Fino all’8 agosto la magica cornice del palazzo veneziano ospita la grande mostra: “Manet. Ritorno a Venezia” con l’ausilio di un Activity Book, dove è Manet in persona a preparare bambini e genitori alla visita della sua mostra.
di Eleonora De Filippis
Manet, si sa, è il grande precursore dell’Impressionismo e associarlo a Venezia può in un primo momento apparire curioso. In realtà questa mostra ci aiuterà a capire quali e quanti sono invece i punti di contatto tra la straordinaria pittura dell’artista parigino e l’arte italiana, in particolare quella veneziana. Curata da Stéphane Guégan, la mostra di Palazzo Ducale presenta oltre 80 opere tra dipinti, disegni e incisioni, molte delle quali provenienti dai maggiori musei del mondo, primo tra tutti – ça va sans dire – il Museo d’Orsay, che possiede i principali capolavori del Maestro.
Accanto allo studio dell’arte spagnola (Goya, Vélasquez, El Greco) infatti è proprio l’arte italiana che il giovane Manet guarda, studia, copia e rielabora. Un legame forte e profondo che trapela in molti dei suoi dipinti più belli. Un esempio? Due tra le sue opere più note: “Le Déjeuner sur l’Herbe” e “l’Olympia” sono chiare interpretazioni di tele di Tiziano e ancora: “Le Balcon” ricorda le dame veneziane nell’atto di affacciarsi dei nostri Carpaccio, Lotto e Veronese. Anche le nature morte – che sicuramente hanno un debito con la grande tradizione olandese del genere – mostrano tuttavia una carica nella scelta dei colori e un sapiente studio costruttivo di ascendenza tutta italiana.
Ambiguità e amori mascherati tanto cari alla tradizione veneziana del Settecento, in particolare del pittore Pietro Longhi, li ritroviamo poi in “Le Bal masquée à l’Opéra” del 1873, confermando che l’amore per l’arte e la cultura veneziana non lo abbandonerà mai.
Manet si recherà in Italia ben tre volte durante la sua breve vita (morirà a 51 anni) e il suo amore per l’arte italiana è ben testimoniato dagli schizzi che riporta nei suoi taccuini. L’ultimo viaggio lo effettuerà nel 1874, anno fondamentale per la storia dell’arte mondiale poiché in quella data un gruppo di pittori, fino allora sconosciuti – in seguito definiti “impressionisti” – si presenteranno ufficialmente al pubblico con la loro prima mostra alla quale tuttavia il loro maestro e intimo amico Manet non parteciperà. Di questo periodo sono due tele raffiguranti il Canal Grande in cui lo sguardo alle modernissime opere del pittore settecentesco veneziano Francesco Guardi è evidente.
Data la particolarità degli spazi espositivi che ospitano l’evento (gli appartamenti del Palazzo Ducale) la mostra non prevede attività didattiche in loco bensì un divertente Activity Book, gratuito, scaricabile on line sul sito: http://palazzoducale.visitmuve.it/wp-content/uploads/2013/05/Manet-Activity-Book.pdf per preparare bambini e genitori alla visita in compagnia di un Cicerone d’eccezione: Manet in persona!
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