Punto di partenza di Cristoforo Colombo per il suo secondo viaggio e importante centro commerciale, Cadice è un’affascinante città dell’Andalusia da esplorare in modo divertente in famiglia visitando la Torre Tavira con la sua camera oscura, il mercato locale e la cattedrale. Senza dimenticare lo stupendo Museo archeologico che custodisce tesori fenici e romani – sapete che Cadice fu fondata proprio dai fenici 3.000 anni fa? – e una tappa alla storica pasticceria “Dulceria de la Rondena”.
Prima di scoprire con i bambini cosa vedere a Cadice, dovete assolutamente raccontare loro un pizzico di storia. Incastonata sulla punta occidentale della penisola iberica e protesa verso il mare, questa splendida città costiera dell’Andalusia evoca infatti storie lontane e appassionanti. Cadice è il porto da cui partì Cristoforo Colombo per il suo secondo viaggio, il passaggio obbligato tra l’Oceano Atlantico e il Mar Mediterraneo, punto di sbarco di immensi carichi di sete, spezie, piante, oro, alimenti provenienti dalle Americhe e dalle indie.
Ma le sue radici sono molto più antiche. Fondata dai fenici circa 3.000 anni fa con il nome di Gadir, pare infatti sia la città più antica d’Europa; fu porto romano e poi arabo fino alla “reconquista”. Nel XVIII secolo Cadice visse il suo periodo di massimo splendore con il monopolio del commercio d’Oltremare; la città divenne così una delle più importanti e avanzate del mondo. Abitata da genti diverse e storicamente liberale, fu sede della prima costituzione di Spagna, nel 1812.
Cadice, cosa vedere con i bambini: vicoli, torri e camere oscure
La bella città di Cadice si raggiunge facilmente in treno o in autobus da Siviglia in un’ora e si riesce a visitare anche in una sola giornata. Si presta quindi sia a una gita in una vacanza in famiglia a Siviglia, sia se state programmando un tour in Andalusia con i bambini di più tappe.
Le imponenti mura ci abbracciano e ci invitano a entrare tra vicoli stretti, balconi bianchi, piccole botteghe. Qui anche i paracarri sono cimeli: sono infatti ottenuti utilizzando vecchi cannoni, chissà se provenienti dalla Battaglia di Cadice o da qualche nave affondata dall’ammiraglio Nelson durante la battaglia di Trafalgar!
Ogni tanto si incontrano le facciate imponenti dei palazzi aristocratici che ci ricordano il suo glorioso passato e le torrette di avvistamento, le “torres miradores” (Cadice ne conserva ben 133!), che servivano a scorgere le navi che arrivavano con i preziosi carichi e raggiungerle quindi prima degli avversari così da accaparrarsi la merce a buon prezzo.
Dopo una lauta colazione tradizionale a base di pane tostato e jamon, il fantastico prosciutto spagnolo, ci dirigiamo alla Torre Tavira. La torre, che prende il nome dal suo primo avvistatore, faceva parte del Palazzo dei Marchesi de Recano. È la più alta della città e per questo motivo diventò nel 1778 “torre vigia”, la torre di controllo di Cadice.
La visita è estremamente interessante perché ci permette di conoscere in modo molto divertente la storia di Cadice, il suo sviluppo, i suoi monumenti, e cioè attraverso l’osservazione di una camera oscura. La visita si snoda lungo i 4 piani della torre: Il primo e secondo piano ospitano pannelli didattici sulla storia di Cadice e sulla camera oscura. A orari precisi i visitatori sono invitati al terzo piano dove possono osservare nel dettaglio la città, i suoi abitanti che passeggiano in tempo reale nelle stradine sottostanti o sui numerosi terrazzi. Al termine della visita si può salire in cima alla torre per godersi lo splendido panorama e farsi – perché no? qualche selfie.
Cultura, gusto e mare
Ora che conosciamo non solo la storia ma anche la pianta della città riusciamo facilmente a orientarci da soli e dato che si sta avvicinando l’ora di pranzo ci dirigiamo verso il famoso Mercato di Cadice, una struttura ottocentesca affascinante con meravigliosi banchi di pesce dove è possibile mangiare cartocci di gamberi e merluzzo fritti tra i gaditanos, gli abitanti di Cadice.
Nel sud della Spagna, si sa, il primo pomeriggio è sacro ed è dedicato alla siesta: chiudono tutti i negozi e le città si spopola. Accogliamo quindi il suggerimento e ci riposiamo anche noi accanto alla Fortezza di San Sebastian. Le rocce di questo territorio sono molto dure e resistenti con numerosi fossili ben visibili e furono per questo motivo utilizzate per costruire monumenti e mura. Qui si trova anche “la caletta”, una piccola spiaggia molto frequentata dai locali dove fare un tuffo o giocare a pallone con una vista magnifica sulla fortezza. Le spiagge d’altronde non mancano davvero – la città è bagnata dal Mar di Cadice e affacciata sull’Oceano Atlantico – e sono di una bellezza naturale straordinaria.
Alle origini della città
Dopo aver fatto una sosta alla “Pena Flamenca Juan Vilar”, una taverna storica di Flamenco che si trova accanto alla fortezza, ci dirigiamo all’appuntamento con la nostra guida Mar che ci porterà alla scoperta della Cattedrale, che conserva ancora la struttura propria della moschea originaria; i dintorni con il grande teatro romano del I secolo ci suggeriscono quanto sia effettivamente ancora ricchissimo e sconosciuto il patrimonio sotterraneo di questa città.
La nostra ultima tappa è il Museo archeologico di Cadice, a entrata gratuita per i cittadini dell’Unione Europea. È una tappa d’obbligo in città perché conserva due sarcofagi fenici antropomorfi straordinari del V secolo oltre a numerose testimonianze romane, come la collezione di vetri e cristalli intatti della tomba della Calle Escalzo del Barrio San José.
Prima di tornare in stazione ci concediamo un’ultima delizia, i tipici turron de Cadiz, dolci a base di zucca candita e mela cotogna alla “Dulceria de la Rondena”, la storica pasticceria di Cadice.
Per Informazioni
www.spain.info/it/destinazione/cadice/
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