
Svuotare la mente, lasciarsi ispirare e trascinare dai bambini, divertirsi e meravigliarsi di quante forme diverse può assumere un’opera d’arte: è questo lo spirito con cui siamo entrati a Ikono, la mostra permanente immersiva e interattiva il cui format, nato in Spagna nel 2020, è stato esportato negli ultimi anni in molte città europee tra cui, unica in Italia, Roma.
Ci sono tanti modi per pensare l’arte e per visitare le città d’arte. E a noi piace cogliere al volo ogni occasione per esplorare con i bambini nuove realtà. Stavolta la nostra tappa è stata Ikono, un piccolo museo nel pieno centro di Roma, proprio dietro il Pantheon. Il suo stile è quello contemporaneo che abbiamo imparato a conoscere con gli allestimenti temporanei del primo Balloon museum, passando per i più recenti Art of Play ed Euphoria, solo rimanendo nella capitale. Ikono è infatti uno spazio interattivo dove i visitatori, bambini in primis, si trovano immersi nelle opere, e possono reinterpretarle a loro volta. Perché qui gli artisti vogliono esplorare nuovi mondi, rompendo il concetto tradizionale di mostra e contaminandolo con arte digitale ed elementi sensoriali. E noi siamo pronti a liberare il lato artistico che c’è in noi!
Museo Ikono Roma, cosa ci è piaciuto
Tra le 12 installazioni che si incontrano lungo tutto il percorso, le nostre preferite sono state due. La prima è la “Stanza dalle infinite Lanterne”, simbolo di leggerezza, di pensieri e desideri che possono fluttuare liberi nell’aria. Grazie al gioco di specchi e riflessi sembrano davvero moltiplicarsi in tutte le direzioni! L’altra installazione che ci ha coinvolto particolarmente è quella di “Light Painting”, ispirata agli studi sulla luce di Pablo Picasso. Dalla sua collaborazione con il fotografo Gjon Mili infatti nacque la serie di immagini nota come “light drawings”.
In poche parole i due, attraverso l’uso di una lampadina, diedero origine a sorprendenti disegni luminosi che senza la fotografia non avrebbero mai avuto modo di essere catturati e osservati. Ed è proprio quello che abbiamo fatto noi, con il vantaggio di non dover aspettare lo sviluppo fotografico analogico ma di poter vedere immediatamente il risultato e inviarcelo tramite e-mail!
Molto poetica è poi la “Donna tra le foglie” di Heather Bellino, una stanza-labirinto composta da oltre 2.000 elementi colorati incisi a mano su vetro interamente dedicati alla Venere che ci ricordano come l’arte, ma anche le nostre vite, assumano nuove forme, a volte migliori, dopo alterazioni e graffi (o difficoltà).
C’è anche la consueta piscina di palline, che però in questo caso abbiamo apprezzato trasformata in una vasca termale romana più intima e rilassante. Il museo Ikono si conclude con un inno all’Oriente e al Giappone in particolare, con l’installazione Yokocho che riproduce nei minimi dettagli una piccola stradina giapponese (se i vostri figli sono manga addicted questa sarà senza dubbio la loro stanza del cuore).
Consigli per la visita e informazioni utili
Nella visita al Museo Ikono non avete limiti temporali. Potete fermarvi, andare avanti, tornare indietro. Potete stare quanto volete nella vasca termale di palline a rilassarvi mentre i bambini si tuffano oppure ricaricare infinite volte il cannone spara coriandoli della Sala dei Confetti. Un vantaggio non da poco visto che i bimbi spesso si appassionano ad alcuni allestimenti dove resterebbero all’infinito mentre magari ne ignorano completamente altri. Noi complessivamente siamo rimasti per un’ora. A proposito. non dimenticate di caricare lo smartphone perché vi servirà in più di un’occasione!
La mostra si trova in Via del Seminario 111 ed è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 21. I biglietti si acquistano direttamente sul sito ufficiale ikono.global di Roma scegliendo la fascia oraria di ingresso preferita. Si può andare anche senza prenotazione ma l’entrata è soggetta alla disponibilità del momento.
Inoltre, come vi abbiamo già anticipato, potete visitare Ikono anche in altre città europee, naturalmente con installazioni differenti: Vienna, Copenhagen, Berlino, Budapest, Barcellona e Madrid.
Copyright: FamilyGO. Foto di M. Rosellini