Avveniristica, veloce, proiettata al futuro… eppure Dubai è, prima di ogni altra cosa, figlia del deserto che la abbraccia. Con i suoi ritmi lenti, i suoi silenzi, i suoi orizzonti sconfinati. Un’esperienza nel deserto di Dubai con i bambini è un modo unico per conoscere la città davvero a 360°, apprezzando la varietà di prospettive, le diversità, anche i contrasti, che la rendono unica.
I viaggi veri, quelli che ti cambiano sul serio, di solito lasciano sensazioni che si sedimentano nel tempo. Di cui magari non sei consapevole in tempo reale, ma che “lavorano” sotto traccia, finché non sei pronto a rielaborarle. E un bel giorno capisci che è stato quel momento, quel tramonto, quel volto, quell’aspetto magari in apparenza minore a darti una chiave di lettura inaspettata.
Qualcuno dice che capiamo davvero le cose solo mettendole in relazione al loro opposto: apprezziamo il giorno vivendo la notte, il silenzio immergendoci nel rumore, la pienezza sperimentando il vuoto. E a qualche settimana dal nostro viaggio a Dubai con i bambini forse siamo pronti ad ammettere che le luci, i grattacieli svettanti verso il cielo, gli scenari avveniristici hanno trovato il loro senso più vero dopo che abbiamo vissuto anche le atmosfere senza tempo e gli orizzonti infiniti del deserto che abbraccia la città.
Escursioni nel deserto di Dubai con i bambini
Se si decide di provare un’esperienza nel deserto si può optare tra diverse tipologie di esperienze: quella che abbiamo scelto noi prevede ritiro in hotel, arrivo al campo base, vestizione col tradizionale copricapo arabo, safari a bordo di un fuoristrada ammirando gli animali che vivono all’interno dell’area naturalistica protetta Dubai Desert Conservation Reserve (tra cui gli orici, antilopi dalle corna imponenti) e spettacolo di falconeria al tramonto. Veder volare il falco, animale simbolo della nazione, in cielo e poi vederlo planare, fiero ed elegante, sul guanto di cuoio dell’addestratore è una gioia per gli occhi. Per i bambini anche la possibilità di accarezzare gli animali e scattare una foto con loro.
Ma le proposte sono davvero molte, da quelle che comprendono il pernottamento in un campo tendato o le immancabili passeggiate a dorso di cammello, alcune anche in carovana, a quelle che si concludono con una visita guidata della Dubai vecchia con i suoi suq. Interessanti anche le visite al tradizionale villaggio beduino nel cuore dell’Al Marmoon Desert Conservation Reserve, la più grande riserva naturale non recintata degli Emirati Arabi Uniti.
Un’esperienza davvero esclusiva è quella di sorvolare il deserto a bordo di una mongolfiera ammirando l’alba dal cielo e concludendo con la colazione in accampamento, adrenalinica (e dunque apprezzata dagli adolescenti), invece, quella del sandboarding, il surf sulle dune di sabbia.
Consigliata anche un’uscita alla Camel Farm dove i bambini possono imparare tutto su questi simpatici animali, fare una breve passeggiata all’interno della fattoria (adatta anche ai più piccoli), coccolare gli animali o “lanciarsi” nel trekking a dorso di cammello nel deserto (l’esperienza, della durata di un’ora, è adatta dai 10 anni in su).
Sotto un milione di stelle: la notte nel deserto di Dubai
Il valore aggiunto di un’escursione a Dubai nel deserto è poter ammirare un contesto apparentemente immobile come quello delle dune di sabbia in diverse ore del giorno, cogliendo al variare della luce, le infinite sfumature e la vita che invece vi brulica. Si parte di solito nel primissimo pomeriggio con un sole abbacinante che sembra uniformare il tutto e si prosegue con le esperienze fino a sera, accompagnati da una luce via via più morbida fino agli infuocati tramonti e al buio della notte. Che nel deserto è davvero tale, con le luci di Dubai città che distano appena un’ora di auto, ma che qui sembrano invece appartenere a un altro mondo. O a un altro tempo, chissà.
Le escursioni spesso si concludono in un delizioso campo di tende beduino con una cena a base di specialità tipiche cucinate in loco secondo la tradizione. Tappeti, cuscini morbidi, tavolini bassi, sapori speziati e insoliti (abbiamo assaggiato perfino il latte di cammello!), spettacoli musicali e danzanti, la possibilità di fare un tatuaggio all’henné e tanta convivialità. Come se l’oscurità che ci avvolge fosse un motivo in più per rifugiarci nella relazione con i nostri compagni di viaggio.
Quello che più ci è piaciuto? Il momento in cui tutte le luci del campo si sono spente e il cielo del 25° parallelo ci si è svelato il tutto il suo splendore. Trapunto di un milione di stelle, una su tutte Vega, tra le quali gli operatori ci hanno portato per mano, condividendo storie e leggende millenarie.
Informazioni utili
Sono diversi i tour operator locali cui ci si può rivolgere per una esperienza nel deserto: da Arabian Adventures a Sonara Camp, passando per Platinum Heritage, cui noi ci siamo appoggiati. Si tratta di proposte “full optional”, comprensive di transfer hotel-campo base e ritorno, della durata di circa mezza giornata, quindi facilmente “schedulabili” all’interno di una vacanza emiratina.
Se invece Dubai è lo scalo di una rotta verso altra destinazione, nel sito ufficiale trovate una sezione dedicata alle soste brevi, con tante informazioni utili per pianificare il volo e vivere al meglio la città anche durante una sosta di poche ore.
Copyright: FamilyGO. Foto di E. Fasan; VisitDubai; Platinum Heritage
