Un bellissimo hotel di pietra e legno costituito da cinque chalet affacciati sul verde dei pascoli altoatesini, un’accoglienza che ancora a distanza di settimane ci fa sorridere al ricordo, un mondo di giochi per bambini e soprattutto il relax e il benessere di cui una famiglia con neonati e bambini piccoli ha bisogno, almeno una volta ogni tanto, per sopravvivere alle fatiche della vita quotidiana. E ancora, l’alba che tinge di rosa le Dolomiti, le caprette nel recinto e le mucche che rientrano dai pascoli. Gli ingredienti della nostra family vacanza al Garberhof Hotel in Valle Anterselva.
Ci siamo. Stiamo per partire per un weekend di vacanza. Non un semplice “dormire fuori casa da qualche parte” giusto per auto-convincerci che, nonostante tutte le mille cose da fare che l’arrivo di un bebè porta con sé, siamo ancora in grado di prendere e partire. No, proprio una vera vacanza all’insegna del benessere e del relax. Ammetto di averne davvero bisogno: sono felicissima del mio “fagotto”, ci mancherebbe, ma sulla lunga distanza la mancanza di sonno, l’allattamento intensivo, i tentativi funambolici di conciliare bebè, casa e lavoro, la sistematica messa in secondo piano di ogni mia esigenza e necessità iniziano a farsi sentire. Ecco perché questi tre giorni in un Familienhotel dell’Alto Adige, con la promessa di tante attività per i piccoli e di tanto wellness e relax per me, mi sembrano un miraggio meraviglioso.
Perché l’Alto Adige? Perché quel lembo di Penisola, verde e ordinato, che lascia intuire l’Austria appena oltre il confine, è garanzia di vacanze con la V maiuscola, con un contatto diretto con una natura per certi versi ancora incontaminata e con una cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità la cui fama e qualità non hanno bisogno di presentazioni. E perché qui c’è un gruppo di 25 hotel, i Familienhotels Alto Adige/Südtirol, dedicati alla famiglia e particolarmente attenti alle esigenze dei bambini, anche dei bebè. Il Dolomit Family Resort Garberhof di Rasun di Sotto, in Valle Anterselva (www.dolomit-familyresort.it), meta della nostra piccola vacanza è uno di questi.
La fortuna ci assiste già durante le tre ore di tragitto, la nostra Ginevra decide di volerci bene: quasi tre ore filate di nanna e noi possiamo arrivare dritti dritti a destinazione. Ed ecco che con il buio che scende veloce su questo venerdì sera d’autunno e le luci che addobbano come un presepe la Valle Anterselva il nostro agognato weekend di coccole, massaggi e nanne può cominciare.
Il nostro Familienhotel, un paradiso per le famiglie
Entriamo e capiamo subito che abbiamo fatto la scelta giusta. Perché anche se l’albergo è decisamente bello, elegante, curato e lascia intuire già a un primo sguardo un servizio impeccabile… la prima sensazione che percepisci è quella di sentirti a casa. Vuoi perché fin dall’accoglienza in reception tutte le attenzioni sono per Ginevra e tu ti senti l’orgoglioso accompagnatore di una principessa… vuoi per il calore del legno e della pietra che arredano la struttura… vuoi per la quiete che si respira in questa serata autunnale… qualunque sia il motivo, quando ci accompagnano in camera… (pardon suite!) la modalità “il weekend che tanto aspettavamo è arrivato” è attivata!
Nel regno di Heidi (la simpatica bimba cui è dedicata la nostra suite) Ginevra ha una stanza tutta per sé con culla, lettino e addirittura una tv! Poco importa se lei in realtà dorme nel lettone in mezzo a mamma e papà. La cameretta è davvero carina, soprattutto perché sopra il letto troviamo un accappatoio misura kids, un kit di prodotti per bambini (salviettine, shampoo, crema corpo, tutto Hipp) e… Pino! Chi è Pino? La simpatica mascotte della struttura, che ci farà compagnia durante tutta la nostra vacanza. Per un attimo mi sento sprovveduta e un po’ provinciale: ogni volta che ci mettiamo in viaggio con Ginevra “porto via tutta la casa” invece qui abbiamo trovato già tutto quello che ci serviva. Forse avrei dovuto saperlo che se si chiamano familienhotels un motivo c’è… Anche la parte di camera riservata ai “grandi” è davvero bella e confortevole: un grande letto con un trionfo di cuscini, il televisore in posizione strategica (per la serie “potrei non uscire da qui per i prossimi due giorni”), un salottino con tanto di tipica stufa in maiolica e un balcone affacciato sui pascoli che l’indomani ci regalerà la visione di un’alba da cartolina.
Scendiamo in sala ristorante e le sorprese continuano! Anche qui i bambini sono al centro della scena con tutto l’occorrente per una cena gustosa e serena: a tavola ci attendono già seggiolone, bavaglino (ce ne sarà dato uno pulito ad ogni pasto), posate e stoviglie di plastica e la consueta cortesia del personale. Per i piccoli ospiti c’è davvero solo l’imbarazzo della scelta: il menu baby, le pappe per neonati o entrambi (la prima sera, ad esempio, Ginevra si è divisa tra lasagne alla bolognese e un passato talmente gustoso che alla fine ce lo siamo spartiti io e il suo papà). Peccato solo che la nostra bimba più che a mangiare composta come tutti gli altri bimbi presenti sia interessata ad arrampicarsi rumorosamente sul tavolo e a gattonare sotto i tavoli o tra le gambe dei pazientissimi camerieri.
Quasi quasi siamo tentati di gustarci in santa pace il menù di alta cucina che ci viene proposto e di “spedirla” a pranzare e cenare con gli animatori di Pino-landia.
Pino-landia: un mondo di divertimento a misura di bambino
Pino-landia? Ecco la parolina magica che spalanca ai bambini le porte di un mondo magico e ai genitori la prospettiva di più o meno lunghe ore di tregua dalla “trincea quotidiana” che è la vita con un neonato. In questo kinderclub, infatti, i piccoli ospiti sono accolti dalle simpatiche animatrici a partire dai sei mesi: da mattina a sera (tranne il sabato in cui l’accoglienza inizia alle 13.30), in estate e in inverno, i vostri figli trovano un colorato mondo di giochi in cui divertirsi e dedicarsi a interessanti attività divise per fasce d’età.
Entriamo e la cosa ci sembra davvero interessante e non stentiamo a credere che lo sia ancor di più in estate con i momenti in giardino, tra gli animali della fattoria oppure in escursione per prati e boschi.
Gli ambienti e le educatrici ci ispirano così tanta fiducia che decidiamo di provare ad affidare loro Ginevra per un pochino e di lanciarci alla velocità della luce verso la spa. Questo almeno nelle intenzioni. Nella pratica rimaniamo un bel po’ nascosti dietro il vetro della porta del baby club a spiare la nostra bimba che ci sembra improvvisamente grande e capace di stare senza di noi. Troppo grande e troppo indipendente. Ma come? Ha appena 11 mesi e non è mai stata con nessuno che non sia di famiglia e ora inizia tranquilla a giocare senza curarsi di mamma e papà? E’ quasi consolante il fatto che, giusto il tempo di metterci l’accappatoio e l’animatrice ci rintraccia (sia in camera che al cellulare) per avvisarci che la bimba piange perché, in fondo, ha ancora un po’ bisogno di noi… Questo non fa che confermare la nostra soddisfazione per il servizio di assistenza: bravissimi a far divertire i bambini e attenti alle loro esigenze tanto da rimanere in costante contatto coi genitori. Non a caso la sera ci ritroviamo tutti felici alla baby dance!
Wellness e coccole per tutta la famiglia, un toccasana per le neomamme
E poi non tutto è perduto! Se il tempo in cui Ginevra riesce a stare senza di noi è più limitato di quello che pensavamo questo non significa che, sorvegliandola e intrattenendola a turno, io e mio marito non riusciamo a ritagliarci – almeno singolarmente – un momento di puro relax. Quando è in gioco la sopravvivenza (intendo quella dell’equilibrio psichico!) tutto è lecito anche il romanticismo di un massaggio di coppia può attendere. Molto democraticamente decido che nove mesi di gravidanza e undici di allattamento notte e giorno, pannolini e pappe mi conferiscono un qualche diritto di precedenza, abbandono capre e cavoli (ovvero marito e figlia) e varco per prima la soglia della bellissima “Spa de montagne”, il centro benessere della struttura che ospita saune, angoli fitness e relax e stanze per i trattamenti. Il mio premio per l’abnegazione di cui sopra è un massaggio rilassante con vista panoramica. Si vede subito che sono alquanto digiuna a piaceri della vita da un po’ di tempo: non riconosco il verso del lettino e metto la testa al posto dei piedi strappando un sorriso a metà tra il divertito e il compassionevole al gentilissimo e professionalissimo massaggiatore. Non solo, le mie gambe ci mettono un bel po’ a capire che la condizione corretta dovrebbe essere quella rilassata e non quella perennemente contratta cui le ho abituate… ma alla fine ce la facciamo e quando raggiungo il resto della mia famiglia mi sento rimessa a nuovo! Solo l’orgoglio è un po’ ammaccato per la storia del lettino (odio sentirmi una sprovveduta impacciata!) ma ci posso convivere: la vita con un neonato ti forgia a ben altro!
E poi mi consolo in fretta tuffandomi in piscina con i miei prodi compagni di viaggio. L’hotel dispone, infatti, di una piscina per adulti (interna ed esterna) riscaldata e affacciata sul verde del giardino e di due vasche per bambini anch’esse riscaldate. Pensate che c’è anche una sauna adatta ai bambini: Ginevra è forse ancora troppo piccolina per provare l’esperienza, ma sono molti i bambini che vi entrano nei giorni in cui soggiorniamo in hotel.
Come potete immaginare tre giorni così passano in fretta e il momento della partenza arriva quasi senza che ce ne accorgiamo. Peccato perché i dintorni ci sembrano davvero belli e meritevoli da scoprire con tutta la famiglia, specie ora che l’Avvento li fa brillare con mercatini che sono apprezzatissimi da tutti gli ospiti. Non solo, la nostra unica incursione all’esterno ci ha dato possibilità di vedere da vicino una desmontegada, ossia il rientro delle mucche dai pascoli estivi, con decine di animali addobbati a festa e pastori coi costumi tipici. Ma questo era il nostro weekend relax, il premio per giorni, settimane, mesi di corse contro il tempo e di fatiche che a volte sembrano più grandi di noi, per domeniche che non hanno nulla di diverso da un lunedì o da qualsiasi altro giorno lavorativo, per tutte le volte che abbiamo detto “io posso aspettare”. Ecco perché abbiamo deciso, per una volta, di goderci soprattutto l’hotel e il senso di calda, rassicurante protezione che ha saputo trasmetterci. E’ stato bello, per una volta, non aver nulla (o quantomeno tanto) da fare o da vedere (e comunque, lo sappiamo, in Anterselva ci torneremo presto!) e goderci il benessere di un massaggio, il relax di leggere a bordo piscina o anche solo di fare una conversazione tra adulti durante i sonnellini della bimba. Aspirando, fino in fondo, pigri momenti di “dolce far niente” che ci farebbero sentire in colpa nella vita di tutti i giorni.
Cosa sono i Familienhotels
I Familienhotels Alto Adige/Südtirol sono 25 strutture, da 3 stelle a 4 super, distribuite in tutto l’Alto Adige e particolarmente dedicate alle famiglie e alle esigenze di tutti gli ospiti, soprattutto dei più piccoli. La filosofia dei Familienhotels non è solo quella, sia pur certificata da prestigiosi riconoscimenti, di essere “strutture a misura di bambino”, ma anche quella di proporre vacanze autentiche e genuine a contatto con la natura – davvero incredibile – della zona. Gli hotel sono divisi in tre categorie a seconda dei servizi offerti: arancione Family (cui appartengono tutte le strutture e che garantisce i servizi di base imprescindibili), rossa Family Comfort (cui appartengono le strutture che assicurano assistenza ai bambini – anche ai pasti – sette giorni la settimana) e rosso scuro Family Premium (con strutture riservate esclusivamente a famiglie con bambini e neonati: l’assistenza ai bebè è garantita almeno cinque giorni la settimana, mentre quella ai bambini è assicurata sempre). A conferma della proverbiale precisione altoatesina, ogni albergo è sottoposto a un controllo triennale che rileva il rispetto dei parametri decisi. http://www.familienhotels.com/it
Per informazioni
Family Resort Garberhof www.dolomit-familyresort.it
Familienhotels www.familienhotels.com/it
Copyright: Foto di Erika Fasan; Dolomit Family Resort Garberhof