Come funziona, quando scade, a chi spetta e come richiedere il bonus vacanze, l’incentivo per aiutare tutti, e in particolare le famiglie, a progettare le prossime vacanze con i bambini in Italia.
Contenuto all’interno del decreto rilancio (all’art. 176) entrato in vigore il 19 maggio scorso, il “bonus vacanze” è un consistente incentivo rivolto a tutti, e particolarmente vantaggioso per chi viaggia in famiglia.
Il credito, che si applica unicamente ai viaggi all’interno del territorio italiano, è infatti di 500 euro per ogni nucleo familiare di almeno tre componenti (300 per quelli composti da due persone, 150 per una sola persona).
Il maggiore punto di forza è che l‘80% dell’importo – quindi 400 euro nel caso delle famiglie con figli – è utilizzabile come effettivo sconto sul prezzo del soggiorno, mentre il restante 20% è recuperabile come detrazione fiscale al momento della successiva dichiarazione dei redditi.
Ma vediamolo più in dettaglio.
Quando scade il bonus vacanze
Il bonus vacanze poteva essere richiesto fino al 31 dicembre 2020 e può essere utilizzato fino al 31 dicembre 2021, come confermato sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Il termine originario di utilizzo è stato infatti prorogato da ultimo, dal decreto-legge n. 183 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 21 del 2021, in quanto un considerevole numero di famiglie che ha richiesto e ritirato il buono, non lo ha ancora utilizzato.
Chi può richiederlo e come utilizzarlo
Noi lo abbiamo richiesto e ottenuto, ecco quindi tutti gli step necessari e i consigli utili per fare una scelta consapevole e soddisfacente.
Chi può richiedere il bonus vacanze? Per accedere al bonus vacanze bisogna avere un ISEE 2020 non superiore a 40.000 euro.
Il primo passo da fare è dunque presentare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), tramite CAF o direttamente sul sito dell’INPS. La procedura le famiglie la conoscono bene, visto che è la stessa, per intenderci, di quella che normalmente si fa per richiedere la tariffa agevolata per la mensa scolastica.
Il secondo step è dotarsi di un’identità digitale SPID (o CIE, Carta d’Identità Elettronica), perché la domanda può essere inoltrata solo online.
Come richiedere il bonus vacanze? Il bonus viene richiesto tramite l’App IO, scaricabile su tutti gli smartphone. Si effettua l’autenticazione tramite SPID e successivamente si deve cliccare sul tab Pagamenti.
Tra le varie voci c’è anche Richiedi Bonus Vacanze e a questo punto si può inviare la propria effettiva richiesta. Il sistema in automatico verifica i requisiti di accesso e vi comunica l’esito dell’operazione. In caso positivo si genera un QR-code, che andrà mostrato alla struttura scelta al momento del pagamento.
Come utilizzare il bonus vacanze: è bene sapere che la spesa non può essere frazionata ma dovrà essere sostenuta in un’unica soluzione (quindi verso una sola struttura ricettiva, compresi agriturismi e B&B) e naturalmente documentata tramite fattura elettronica o altro documento commerciale ufficiale dove sia ben visibile il codice fiscale del cliente. Inoltre il pagamento deve essere corrisposto senza alcuna intermediazione di piattaforme digitali di prenotazione.
Consigli utili per l’utilizzo del bonus vacanze
Una volta che abbiamo in mano il nostro credito dobbiamo solo scegliere la struttura e prenotare la vacanza, tenendo presente, come abbiamo già sottolineato, che la validità del bonus è limitata a una sola prenotazione e che una eventuale eccedenza andrà persa (ad esempio se siamo una famiglia di 3 persone e spendiamo 350 euro, i restanti 150 non potranno essere più utilizzati).
Né governo né Agenzia delle Entrate hanno indicato però ulteriori criteri vincolanti, quindi al momento della prenotazione chiedete non solo se viene accettato il bonus vacanze, ma anche a quali condizioni.
Può capitare che alcune strutture ricettive richiedano un minimo di giorni di vacanza, o un importo minimo di spesa (a noi è stato chiesto, ad esempio, che l’importo della prenotazione fosse il doppio del bonus vacanza per poterne richiedere l’applicazione), o ancora l’incompatibilità con altre offerte e sconti, o con alcuni tipi di tariffe (ad esempio quelle senza caparra).
Per Informazioni
Per saperne di più potete consultare la Guida messa a punto dall’Agenzia delle Entrate.
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