Seguire le indicazioni della gente del posto per ritrovarsi di fronte a uno spettacolo inedito, una sorta di oasi al contrario: il deserto in mezzo al verde. Il racconto n. 8 dei #luoghidafavola ci porta ai piedi di uno speciale faro in Danimarca, quello di Rubjerg Knude a Lønstrup, in cima alla penisola dello Jutland.
In mano un fogliettino di carta sgualcito con solo uno scarabocchio a indicare la strada e un nome fatto di lettere strane, con pallini a mo’ di cappello sulle vocali.
“Qui ci dovete andare assolutamente” aveva detto la padrona di casa in un semi-incomprensibile inglese misto a danese. E noi avevamo obbedito senza battere ciglio, in nome di quel patto di fiducia che si instaura quando chiedi consiglio alla gente del posto. L’orgoglio di mostrare ciò che di speciale ha la propria terra che incontra il desiderio di lasciarsi stupire, di rimanere a bocca aperta.
Imboccato il sentiero, solo brughiera davanti ai nostri occhi. Una macchia verde, informe e selvaggia. Non si vedeva nulla oltre la collina ma il profumo di salsedine, quello forte e pungente, si insinuava nelle narici a indicare che laggiù, in cima a quella salita, avremmo incontrato il mare.
Come rabdomanti impazienti infilavamo un passo dopo l’altro e un altro passo ancora a un ritmo scandito da regolari “Mamma, quanto manca?” alla ricerca di qualcosa che, di preciso, non sapevamo nemmeno cosa fosse.
L’epoca dei social e delle immagini che ti mostrano da ogni angolazione quello che andrai a vedere – o addirittura quello che, ancora non lo sai, ma presto desidererai ammirare – era lontana. Non avevamo idea di cosa aspettarci, non sapevamo se ne valesse la pena. Arrivare fin lassù con due bambini piccoli che sarebbero rimasti volentieri a giocare con la sabbia, intendo. Perché poi, in fondo, quando ci si mette in cammino alla scoperta di qualcosa di nuovo ne vale sempre la pena, non si discute.
Lo stomaco in subbuglio per l’emozione, i pensieri che si accollavano, il respiro che arrancava.
E poi, all’improvviso, la meraviglia.
Violenta, come uno schiaffo in pieno viso.
Dune di sabbia altissime a perdita d’occhio, come una sorta di oasi al contrario, il deserto in mezzo al verde. Paradossale, assurdo. Eppure così reale, tangibile, a portata di sguardo.
E in mezzo a quel deserto non una tenda di beduini bensì un faro abbandonato e sommerso da onde di sabbia che, a ogni folata di vento, ne rivelavano dettagli e particolari nascosti.
Uno di quei momenti che difficilmente dimenticheremo perché tutto ci è sembrato così assolutamente perfetto. L’attimo, il luogo, la luce che batteva nel punto giusto, il cielo azzurro in barba a chi dice che in Danimarca piove sempre.
Uno di quei momenti che, a distanza di otto anni, ricordo ancora con grandissima emozione.
Un vero viaggiatore non torna mai nei luoghi in cui è già stato. Così si dice. Io credo invece che un vero viaggiatore cerchi sempre di rivivere quell’emozione, quell’attimo di commozione in ogni luogo che rincorre. A costo di ripetersi, se ne è valsa la pena.
E qui so già che ci ripeteremo.
Attrazioni per bambini in Danimarca
Il faro in Danimarca descritto nel racconto di viaggio è quello di Rubjerg Knude a Lønstrup nella parte settentrionale del paese, in cima alla penisola dello Jutland. Il faro si trova infatti a una trentina di chilometri a sud di Hirtshals, il porto da cui partono i traghetti per la Norvegia. Nelle vicinanze c’è la punta estrema del paese, Grenen, dove il Mare del Nord e il Mar Baltico si incontrano senza mescolarsi.
Inserire il faro in un itinerario con i bambini in Danimarca non è difficile, visto che le distanze non sono mai eccessive. Le attrazioni per bambini in Danimarca sono tantissime, credo sia uno dei paesi più facili da visitare in famiglia. In assoluto.
Dai musei dei Vichinghi a quelli delle fiabe, passando per castelli, parchi, spiagge lunghissime in cui far volare aquiloni, fattorie in cui soggiornare. E città davvero a misura di bambino. Da Copenaghen ad Århus.
Senza dimenticare ovviamente Legoland. I famosi mattoncini sono nati proprio qui. Una visita al parco a Billund è d’obbligo con bambini al seguito. Ma anche senza.
Per Informazioni
LEGGI ANCHE:
I luoghi di Harry Potter. I #luoghidafavola racconto n. 7
Norvegia: Tromsø e l’Aurora boreale #luoghidafavola racconto n. 6
La foresta di ghiaccio della Finlandia: nel bianco incantato #luoghidafavola n. 5
Il sentiero dell’Avvento nel Katschberg: magia allo stato puro! I #luoghidafavola racconto n.4
Lapponia: bagno nel mare ghiacciato… tutti a bordo del rompighiaccio! I #luoghidafavola racconto n.3
Il castello di Neuschwanstein: trovarsi immersi in una fiaba I #luoghidafavola racconto n. 2
Le Cotswolds con i bambini, come in un romanzo di Jane Austin. I #luoghidafavola racconto n. 1
Copyright: Familygo. Foto di L. Dorinzi