Umbria my love: weekend ad Assisi con i bambini alla scoperta di Giotto e di San Francesco d’Assisi

Anna Rita Lisella, autore di Family Go
Tempo necessario: Weekend, 1 giorno
Età bambini:  4-12 anni

Un weekend ad Assisi con bambini alla scoperta di uno dei pittori più importanti del duecento, Giotto. Un pittore a cui piaceva dipingere quello che succedeva nella vita di tutti i giorni, rendendo umani anche i personaggi sacri, descrivendo i vestiti e gli oggetti in modo dettagliato così da farli sembrare veri. Abilità con la quale ha saputo raccontare a tutti la storia del santo dell’amore per la povertà e la natura: Francesco d’Assisi.

Metà delle mie origini sono umbre grazie a mia madre, che è figlia di un borgo medievale soprannominato ‘la Vedetta’ della Valnerina (la valle percorsa dal Fiume Nera, affluente del Tevere).

Pur vivendo nella capitale con la mia famiglia, mi sono sempre nutrita di ricordi che parlavano di terra e aratro, di lenticchie di Castelluccio, di farro e degli strascinati di Monteleone di Spoleto (una ricetta che risale alla fine del ‘400); di natura (Cascate delle Marmore), di fede e di arte (Santa Rita da Cascia e San Francesco ad Assisi), e di archeologia (la biga in legno e coperta di lamine bronzee a sbalzo, custodita in una tomba etrusca del VI sec. a.C., scoperta da un contadino sotto la propria aia nel 1902).

Una vacanza con i bambini in Umbria, regione dalle molteplici anime

Weekend Assisi con bambini     Weekend Assisi con bambini

Una vacanza o una gita in Umbria in famiglia serve proprio per ritrovare la giusta misura e l’equilibrio interiore, nutrire il corpo delle eccellenze locali, la vista e il cuore di tutti i tesori artistici che questa piccola regione custodisce. Racconti e storie di un territorio pieno di tesori, di eccellenze e marchi dop e igp (olio e tartufi, vino, formaggi e salumi); ma anche di monasteri, agriturismi e percorsi naturalistici attrezzati.

E ancora borghi medievali turriti e compatti, da abbracciare in un unico sguardo. Un paesaggio tattile e olfattivo che fa da sfondo alle tele di artisti come Giotto, Perugino, Pinturicchio e altri ancora. Una regione che mescola alla maestosità e fierezza dei ducati e delle corti rinascimentali di Orvieto, Perugia e Spoleto, il francescanesimo trionfante di Assisi e la quotidiana fatica di mani che hanno costruito con antiche pietre centri che caratterizzano la Valnerina, luogo di rifugi e di ispirazione per una moltitudine di monaci siriaci che la popolarono dal VI sec. d.C.

Ed eccoci al nostro weekend fuori porta con i bambini, organizzato all’inizio della primavera per i miei figli (di 5 anni e mezzo e di 2 anni e mezzo), con cui voglio ricordare le gite con i miei genitori e a cui voglio trasmettere le mie origini e far scoprire il bello che ci circonda.
L’itinerario scelto parte da un lavoro che mio figlio più grande sta facendo alla scuola dell’infanzia con la sua classe: l’amore per il prossimo e per la natura, anche attraverso la figura di San Francesco d’Assisi.

Letteratura per l’infanzia: un aiuto prezioso per le famiglie che organizzano tour per i più piccoli

“Laudato si’, mi’ Signore, cum tucte le tue creature …”, inizia così il Cantico delle Creature o anche Cantico di Frate Sole scritto in volgare umbro da Francesco d’Assisi all’inizio del 1200. Pronunciando questi primi versi attiro l’attenzione dei piccoli che mi chiedono cosa sto dicendo e che non capiscono.

Weekend Assisi con bambini, libro un bambino di nome GiottoInizio a raccontare la storia del santo, partendo dal ricordo, un uomo che voleva vivere in povertà come Gesù e i suoi amici apostoli; un uomo che voleva amare e capire la sofferenza dei più deboli. Mentre spiego con semplicità questi concetti, colgo nel volto dei miei figli lo stupore e la curiosità di saperne di più. Mi chiedono di approfondire il racconto e di fargli vedere l’immagine del santo.

Così propongo a mio marito di organizzare un weekend ad Assisi con bambini alla scoperta del santo, dell’amore per il prossimo e per la natura; un piccolo tour pensato e organizzato per loro, i più piccoli che grazie alla voglia di conoscere, di riempirsi di nuove cose, sanno affrontare il viaggio con semplicità ed entusiasmo. Una gita ad Assisi è il modo migliore per conoscere Francesco e condividere con loro le mie radici, che sono anche le loro.

Per prima cosa corro in biblioteca a cercare un libro che parli del santo, ma soprattutto di colui che meglio ha saputo raccontare la sua storia: Giotto, uno dei più importanti pittori italiani del XIII e XI secolo. Ne trovo diversi, che prendo in prestito e che mi serviranno per costruire l’itinerario e raccontare di Assisi, San Francesco e Giotto.

Weekend Assisi con bambini, libro i maestri dell'arte, GiottoCome per ogni gita o viaggio, i libri e le guide sono fondamentali, soprattutto se si hanno i bambini… ma non solo; un mezzo concreto ed esplicativo per avvicinarli alle cose che vedranno e che faranno parte dei loro ricordi. Un aiuto prezioso per il linguaggio a misura di bambini che adottano e la capacità di sintesi anche attraverso le illustrazioni.

Torno a casa con questi testi: “Un bambino di nome Giotto”, di Paolo Guarnieri e Bimba Landmann (edizione Arka, 2010); “Giotto. I Maestri dell’Arte. La storia illustrata dei grandi protagonisti dell’arte” (edizione 24 Ore Cultura, 2015). Iniziamo a sfogliarli insieme a loro, ma l’aiuto arriva soprattutto in viaggio, andando ad Assisi.

Verso Assisi con bambini: centro d’arte e di spiritualità

In macchina i miei bambini, appena partiti, mi chiedono: “Mamma, dove andiamo?”. Inizio a raccontargli la meta, Assisi, una città dell’Umbria che si allunga sulle pendici del Monte Subasio, che vanta un’origine di epoca romana (II secolo a.C.), ma con l’aspetto attuale determinato dallo sviluppo in epoca medievale. Una città che ha un significato religioso, storico e artistico conosciuto in tutto il mondo.

Mentre parlo, continuano a farmi le stesse domande, con quella ripetitività che solo i bambini riescono ad avere, chiedendomi di leggere i due libri che hanno visto salire in macchina insieme al resto dei bagagli. “Mamma leggici i libri sul pittore che ha disegnato San Francesco, così il viaggio sarà meno lungo …”.

Raccontando di Giotto e del suo amore per il disegno

Weekend Assisi con bambini, libro i maestri dell'arte, Giotto     Weekend Assisi con bambini, libro i maestri dell'arte, Giotto

Apro il libro su Giotto, che inizia il racconto così: “Sono nato nel 1267 a Colle di Vespignano, fra le colline e i monti del Mugello, sopra Firenze. Mio padre Bondone lì ci coltivava i campi e quando ero piccolo mi spediva nei pascoli, a controllare il gregge… non potete immaginare che noia! Per passare il tempo, indovinate chi disegnavo? Bravi, proprio le pecore!”.

Al pascolo invece di sorvegliare il gregge, Giotto passa il tempo a disegnare. I piccoli iniziano a ridere e a ripetere che anche loro sanno disegnare le pecore, anche loro allora diventeranno famosi!

Sorrido e annuisco, ma li invito ad ascoltare ancora il racconto… così da arrivare in un attimo ad Assisi. Riprendo la lettura: “Avevo otto anni quando, un giorno, è passato un signore: io stavo disegnando con un legno bruciacchiato su di un sasso il muso di una delle mie amiche lanose. È sceso da cavallo, si è avvicinato al sasso, lo ha guardato con occhio da intenditore, e ha chiesto il mio nome. «Son chiamato Giotto», gli ho risposto e ho indicato dove abitavo. Il signore è andato dal padre e gli disse: «Il ragazzino ha talento, vorrei portarlo con me, come un bravo aiutante»”. Non poteva saperlo il giovane Giotto, ma da quel momento la sua vita sarebbe cambiata… da ora avrebbe potuto disegnare dalla mattina alla sera! Finalmente potrà realizzare un sogno fatto nella casa paterna, con i colori dare vita alle vecchie pietre di case e palazzi.

Nella bottega del maestro Cimabue, Giotto dimostra tutte le sue abilità e la sua mano è talmente sicura da superare il maestro!

Libro un bambino di nome Giotto     Panoramica di Assisi

Riceve l’incarico di recarsi ad Assisi, cittadina dove Cimabue è stato chiamato a dipingere la nuova chiesa dedicata a san Francesco, il frate poverello che parlava agli animali.

È il 1280 e Giotto ha solo tredici anni. La basilica è davvero grande, formata da tre piani: la Basilica superiore, la Basilica inferiore e la Cripta dove si trova la Tomba di Francesco. Le pareti devono essere completamente ricoperte di pitture, dal pavimento al soffitto, e per questo super lavoro giungono molti pittori dalla Toscana e da Roma. Per un ragazzo come Giotto è una grande occasione: nobili maestri e giovani allievi si scambiano idee, consigli, novità.

Sempre sotto l’occhio attento dei frati francescani, contenti di vedere che la loro chiesa, dedicata a quello che diventerà il santo patrono d’Italia, sta diventando il più importante centro dell’arte italiana alla fine del duecento.
San Francesco d'Assisi

Riprendo a leggere: “Ci abbiamo messo anni e anni a terminare il lavoro di Assisi… prima era il mio maestro Cimabue a occuparsi delle scene più importanti, poi un po’ alla volta ha cominciato a lasciare spazio anche a me…  ai frati sono talmente piaciuti i miei lavori che mi chiedono di dipingere la storia di San Francesco”. Una sfida importante perché non si tratta di raccontare la vita di Gesù o di Maria, avvenuta molti secoli fa in Terrasanta e che si trova dipinta nelle chiese. Qui, Giotto deve descrivere con le immagini la vita di un santo locale morto da poco, che ancora tutti ricordano… tra Assisi e la campagna.

All’interno della Basilica superiore, tutte le pareti sono decorate con affreschi che raccontano la vita di Francesco, un giovane cavaliere di ricca famiglia che comincia a provare compassione per i poveri. Quando incontra un mendicante per strada, scende da cavallo e gli regala il suo mantello… quanta umanità e attenzione per i più bisognosi, caratteristica che si ritrova nel modo innovativo in cui Giotto racconta la vita di San Francesco: le immagini sono semplici e comprensibili a tutti, i personaggi si muovono in un paesaggio realistico e sono rappresentati proprio come persone reali.

Questa nuova arte piace ai contemporanei di Giotto perché possono riconoscersi nei volti e nelle espressioni delle figure dipinte, e nei loro sentimenti come il dolore, la gioia, la tenerezza e l’ira. Realistici sono anche i luoghi in cui vengono ambientate le scene, chiese, palazzi, scorci di città… guardare gli affreschi di Giotto è come ‘leggere’ una storia…

A queste parole, raccontate anche dalle immagini dei libri, la risposta dei piccoli è attenzione, curiosità e stupore. Il tempo è volato e siamo arrivati finalmente ad Assisi, con il cuore pronto ad accogliere questo linguaggio universale.

Dalla vallata, su per i vicoli e le salite del centro ammirando i luoghi che ci parlano della vita di Francesco

Basilica Santa Maria degli Angeli ad Assisi     Weekend Assisi con bambini

Iniziamo la nostra visita di Assisi con i bambini dal basso, nella vallata sottostante, dove si trova la Basilica di Santa Maria degli Angeli che contiene la Porziuncola (una chiesetta del IV secolo), dove San Francesco spesso si raccoglieva in preghiera, e la Cappella del Transito, dove Francesco morì.

Continuiamo la nostra visita arrivando, sempre dal basso, alla Chiesa di San Damiano dove Francesco fu incaricato dal crocefisso di ‘riparare la sua casa’ e dove il santo, negli ultimi anni della sua vita, compose il Cantico delle creature.

Iniziamo a risalire Assisi attraverso le salite impervie e i vicoli stretti, arrivando al centro storico. Incontriamo la Piazza del comune e ammiriamo tutti i monumenti che vi si affacciano; scopriamo la Basilica di Santa Chiara dove sono custodite le reliquie della santa e il Crocefisso di San Damiano che parlò a San Francesco.

Weekend alla scoperta di Giotto     Weekend ad Assisi

Con qualche tappa e spuntino tipico del posto – per i bambini le salite sono state delle dure prove – arriviamo alla Basilica di San Francesco, dove l’architettura della piazza antistante sembra accoglierci in un abbraccio. Guardo il volto dei miei figli che lasciano trasparire l’emozione e la soddisfazione di essere arrivati qui.

“Lo spirito di Assisi”, quella capacità di unire diversità e differenze nel segno del dialogo e della solidarietà, si percepisce in tutto e ci rende partecipi di un unico grande disegno.

Ora siamo tutti pronti, piccoli e grandi, ad entrare nella basilica e a riconoscerci in uno dei volti, dei gesti che rendono uniche le opere di Giotto e che parlano a tutti. Giotto divenne così famoso che lavorò per il papa, per i principi e i re. Oltre ad Assisi, i suoi affreschi più belli si trovano a Padova (nella Cappella degli Scrovegni, che a breve meriterà una visita con i bambini), dove, ancora oggi, vengono da tutto il mondo per ammirarli.

Un’ultima idea per farvi avvolgere ancor più dalla magia? Visitare Assisi con i bambini a Natale.

Per Informazioni

www.visit-assisi.it/

 

Copyright: Familygo. Foto di A.R. Lisella/ Samuele (disegno)/ Regione Umbria: Michele Tortoioli

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