Terra ricca di tradizioni e di storia, le Langhe offrono il meglio di sé nella stagione autunnale regalando scorci pieni di suggestioni e colore e offrendo un variegato ventaglio di attività adatte ai bambini che possono imparare a conoscere i segreti delle terra e dei suoi frutti più pregiati. Andremo per vigne e per cantine per imparare le tecniche di vinificazione e degustare i vini nobili piemontesi come il Barolo, al Museo del vino con i suoi percorsi interattivi, e dormiremo in una casa sull’albero. E ovunque ammireremo paesaggi e borghi meravigliosi!
Reportage di Serena Borghesi – Viaggio per bambini dai 2 anni
Il progetto di un sogno
Il desiderio di vivere insieme alla mia famiglia un soggiorno in un contesto particolare, anzi magico, mi ha portato a spulciare siti e mappe per creare un itinerario nella porzione del Piemonte denominata Bassa Langa, adatto ad incuriosire e coinvolgere i bambini. Da tempo, infatti, sapevo dell’esistenza di un B&B nella provincia di Cuneo che, oltre alle camere tradizionali, mette a disposizioni degli ospiti due case sull’albero.
Un sogno messo in un cassetto, in attesa del momento giusto in cui poterlo realizzare.
E quale periodo migliore della stagione autunnale per un weekend nelle Langhe quando l’uva è pronta a diventare vino, i tartufi attendono di essere raccolti, nocciole e castagne si staccano dai rami e tante manifestazioni animano i paesi?
Ho creato un percorso che tenesse conto degli elementi più caratteristici di questo territorio, inserito tra i siti Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, approfittando della manifestazione “cantine aperte” che coincide con il periodo della vendemmia e permette di far entrare anche i più piccoli in contatto con il mondo della vite.
Un viaggio che ho organizzato tutto da sola per fare una sorpresa a mio marito per il suo compleanno, e pertanto le tappe sono state svelate passo dopo passo, cosa che ha prodotto particolare allegria a tutta la famiglia.
La family in cantina alla scoperta del regno del vino
La prima nostra tappa è stata Verduno, grazioso paesino arroccato su una collina, dal cui parco (area in origine occupata da un castello non più esistente) è possibile avere uno sguardo d’insieme sui colli circostanti. Un terrazzino panoramico dalla caratteristica forma a botte, insegna – attraverso le incisioni poste sul suo davanzale – i nomi dei paesi circostanti e la loro altitudine.
Riprendiamo la strada principale per arrivare alla cantina Cadia nella località Roddi e addentrarci quindi nella cultura del vino.
La prenotazione è stata effettuata tramite il sito Piemonte on wine (www.piemonteonwine.it) un portale sul quale, esplicitando le proprie richieste, è possibile trovare la cantina più adatta alle proprie esigenze.
La cantica Cadia (www.cadia.it) ha soddisfatto pienamente le nostre attese. La gentile titolare ha accolto noi ed i nostri bambini con cortesia e semplicità, facendoci visitare il vigneto, il noccioleto e infine la cantina.
La vendemmia era appena terminata, ma sui filari alcuni grappoli volutamente dimenticati sono diventati il “tesoro” dei piccoli esploratori impegnati in una caccia in cui hanno anche potuto apprendere che ogni vigna ha un nome proprio, in cui hanno imparato a riconoscere gli anni di una vite e le fasi di crescita e di raccolta dell’uva.
Non è mancata una sbirciatina al trattore e una “gita”, per il nostro cucciolo più piccolo, sul carrello per il trasporto delle casse di vino.
La visita è proseguita nella cantina, dove i bimbi hanno potuto sentire il vino gorgogliare dentro le botti di legno e sperimentare l’acustica delle botti in acciaio. E mentre noi genitori ci riprendevamo dalle “fatiche” della visita degustando l’ottimo vino prodotto dall’azienda, i piccoli, debitamente equipaggiati dalla titolare della cantina, hanno potuto tradurre in disegno l’esperienza appena vissuta e creare simpatici portachiavi con i tappi di sughero.
Felici per la piacevole esperienza vissuta, ci siamo spostati verso La Morra, annoverato tra i borghi più belli d’Italia, e chiamato anche “balcone delle Langhe” per la fantastica posizione di cui gode. Ci siamo fermati solo per mangiare un boccone al volo e poi dare una sbirciata alla Cappella del Barolo (nota altresi’ come Cappella della Madonna delle Grazie o Cappella delle Brunate). Questa piccola chiesa sconsacrata, raggiungibile attraverso una breve strada sterrata che ci porta nel mezzo dei vigneti, è uno dei simboli fotografici delle Langhe, presente in moltissime brochure e siti, e colpisce il visitatore, soprattutto i bambini, per la vivacità dei suoi colori.
Il borgo Barolo e l’interattivo Museo del vino
Dopo avere conosciuto la cultura della vite “sul campo”, direttamente in cantina, siamo passati ad approfondire altri aspetti di questo tema.
Ci siamo quindi diretti a Barolo, piccolo borgo aggrappato alla sommità di un colle, che dà il nome a uno dei migliori vini del mondo, per visitare il Museo del vino WIMU (Wine Museum Castello di Barolo).
Il WIMU è un museo interattivo e accattivante, molto adatto ai bambini. Si trova all’interno del Castello di Barolo, appartenuto alla famiglia Falletti.
Un luminoso ascensore circolare ci ha portato al terzo piano e da lì abbiamo iniziato il percorso, a discesa, all’interno delle sale espositive.
Una prima parte illustra l’importanza ricoperta dagli elementi naturali sulla vita dell’uva: il sole, la luna, le maree, l’acqua. I bambini possono toccare, vedere e sentire tutto ciò che li circonda. Si prosegue addentrandosi nel sottosuolo ed assumendo la prospettiva della radice, mentre trattori e contadini camminano sulle teste del visitatore.
Una seconda parte illustra la storia del vino attraverso l’evoluzione dell’uomo. Sul lato destro del salone, cartelli e didascalie forniscono dati ed informazioni relative alle diffusione del divino nettare nelle diverse epoche storiche, mentre sul lato sinistro, tanti teatrini, in corrispondenza di ogni fase , possono essere azionati con corde e manovelle, per la gioia dei bambini.
La terza parte del Museo illustra la storia della famiglia Falletti, molto coinvolta nelle vicende dell’epoca, tanto da avere Cavour tra gli ospiti abituali. Nelle stanze in cui si svolgeva la vita quotidiana, il mobilio antico si combina con allestimenti moderni. Ad esempio nella cucina, singolari strumenti utilizzati un tempo, come la macchina conta nocciole e la tappatrice, si mescolano ad enormi schermi televisivi in cui una cuoca ed un cuoco “virtuali” chiacchierano davanti al visitatore.
L’ultima parte ricostruisce la classe di una scuola di fine Ottocento, con tanto di banchi in legno e materiale scolastico. Un simpatico ed elegante insegnante, proiettato sullo sfondo, interroga gli alunni sulla vendemmia.
In cinque minuti, e in maniera spassosa, si fa un ripasso su quanto visto ed appreso fino a quel punto.
Terminata la visita a Barolo e al suo castello, mentre scattavamo le ultime foto ricordo, mongolfiere leggere e multicolori si sono librate leggere in volo proprio davanti ai nostri occhi. Si tratta di “volo barolo” una disfida di piloti di mongolfiera attorno alla torre del castello.
Gli occhi dei bambini increduli hanno osservato i grandi palloni sollevarsi in cielo e prendere il volo, un vero spettacolo.
Dove dormire: la casa sull’albero
E finalmente siamo arrivati a Manta per il nostro pernottamento, al Giardino dei semplici.
La sorpresa, grazie alla complicità della proprietaria del B&B, è riuscita alla perfezione. Fino a che non siamo arrivati alla base dell’albero nessun sospetto.
Tra il frusciare delle foglie secche, abbiamo attraversato un boschetto pieno di folletti di ceramica e poi davanti ai nostri occhi ecco che è apparsa la casetta sull’albero.
E’ stato come vivere una fiaba. Una passerella di legno ci ha condotti davanti alla porta e non appena siamo entrati ci siamo sentiti accolti come in un nido.
L’ arredamento è curatissimo e pieno di mille dettagli; piccoli lumi irradiano una luce soffusa, il comodino è stato ricavato da un tronco, la testata del letto ha la forma di albero, piccole finestre si affacciano sulle fronde e, per la gioia dei più piccoli, una scaletta di legno conduce al soppalco in cui è ricavato il letto per i bambini dotato di una grande vetrata che permette di avere una visione mozzafiato su tutto il bosco.
Passare la notte in questa casa si è rivelata a dir poco un’esperienza fantastica, sia per i bambini che per noi adulti.
A lungo serberemo il ricordo del silenzio del bosco durante la notte, del profumo intenso del legno con cui è costruita la casa, delle gocce di resina che al mattino abbiamo trovato tra i capelli e sul viso. E quando il ricordo inizierà ad affievolirsi, allora, saremo pronti per ripetere nuovamente questa fantastica esperienza e visitare ancora questa bellissima terra. http://www.giardinodeisemplici.eu/
Per altre sistemazioni family, potete consultare la app di Baby’s Hills: www.babyshills.it
Dove mangiare
Agriturismo Ciabot dei Bucanevi – Manta. Questo particolare agriturismo è immerso in un bosco ed offre un’ottima cucina casalinga che spazia dagli antipasti ai dolci. Molto bella l’ambientazione e il contesto in cui è inserito. Nel vecchio granaio è allestita la dispensa, nell’aia viene servito l’aperitivo a base di pizzette scaldate nell’antico forno a legna accompagnato da vino della casa che gli ospiti possono spillare direttamente dalle antiche botti.
Info turistiche
www.piemonteonwine.it
www.langabarolo.it
www.langheroero.it
Copyright: Familygo. Foto di Serena Borghesi; Ente-Turismo-Alba-Bra-Langhe-Roero ph. Davide Dutto, Stefania Spadoni; Museo del vino a Barolo WIMU; Cantina Cadia.