Dal 2021 Geoparco Unesco, la Maiella ha probabilmente conservato più di tutti gli altri parchi d’Abruzzo il suo fascino selvaggio e un pizzico impervio: per questo anche le escursioni pensate per le famiglie – pur se sicure e alla portata di tutti – hanno un po’ il sapore della conquista. Dalle strettissime Gole di Fara San Martino con la piccola Petra agli avvistamenti degli animali e delle loro tracce, dall’esplorazione delle profondità della roccia dentro le Grotte del Cavallone all’esplosione del foliage autunnale.
Esplorare il Parco Nazionale della Maiella con i bambini significa immergersi in un ambiente dagli incredibili contrasti, dove valli, colline, altipiani e vette consentono di passare da un’altitudine di soli 130 metri ai 2.793 della vetta più alta, quella del Monte Amaro. Significa trovarsi in montagna ma essere a meno di un’ora dal mare d’Abruzzo e dalla Costa dei Trabocchi. Significa solcare fiumi, sorgenti e torrenti con acque che vanno dallo smeraldo al turchese, e poi raggiungere altopiani di roccia dove vivono ancora numerosi i camosci e l’orso bruno marsicano. E allora cominciamo proprio da loro, gli animali del parco!
Orsi e camosci, cervi, lontre e lupi: dove conoscerli
Quella che stiamo per raccontarvi è una storia di amore e difesa della natura, una storia che in circa 120 km di strada attraversa ben 5 Centri Visita e Aree Faunistiche. Partiamo da Lama dei Peligni (Chieti), dove con le guide e gli speciali binocoli professionali ci appostiamo al limitare dell’Area protetta del Camoscio appenninico. Qualche minuto di attesa ed ecco i camosci saltellare agili e scattanti tra le rocce a strapiombo! Incredibile come facciano a sopravvivere in un ambiente tanto impervio.
Per rispondere a tutte le curiosità dei bimbi, finito l’avvistamento ci dirigiamo al Centro Visite in paese e scopriamo che i camosci erano scomparsi sulla Maiella e se oggi sono tornati a popolare il parco è anche grazie al prezioso lavoro del centro. Da Lama in 10 km arriviamo poi all’Area Faunistica dell’Orso di Palena: attraverso uno stretto passaggio al coperto si possono ammirare le orse ospitate nell’area protetta molto da vicino. E dopo la visita guidata non può mancare una visita al MOM, il Museo dell’Orso Marsicano.
Per la terza tappa ci si sposta invece al Centro Informazioni di Gamberale a 1.500 metri di quota: qui c’è infatti l’Area faunistica del Cervo, oltre 10 ettari tra boschi, cespugli, pascoli e corsi d’acqua che contribuiscono a rendere la vita degli animali molto simile a quella degli esemplari liberi (consiglio: se vi affascina l’idea di ascoltare il famoso bramito del cervo, andate da metà settembre a fine ottobre). Gli ultimi due indirizzi che vi segnaliamo sono invece in provincia di Pescara e rispettivamente a Caramanico Terme, dove scovare la solitaria lontra nell’area protetta nei pressi del Centro Visitatori Valle dell’Orfento e a Popoli, con il suo Centro del Lupo.
Dal forest bathing ai sentieri a tema: le passeggiate più adatte ai bambini
Il Parco della Maiella offre un’infinità di sentieri escursionistici di diversa difficoltà: quelli che vi stiamo per raccontare sono quindi solo una piccolissima selezione; li abbiamo scelti perché particolarmente adatti ai bambini e perché spesso sorgono nei pressi delle aree faunistiche di cui vi abbiamo appena parlato. Come il Sentiero delle Scalelle di Caramanico Terme (1,7 km, altitudine 700 metri circa), che inizialmente costeggia il Centro visite (dove registrarsi, chiedere mappa e consigli) e il Centro Lontra per poi raggiungere il Torrente Orfento. È questo il tratto più affascinante perché l’acqua assume colori spettacolari grazie ai giochi di luce creati dai raggi del sole che filtrano tra la fitta vegetazione, mentre i ponticelli di legno e i passaggi più stretti catapultano subito i bimbi in modalità adventure! Il sentiero termina al Ponte di Caramanico dove si può prendere la navetta che riporta al punto di partenza o tornare a piedi lungo la statale.
Nei pressi di Popoli invece si può intraprendere un breve e facilissimo sentiero (altitudine minima) che conduce alle Sorgenti del Pescara, un luogo quasi fuori dal tempo. Da qui potete proseguire la passeggiata o fermarvi a fare un pic-nic (se non avete portato i panini, niente paura, all’inizio del percorso c’è un punto ristoro).
Anche nei pressi dell’Area protetta del Cervo – località S. Antonio di Ateleta – c’è un percorso ad anello tra faggi e ruscelli alla portata di tutti e accessibile ai passeggini (1.250 km circa, 1.500 metri di altitudine). Per chi cerca un’esperienza di forest bathing con i bambini ancora più intensa, c’è la passeggiata di Fonte Lama Bianca (3 km, anche per i passeggini, altitudine da 1.140 a 1.250 metri), che parte dal parcheggio di Fonte della Fratta, nel comune di Sant’Eufemia a Maiella, e attraversa imponenti e silenziosi faggi fino a un piccolo rifugio e a una zona attrezzata con tavolini. Oppure quella nel Bosco di Sant’Antonio, spettacolare in tutte le stagioni ma spaziale in autunno con il foliage, grazie ai suoi alberi plurisecolari alcuni dei quali hanno dimensioni monumentali e incredibili forme a candelabro (a 10 km da Pescocostanzo, l’intero bosco ha un’altitudine compresa 1.280 e 1.420).
Non poteva poi mancare un sentiero dedicato all’Orso Marsicano. Nato nel 2022, si snoda appena fuori dall’abitato di Campo di Giove (1.000 metri circa l’altitudine): vi aspettano 6 tappe e altrettanti pannelli con info e curiosità – sapete ad esempio che l’orso quando nasce pesa solo 500 grammi e per diventare adulto aumenterà 280 volte? Oppure che l’orso marsicano, specie endemica di queste montagne, viene chiamato orso gentile per il carattere più mite, impresso nel suo genoma? Lungo il tragitto inoltre si passa sotto l’antica ferrovia e se avete un po’ di fortuna potreste veder passare il treno storico della Transiberiana d’Italia, la Ferrovia dei Parchi, che parte e ritorna a Sulmona in giornata attraversando valli, gole e piccoli borghi.
La piccola Petra d’Abruzzo: le Gole di Fara San Martino
Pochi minuti di cammino adatto a tutti (vi consigliamo comunque di preferire lo zaino al passeggino) per sentirvi dei veri esploratori: è la magia delle Gole di Fara San Martino! Attraversando lo strettissimo passaggio, in alcuni punti largo circa 2 metri, potete quasi toccare le pareti della forra semplicemente allargando le braccia. Non a caso, secondo la tradizione le gole sarebbero state aperte da San Martino proprio con la forza delle braccia per consentire alla popolazione di accedere più velocemente agli alti pascoli della Maiella. Ancora qualche metro ed ecco apparire il Monastero di San Martino in Valle, incastonato nella roccia come una Petra in miniatura. Una vera meraviglia.
È possibile prenotare una visita guidata, che consente anche l’ingresso nel monastero, oppure andare in autonomia (sono disponibili e consigliati caschetti all’ingresso), in questo secondo caso vi consigliamo la mattina presto perché il parcheggio è piuttosto piccolo.
Il divertimento sulla Maiella raddoppia con le guide
Le escursioni guidate sono sempre un valore aggiunto, in particolare con i bambini, che così hanno l’occasione sia di conoscere coetanei e fare gruppo (e si sa che in gruppo la stanchezza si sente meno e si macinano km senza accorgersene), sia di rivolgere alle guide le mille mila domande che di solito fanno a noi genitori e a cui il più delle volte non sappiamo rispondere.
In Maiella trovate molteplici proposte per famiglie di associazioni e cooperative particolarmente attive sul territorio, come ad esempio Majambiente, Majellando, Abruzzo Wild, Majexperience, Gruppo Il Bosso. In alcuni casi sui rispettivi siti c’è proprio una sezione dedicata alle attività consigliate per i bambini, con indicazioni sulle età e consigli pratici. Dai sentieri naturalistici alle gole, anche in versione notturna, dall’avvistamento degli animali a laboratori e passeggiate con gli asinelli, fino al rafting e alle bellissime uscite in Canoa sul Tirino (noi ci siamo stati con le bravissime guide de Il Bosso, ma trovate diverse proposte).
Nel profondo della terra: le Grotte del Cavallone
La suggestiva funivia aperta che sale da circa 760 metri fino a 1.388 e dalla quale si gode un panorama stupefacente sul Vallone di Taranta Peligna, la salita dei 268 gradini scavati a mano nella roccia della Maiella e infine l’ingresso dentro la montagna: la visita alle Grotte del Cavallone è veramente un’avventura degna di Verne. Alla portata anche dei bambini a partire dai 5 anni, purché con un minimo di allenamento. Insieme a noi c’erano infatti famiglie con figli di quell’età orgogliosissimi di aver compiuto una piccola impresa.
La temperatura interna è costante a 10° tutto l’anno, quindi in estate vi consigliamo di mettere nello zaino sia una felpa che un giacchetto leggero impermeabile. Tra gli altri must da non dimenticare, scarponcini da trekking, cappellino e borraccia bella piena visto che l’intera escursione dura almeno 3 ore. Alla stazione a valle della funivia, vicino al parcheggio, c’è inoltre un punto ristoro.
Curiosando tra i paesi, dentro e al confine con il Parco
Una delle peculiarità del Parco della Maiella, l’abbiamo detto, è la sua anima selvaggia, a volte un po’ aspra, ma dotata di un fascino ipnotico che invita ad abbandonare la vita di città per una vacanza in cui sentirsi parte attiva della natura.
Ciò non toglie che si possono mettere in agenda tranquille passeggiate nei borghi e nelle cittadine più vivaci, come ad esempio Pescocostanzo, con i suoi vicoli bianchi impreziositi da balconi fioriti e piccole botteghe artigiane, o Roccaraso con il suo “pratone”, lo spazio verde dove in estate le famiglie trovano gonfiabili, mini zipline, parete di arrampicata, altalene e tanto spazio per giocare e correre in libertà.
In paese si trova inoltre un interessante parco avventura, mentre un altro è a Campo di Giove, paesino raccolto con un delizioso centro medievale. Qui noi abbiamo scovato anche una panchina gigante con tanto di fenomenale vista sul Monte Amaro. Curiosità: se cercate un’altra vista magnifica su tutta la Maiella Orientale salite al Castello di Roccascalegna, appena fuori dai confini del parco.
Dove Dormire
Aqua Montis Resort SPA. A Rivisondoli, è un 4 stelle superior nel comprensorio di Roccaraso in Alto Sangro inserito perfettamente nella natura circostante grazie a un design che riduce al minimo l’impatto visivo, con ambienti curatissimi e uso di materiali naturali. Dai 3 ai 12 anni c’è l’animazione e il centro benessere ha orari dedicati alle famiglie sia al mattino che nel pomeriggio. Puoi prenotare Aqua Montis Resort SPA con FamilyGO…
Hotel Ede – Caramanico Terme. 3 stelle con camere Family e suite, piccola SPA con sauna e vasca idromassaggio e ottima cucina.
Cosa mangiare e acquistare
La zona di Palena – Lama dei Peligni è territorio di tartufi, da gustare nei ristoranti locali oppure da acquistare e portare a casa in mille varianti diverse. Per questa seconda opzione vi segnaliamo Elite Tartufi (Largo del Mercato, Lama dei Peligni), dove sono in vendita tartufi interi, creme, salse e numerosi prodotti aromatizzati quali olio, riso, pasta, ecc. Anche i bambini a Lama possono soddisfare la loro golosità, assaggiando la tipica sfogliatella, perla dell’universo dolciario d’Abruzzo.
In località Fara San Martino invece potete acquistare particolari formati di pasta allo stabilimento della De Cecco o sperimentare le produzioni artigianali del pastificio Cocco.
Se fate tappa a Sulmona, al confine con il parco, non potrete resistere ai negozi traboccanti di cesti ricolmi di fiori di confetti, di tutti i colori e di tutte le forme (in città c’è anche il Museo del Confetto, presso lo stabilimento di produzione della Fabbrica Pelino). Ma non andate via senza aver acquistato una treccia del tipico aglio rosso, semplicemente delizioso.
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Copyright: FamilyGO. Foto di M. Rosellini; F. Voglino; Coop. Il Bosso; iStock Sulmona/ edevansuk