Un gioco, una scoperta prendono forma nella notte di Natale. Francesca Scotti e Claudia Palmarucci ci accompagnano dentro un incanto nato tra le pareti di casa. Un albo emozionante che ci ricorda come per i bambini giocare sia un esercizio di crescita imprescindibile per immaginare e entrare in relazione con l’altro in modo più profondo. Vi presentiamo una strenna in uscita il 9 dicembre per l’editore Orecchio Acerbo.
L’albo “L’incanto del buio” di cui oggi vi presentiamo la recensione è ambientato durante la notte di Natale. Giulia e Pietro, i protagonisti della storia, si intravedono in un angolo intenti ai loro giochi, mentre la tavolata del cenone, intuiamo ormai alla fine, è circondata da adulti, parenti e amici, intenti a gustare i loro dolci. Già in questa immagine i bambini sono altrove, presenti, ma impegnati in un altro mondo. Dopo poco eccoli intenti al loro gioco: il gioco del buio.
In una stanza buia i due bambini giocano a riconoscere gli oggetti che toccano ma soprattutto a immaginare nuove vite per quegli oggetti, così un orso può diventare un orco peloso o un coniglio di peluche; una sfera magica può diventare un pianeta o una decorazione dell’albero di Natale. Ogni oggetto prende vita, si anima grazie all’incredibile e inesauribile fantasia dei bambini che costruiscono mondi ogni volta diversi e nuovi. E ogni scoperta rappresenta un dono, ci dicono Giulia e Pietro.
I commensali nel frattempo cominceranno ad aspettare la mezzanotte giocando a tombola, mentre i due bambini indisturbati proseguiranno le loro esplorazioni. Sono in un mondo altro, al buio, dentro la loro storia.
Ma cosa accade quando i due bambini si incontrano e si riconoscono al buio? Quali pensieri, desideri, e sogni sono racchiusi nel loro mondo? In questa immagine di riconoscimento cosa si dicono senza parlare i due protagonisti?
Le immagini di Claudia Palmarucci, realistiche e complesse, si dispiegano a tutta pagina e il racconto di Francesca Scotti, ci accompagna per mano nei pensieri dei due protagonisti.
Un albo toccante e profondo capace di aprire a molteplici riflessioni: quando finirà “l’incanto del buio”? Quando si diventa adulti?
Leggendolo con i bambini e i ragazzi sono certa che qualche adulto, come me, ricorderà le tavolate con zii e parenti e quel gioco al buio da soli nella stanza (noi lo chiamavamo: “mezzanotte è scoccata!”) in cui si imparava a non aver paura del buio per esercitarsi a guadare le cose da altri punti di vista.
Claudia Palmarucci, illustratrice di Tolentino (MC), insegna all’accademia di Belle Arti di Macerata, ha all’attivo numerosi albi illustrati e riconoscimenti importanti, l’ultimo “Marie Curie nel paese della scienza”, con il testo di Irène Cohen-Janca, ha vinto il Bologna Ragazzi Award 2020 nella sezione Non Fiction.
Francesca Scotti, scrittrice di racconti rivolti agli adulti, vive tra l’Italia e il Giappone. L’incanto del buio è il suo primo libro per ragazzi.
Orecchio Acerbo è una casa editrice romana in cui scrittura e illustrazione si fondono nella realizzazione di albi illustrati raffinati in cui le immagini e le parole costruiscono mondi profondi e emozionanti per adulti e bambini. Vincitrice del premio BOP –Bologna Prize for the Best Children’s Publishers of the Year nel 2017, riconoscimento annuale volto a premiare i migliori editori del mondo.
Info sul libro
Titolo: L’incanto del buio. Racconto di Natale
Autore: Francesca Scotti, illustrazioni di Claudia Palmarucci
Casa editrice: Orecchio Acerbo editore 2022
Età di lettura: dai 5 anni
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Copyright: FamilyGO. Foto di Orecchio Acerbo editore