La zona del Vulture Melfese, nel nordest della Basilicata, è ricca di fascino e mistero: un viaggio per tutta la famiglia che parte dai maestosi castelli federiciani dove tecnologia e storia si uniscono per regalarci un vero tuffo nel passato, e prosegue in suggestivi borghi medievali, passando per monasteri, foreste incantate e antichi vulcani, alla scoperta di leggende e briganti.
Una foresta fiabesca intervallata da piccoli laghi, corsi d’acqua e antichi vulcani dove sorgono castelli, monasteri e borghi inespugnabili; qui si respirano atmosfere incantate e si possono ascoltare storie di briganti e personaggi leggendari.
Non siamo sulla Loira e nemmeno in Baviera: siamo in Basilicata, nella zona del Vulture Melfese, a nord di Potenza, da sempre una delle aree più affascinanti e floride della regione, tanto da aver conquistato in ogni epoca re e regine, papi e templari, poeti e briganti.
Una terra dal fascino misterioso, che ammaliò perfino l’eclettico Federico II di Svevia. Un viaggio alla scoperta dei misteri del Vulture Melfese comincia proprio dai castelli federiciani, da Melfi a Castel Lagopesole.
Alla corte di Federico II
Percorrendo la strada che da Potenza conduce a Melfi, si arriva nel territorio comunale di Avigliano, dove svetta sui boschi a più di 800 metri di altezza uno dei più bei castelli federiciani del Meridione, l’ultimo maniero fatto ampliare dall’Imperatore in Basilicata (1242-1250): è il Castello di Lagopesole, utilizzato successivamente come rifugio anche dai briganti.
La fortezza medievale conquista piccoli e grandi visitatori grazie soprattutto a “Il Mondo di Federico II“, un museo narrante che vi permetterà di fare un viaggio interattivo nel passato per scoprire le tappe più significative della vita del sovrano e il suo sconfinato “Stupor Mundi”, cioè la curiosità per il mondo, nonché le sue stanze segrete, le feste e i banchetti, gli intrighi e i tradimenti. Tra postazioni multimediali, immagini interattive e teatro tecnologico, si viene immersi nella vita di corte, si entra in botteghe e locande, si passeggia nei mercati e si arriva ad incontrare lo stesso Imperatore che in prima persona parla della sua vita. Il costo del biglietto intero è di 5 euro, ridotto 2,5 euro per bambini da 7 a 13 anni e over65.
Proseguendo verso Nord arriverete al secondo castello federiciano, il Castello di Melfi. Costruito in epoca normanna e ampliato dal sovrano, è uno dei più maestosi con ben otto torri che dominano il borgo medievale sottostante, una fortificazione inespugnabile.
Varcando il ponte levatoio che attraversa il profondo fossato si viaggia di nuovo nel tempo, tra le corti e la torre dell’Orologio, mentre all’interno si può visitare il Museo Archeologico Nazionale del Melfese.
La magia prosegue anche nel borgo di Melfi, passeggiando tra vicoletti e palazzi gentilizi adornati da portali e decorazioni in pietra, chiese e cattedrali, fino all’antica cinta muraria (tra gli ingressi alla città segnaliamo in particolare la Porta Venosina).
A caccia di leggende tra storia e natura
Abbazie incastonate nella roccia, cattedrali incompiute, cripte con stanze segrete, antichi vulcani dormienti, boschi infestati dai briganti, se i vostri bambini amano leggende e misteri in questa terra non si annoieranno mai.
Portateli ai Laghi di Monticchio, proprio ai piedi del Monte Vulture (1.326 metri), vulcano da cui l’intera zona prende il nome. Raggiungibili lasciando la statale principale che da Melfi porta a Castel Lagopesole e inerpicandosi tra tortuose stradine, i due specchi d’acqua di origine vulcanica offrono uno spettacolo incredibile.
Il più piccolo in particolare è dominato dall’alto dall’Abbazia benedettina di San Michele, fondata su preesistenti grotte abitate da monaci. L’edificio (che oggi ospita il Museo di Storia Naturale del Vulture) sembra quasi appeso al costone di roccia e alle sue spalle si estendono fitti i boschi.
Si narra che nel periodo post-unitario ci si nascondessero molti briganti, custodi di superstizioni e leggende, storie di maghi, fattucchiere o strane creature come il Monacello (detto Scazzamauridd), uno spiritello molto dispettoso: se riuscite a sfilargli il prezioso berretto rosso, sarà costretto a rivelarvi il nascondiglio di notevoli tesori.
Affascinante e suggestiva è anche la città di Venosa, a mezz’ora di macchina da Melfi. Fondata dai romani con il nome di Venusia, è oggi inserita tra i borghi più belli d’Italia e conquista grandi e piccoli con il suo Parco Archeologico (fu patria tra l’altro del grande poeta latino Orazio) e la chiesa vecchia “Incompiuta” (nel complesso della SS. Trinità): un colpo d’occhio straordinario tra muri e pilastri imponenti, il prato come pavimento e il cielo come soffitto.
Ma ogni epoca storica qui ha lasciato il suo segno: dalle Catacombe cristiane ai palazzi nobiliari, dal Castello Pirro del Balzo con le sue possenti torri cilindriche al Sito Paleolitico di Notarchirico, uno dei più importanti d’ Europa.
Per i bambini sarà divertente osservare i resti di elefanti, rinoceronti e bisonti preistorici, vissuti tra seicentomila e trecentomila anni fa.
Conoscete la storia dei Templari e del leggendario Santo Graal? Allora non perdete una visita alla cittadina medievale di Acerenza (35 km a Nord est di Potenza, anche lei tra i borghi più belli d’Italia). Fra vicoletti e piazzette si erge l’imponente Cattedrale romanica dell’XI secolo: la leggenda narra che all’interno vi sarebbe una cripta segreta, accessibile da una finestrella murata, in cui sarebbe conservato il Sacro Graal (la coppa da cui bevve Gesù nell’ultima cena).
Se amate il buon vino, non potete perdere poi una visita in via delle Cantine, vi si trovano le antiche grotte scavate nella roccia per la conservazione del vino Aglianico.
Itinerari enogastronomici fra cantine e degustazioni
Le colline del Vulture Melfese, soprattutto verso est, offrono un habitat perfetto per frutteti, uliveti e vigneti: siamo infatti nella patria dell’Aglianico DOCG, il re dei vini lucani, celebrato perfino da Orazio. Oltre alla già citata Acerenza tante sono le città che offrono degustazioni e visite guidate nelle cantine scavate nel tufo (Rionero in Vulture, Venosa, Melfi, Rapolla, Barile, Forenza, Maschito, Genzano, Ripacandida e Ginestra).
Il Monte Vulture dà vita inoltre a deliziose acque minerali: sarà molto divertente per i bambini assaggiare l’acqua “frizzante” che sgorga direttamente dalla fonte. Per completare il vostro itinerario enogastronomico dovete assaggiare l’olio extravergine Vulture Dop prodotto dai terreni vulcanici, il marroncino di Melfi e il pecorino di Filiano, mentre una sosta nella cittadina di Ripacandida vi consentirà di degustare il tipico miele lucano.
Dove dormire
Agriturismo Il Casale dell’Acqua Rossa
Monticchio Bagni (PZ)
Agriturismo La Masseria di Proserpina
Loc. Scalera, Ripacandida (PZ)
Per informazioni
Copyright: FamilyGO. Foto di APT Basilicata.