Scordatevi i musei tradizionali dove gli oggetti sono in bella mostra e possono solo essere osservati. L’Immaginario Scientifico di Trieste si prepara ad accogliere i visitatori più curiosi che ci siano al mondo, i bambini per l’appunto. E a dissetare tutta la loro sete di conoscenza.
Nei paesi nordici spesso le famiglie trascorrono il tempo libero al museo. Un po’ per il clima sicuramente più infelice ma anche e soprattutto perché a certe latitudini i musei scientifici sono sempre un’occasione di divertimento, luoghi da cui non si vorrebbe mai uscire. L’Immaginario Scientifico di Trieste è esattamente questo: un luogo da cui difficilmente riuscirete a portare via i bambini. Pronti a esplorarlo?
La nuova sede dell’Immaginario Scientifico di Trieste
L’Immaginario Scientifico è nato diversi anni fa da una mostra dedicata a l’Imaginaire Scientifique e creata dal fisico Paolo Budinich a Trieste. L’esposizione, dopo essersi spostata per tutta l’Europa da Parigi a Milano, è tornata definitivamente in Friuli Venezia Giulia e ha creato il nucleo di quello che è diventato poi, a tutti gli effetti, il primo museo scientifico interattivo d’Italia. Con un modello bene in mente, l’Exploratorium di San Francisco, un modo totalmente nuovo di concepire i musei della scienza.
Con questa idea in mente, l’Immaginario Scientifico di Trieste ha l’obiettivo di suscitare stupore e curiosità in ogni singolo visitatore, qualunque sia la sua età e il suo bagaglio di conoscenze scientifiche. E da ottobre 2020 la nuova sede, situata nel Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste datato 1894 e di recente ristrutturazione, favorisce ancora di più l’immersione totale nel mondo della scienza.
Gli spazi museali multimediali sono davvero coinvolgenti, con tantissime postazioni interattive chiamate exhibit hands-on proprio perché gli oggetti in mostra possono essere maneggiati. Del resto, come si suol dire, fate studiare una cosa a un bambino e probabilmente la dimenticherà. Fategliela creare e toccare con mano e se la ricorderà per tutta la vita.
Perciò preparatevi! Da qui i vostri figli usciranno ricordando per sempre i fenomeni naturali, le stelle e i pianeti e tutti gli argomenti trattati nel museo. Che si divide in tre sezioni: Trieste e la Scienza, Fenomena e Innova. Più due sezioni speciali: Imaginaire Scientifique e il Planetario.
Trieste e la scienza esplora tutto il patrimonio scientifico della città fin dai tempi degli Asburgo, con la collaborazione di tanti enti di ricerca del Friuli Venezia Giulia. Fenomena consente di scoprire i fenomeni naturali e le leggi che li governano, dai moti ai fluidi passando per l’elettrostatica e il magnetismo. Divertimento garantito tra vortici e uragani riprodotti, bolle di sapone, esperimenti senz’aria e pendoli che danzano. Nella sezione più nuova, Innova, vengono esplorate le tecnologie più avanzate legate all’elemento naturale più importante per la città: il mare. Dalle leggi di Archimede al simulatore di controllo dei droni sottomarini, ai bambini sembrerà davvero di esplorare i fondali.
Dimostrazioni, laboratori, attività pensate ad hoc per i più piccoli completano l’opera. E uscendo dal museo forse tutti i bambini avranno un solo grande desiderio: diventare super scienziati!
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Info utili
L’Immaginario Scientifico di Trieste ha la nuova sede nel Magazzino 26 del Porto Vecchio della città. Il museo è visitabile dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. La prenotazione online è vivamente consigliata, cliccando sul sito ufficiale del museo.
Anche a Pordenone c’è una sede dell’Immaginario Scientifico – aperto solo la domenica, dal lunedì al venerdì su prenotazione per scuole e gruppi – con le sezioni Fenomena, Kaleido e quella dei laboratori. Se siete in viaggio in Friuli Venezia Giulia, potete visitare entrambi i musei.
Copyright: Familygo. Foto: Immaginario Scientifico di Trieste