibili in Bretagna e Normandia, di Franco Voglino e Annalisa Porporato, Edizioni del Capricorno.
Copyright: Familygo. Foto di Voglino/Porporato; bretagna-vacanze.com