Barcellona in famiglia, sulle tracce di Gaudí, l’architetto che ha trasformato la fisionomia della città. Un artista che sembra avere un filo diretto con i bambini, i primi a cogliere la grandezza della sua apparente “ingenuità” e del suo rapporto diretto con la natura. Racconto della nostra visita al capoluogo della Catalogna in famiglia.
C’è sempre una buona occasione per visitare Barcellona. Che sia un weekend lungo, una vacanza o la tappa di una crociera nel Mediterraneo come quella che abbiamo appena fatto grazie a Costa Crociere, il capoluogo della Catalogna è una meta imperdibile coi bambini
A renderla così suggestiva – oltre alla bellezza paesaggistica, al clima mite tutto l’anno, agli scorci impagabili sul Mediterraneo – ci sono indubbiamente le tracce del figlio forse più famoso di Barcellona, Antoni Gaudí, l’architetto artefice di alcune delle più famose opere della città.
Gaudí e i bambini
Di Gaudí si è detto praticamente di tutto: che è il massimo esponente del modernismo catalano (che si può considerare parte del più vasto fenomeno europeo dell’Art Nouveau), anche se uno dei suoi massimi conoscitori – Joan Bassegoda i Nonell – ne negava l’appartenenza a qualunque movimento; che può essere definito “l’architetto di Dio” per la sua profonda fede religiosa e la sua “vita in odore di santità”; che è un visionario che prende ispirazione direttamente dalla natura, in particolare da quella del Mediterraneo, con la sua luce e con i suoi colori.
Eppure, l’uomo che è stato forse il principale simbolo di una città rimane al contempo anche il suo più grande mistero: Gaudí ha legato indissolubilmente la sua opera ai luoghi in cui è vissuto, ma da essi in fondo non è mai stato davvero compreso.
La sua arte, sosteneva ancora Bassegoda i Nonell in una intervista rilasciata poco prima della sua morte nel 2012, è basata su un rapporto con la realtà non mediato da elaborazioni intellettuali e risulta spesso più comprensibile ai bambini che non ai grandi: “Questa ‘ingenuità’ di Gaudí la capiscono molto meglio i bambini che gli adulti. Non so come spiegare. Non soltanto i bambini, ma in genere le persone prive di pregiudizi“.
La nostra giornata con Gaudí tra Parc Güell…
L’influenza delle forme della natura sull’opera di Gaudí si riflette in molte sue scelte stilistiche, come l’uso delle pietre da costruzione ondulate, le sculture di ferro ricurve e le forme organiche che tanto lo caratterizzano. Lo stesso si può dire dell’uso vibrante del colore, riscontrabile soprattutto nelle piastrelle a mosaico con cui decora molti dei suoi edifici.
Emblematico, in tal senso, Parc Güell, il grande giardino con elementi architettonici su una collina nella parte settentrionale del capoluogo catalano. Vi arriviamo qualche minuto prima dell’apertura e lo ammiriamo sentendoci spettatori privilegiati di uno spettacolo “tutto nostro”.
E proprio all’entrata, troviamo la celeberrima fontana a forma di dragone: le bellissime piastrelle colorate che decorano il corpo del dragone creano un gioco magico a cui i bambini (e probabilmente molti adulti) non sanno sottrarsi.
Ci addentriamo come in un luogo di fiaba, che si popola velocemente (il parco è una delle attrazioni più amate di Barcellona) diventando un po’ meno nostro, ma continuando a svelarci la sua magia. Grotte segrete e costruzioni che sembrano opera di una fata e che, invece, sono frutto del genio visionario di Gaudí e del suo lasciarsi ispirare dalla natura.
Sempre al Parc Güell, infatti, troviamo una camminata sorretta da pilastri di roccia che sembrano uscire dal suolo come dei tronchi d’albero: irregolari nella forma come quasi tutte le opere dell’architetto, trasmettono al contempo una sensazione di grande naturalezza. Lo stesso si può dire delle panchine ricoperte di mosaico multicolore nella terrazza del parco, un’ottima posizione da cui ammirare Barcellona dall’alto.
L’ingresso al parco è gratuito per i bambini fino a 6 anni e ridotto per i bambini da 7 a 12 anni: consigliamo di acquistare per tempo i biglietti nel sito ufficiale perché non è infrequente arrivare e trovarlo sold out anche per più giorni successivi.
…e la Sagrada Familia
E poi c’è la Sagrada Familia, la grande basilica tuttora in costruzione, tappa obbligata di ogni turista che passa per la città. A 11 anni dalla nostra ultima visita ci è sembrata più bella e imponente che mai, con gli inserti di nuova edificazione che svettano per la loro purezza immune agli agenti atmosferici e al tempo ma che, al contempo, si innestano armoniosamente nel corpo di più antica costruzione.
Il progetto originario è del 1882, ma l’anno successivo viene assegnato a Gaudí che lo ridefinisce completamente concependo un tempio eccezionale e innovatore, composto da 18 torri anche se, a causa della sua morte prematura riesce a crearne solo una. La sua visione originaria, però, prende corpo a poco a poco grazie al lavoro di altri maestri, alle donazioni e al denaro delle visite e fa di questo il monumento più celebre di Barcellona.
Il progetto della Sagrada Familia occupa interamente gli ultimi anni di vita dell’archetto che arriva a dire “I miei cari amici sono morti: non ho né famiglia né clienti, né fortuna … né niente. Ora posso dedicarmi interamente alla Chiesa”. E si lega indissolubilmente alla sua morte, dovuta all’investimento da parte di un tram mentre Gaudí attraversa distrattamente la strada al termine di una giornata lavorativa.
La basilica è l’opera in cui l’ispirazione alla natura del padre del modernismo raggiunge il suo apice. L’intera costruzione si può considerare un bosco di pietra con le colonne che ripercorrono le linee di tronchi e alberi, si ramificano in nervature luminose fino a un soffitto che sembra una foresta bianca. E ancora con le scale che si ispirano alle chiocciole e i richiami alle cellette degli alveari o alle nervature delle foglie. Ma soprattutto con le torri che richiamano un termitaio o i castelli di sabbia dei bambini.
Il particolare più amato da mia figlia? La rana che regge una delle colonne che incorniciano l’ingresso. Ha passato accarezzandola gran parte del tempo che abbiamo dedicato alla visita e la parte più difficile è stata convincerla che non potevamo portarla a casa con noi.
Una piccola ala della Sagrada Familia, adibita a museo, riunisce gli elementi naturali cui si ispira Gaudí e le realizzazioni ne scaturiscono consentendo una maggiore comprensione dell’immensa e complessa costruzione.
Anche in questo caso consigliamo l’acquisto anticipato nel sito ufficiale (ingresso gratuito fino a 11 anni) oppure di appoggiarsi al sito Sagrada Familia Tours dove si trovano tante proposte a misura di famiglia per scoprire Barcellona in modo originale assieme ai bambini.
Gaudí, ma non solo: tour per famiglie a Barcellona
Gaudí, lo dicevamo, ha disseminato la città delle sue opere, sette delle quali inserite nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO: oltre al Parc Güell e alla Sagrada Familia, anche Palau Güell, la Cripta della Colonia Güell (quest’ultima a Santa Coloma de Cervelló, poco lontano da Barcellona) – commissionati dal mecenate Eusebi Güell – Casa Milà (detta La Pedrera), Casa Vicens e Casa Batlló,
Anche la facciata di quest’ultima riflette l’ispirazione diretta della natura di cui parlavamo: i balconi sembrano dei teschi, i pilastri di supporto delle ossa, il tutto con colori (il colore rosa corallo dell’esterno o le tonalità di blu dell’interno) e forme che richiamano la vita marina.
Ogni volta che passiamo in città ci piace anche affacciarci su Plaça Reial, la grande piazza collegata alla Rambla, i cui lampioni furono realizzati proprio da Gaudí alla sua prima commissione urbana.
Un altro modo interessante per scoprire l’impronta dell’architetto in città possono essere i Gaudí Bike Tours, itinerari in bicicletta aperti ai visitatori di tutte le età. Il più classico passa proprio attraverso alcuni luoghi patrimonio Unesco, ma porta ad ammirare anche altri scorci famosissimi di Barcellona come Santa Maria del Mar, la cattedrale gotica che ci parla dal passato della città, la Rambla, il Parc de la Ciutadella, l’Arc de Triomf e la spiaggia di Barceloneta. Il secondo, in e-bike, si spinge anche fino al Parc Güell.
Per informazioni
Copyright: FamilyGO. Foto: E. Fasan, A. Pausi.