A Padova, il Centro Culturale Altinate – San Gaetano, accoglie la mostra “Monet. Capolavori del Musée Marmottan Monet, Paris”, dove si racconta la storia di Claude Monet, il pittore della luce, uno dei maggiori rappresentanti del movimento impressionista. Usando le audioguide o inquadrando il QR Code, i bambini e i ragazzi vengono guidati da un percorso audio alla scoperta di alcune delle opere esposte in mostra dell’artista.
Una gita giornaliera a Padova con i bambini offre diverse proposte per conoscere e approfondire e bellezze della città: ripercorrere i passi di Sant’Antonio, visitare il Battistero immergendosi nel ciclo pittorico di affreschi commissionati dai signori di Padova nella seconda metà del ‘300, prendere un caffè al Pedrocchi o due cicchetti nel Sottosalone. Ma fino al 14 luglio 2024 scoprire questa splendida città d’arte significa poter ammirare la bellissima mostra su Monet al Centro Culturale Altinate – San Gaetano.
In questa mostra sono esposte sessanta opere dell’artista e dei suoi maestri e compagni di strada come Boudin, Renoir e altri ancora. La rassegna fa luce sulle varie tappe della ricerca del pittore: dagli esordi sulla costa normanna, passando per i soggiorni in Olanda, in Norvegia e a Londra, fino alla sua opera-testamento – Le ninfee dipinte nella sua tenuta di Giverny. La raccolta presente a Padova costituisce l’eredità diretta di Monet, ossia opere che conservava nel suo atelier e nella casa di famiglia e quindi visitarla significa immergersi nell’esuberante creatività del maestro, cogliere le sue fonti di ispirazione e addentrarsi nella sua intimità.
Prima di entrare alla mostra con i bambini una buona idea è quella di incuriosirli raccontando loro chi era Claude Monet. Monet nasce a Parigi 14 novembre del 1840. Nel 1851 comincia a studiare disegno, ma è il fortunato incontro con il pittore Eugène Boudin (avvenuto nel 1856-1857) che permette all’artista di approcciarsi al mondo dell’arte da un altro punto di vista: Monet si dedica alla pittura di paesaggio. Monet, durante la carriera, è sempre rimasto coerente alla sua impostazione pittorica. Egli ama rappresentare paesaggi, strutture architettoniche, da diversi punti di vista e quindi attraverso luci differenti, seguendo i cambiamenti della giornata. I soggetti dei suoi quadri non sono personaggi in particolare; ciò che interessa è l’insieme, la folla. L’intento è quello di cogliere l’insieme, velocemente, prima che l’immagine appena vista sparisca dalla mente dell’artista. La sua è una pennellata morbida, fluida.
L’evoluzione delle sue opere è associata anche alle esposizioni con il movimento impressionista, esperienza conclusa nel 1886 con l’ultima esposizione collettiva. Monet accosta i colori puri, senza sfumarli tra loro; infatti, egli scrive:
“Ogni colore che noi vediamo nasce dall’influenza del suo vicino”.
Le opere del periodo di Giverny, come le Ninfee, sono tese verso un nuovo stile, moderno, quasi astratto, innovazioni indispensabili per l’arte del Novecento. Le ninfee sono fiori d’acqua che riflettono la propria immagine in modi diversi, a seconda della luce; è questo che incuriosisce l’artista. La prospettiva qui è completamente annullata: le ninfee occupano lo spazio, senza distinzione tra primo o secondo piano. Le pennellate sembrano essere sempre più rapide, per poter cogliere l’istante. L’artista conduce dunque lo spettatore in un mondo quasi fantastico, dove l’unico dato reale è la presenza delle ninfee, e il paesaggio appare riflesso nell’acqua, e dunque in certo modo irreale e onirico.
Il pomeriggio alla mostra di Monet di Padova con mia figlia
Appassionata di arte e amante dei laboratori artistici per bambini, organizzo un pomeriggio in mostra con mia figlia Sofia. Grazie al percorso audioguidato attraverso il QR Code, la bambina è stata condotta in questo viaggio attraverso l’osservazione e la spiegazione di alcune opere selezionate per i più piccoli, identificabili con il disegno di un razzo sulla didascalia dell’opera.
Seguirla da lontano, vedendone l’interesse e l’autonomia attraverso le sale grazie alla chiara successione di opere, ha dimostrato quanto fin da bambini sia importante introdurre i nostri figli a queste esperienze. L’arte fin dall’antichità è stata un veicolo per comunicare un messaggio e un mezzo per arrivare a tutti. In quel pomeriggio questa funzione dell’arte ha guidato mia figlia all’ascolto e all’osservazione, all’approfondimento e alla sorpresa.
Sofia aveva letto di Monet in qualche libro o rivista, oppure attraverso un laboratorio creativo. I suoi soggetti preferiti sono le ninfee e il ponte giapponese. La visione dal vivo di alcune delle sue opere, dell’uso del colore e soprattutto della luce ha arricchito la conoscenza e allenato l’occhio all’osservazione non superficiale delle opere.
Vedere l’entusiasmo in mia figlia anche davanti ai pannelli ludico-didattici e all’interno delle sale esperienziali ha aggiunto valore a questa esperienza all’insegna dell’arte. Infatti, nella sala dove un video riproduce le diverse prospettive del giardino personale a Giverny ci si ritrova circondati da una varietà di immagini e rumori e la percezione del profumo dei fiori è quasi reale.
Così scriveva il critico d’arte del “Figaro”, Arsène Alexandre, dopo la sua visita al giardino di Giverny:
“E Giverny compare alla fine della strada. Il villaggio è bello, ma un po’ privo di carattere, per metà campagna, per metà piccola città. Ma improvvisamente, proprio quando si raggiunge la fine del villaggio e si prosegue per Vernon senza aver provato la necessità di fermarsi da qualche parte, siamo accolti da uno spettacolo nuovo e insolito, inatteso come tutte le grandi sorprese. Immaginatevi tutti i colori di una tavolozza, tutti i toni di una fanfara: è il giardino di Monet!”.
Claude Monet era un materialista della luce. Alla fine della sua lunga vita troviamo quadri di possente energia, quadri che trasmettono una vitalità ininterrotta. È come se il pittore, che ha aiutato l’arte a staccarsi dalle rigide regole accademiche, avesse insegnato agli artisti e al pubblico a guardare. È l’artista che ha acceso il fuoco dell’arte moderna dalla scintilla della pittura “en plain air”. È l’uomo, che attraverso le sue opere, è riuscito a trasmetterci la forza della luce!
Info Utili
La mostra Monet. Capolavori dal Musée Marmottan Monet, Paris è al Centro Culturale Altinate – San Gaetano di Padova dal 9 marzo al 14 luglio 2024. Orari: martedì – domenica 9 – 19.30, lunedì 14.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima). Info e prenotazioni +39 049 09951 e sulla pagina dedicata a Monet del portale arthemisia.it.
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