Facile da raggiungere e da visitare: Djerba è la meta perfetta per scoprire un pezzo di nord Africa, la Tunisia, con i bambini. Ci sono tutti i paesaggi e la cultura tunisini a portata di mano: le belle spiagge, il mare cristallino, il deserto misterioso, le ceramiche e persino i coccodrilli.
È vicina ed è piena zeppa di cose da fare e mete da scoprire: per questo Djerba con i bambini, la nostra prima tappa di scoperta della Tunisia, nel nord Africa, ci ha conquistati. Ogni angolo e ogni paesaggio è una scoperta e, anche se non ci sono attrazioni studiate ad hoc per loro, abbiamo trovato tante cose divertenti da fare insieme, come vedere i coccodrilli, impastare la creta, andare a cena in un galeone e tessere tappeti.
1. A Djerba con i bambini per fare il pieno di colori
Pensavamo di trovare una terra color deserto interrotta solo dall’azzurro del mare. Invece quest’isola tunisina è un vero arcobaleno. Una volta sbarcati a Djerba con i bambini basta fare un giro nei paesini sparsi come coriandoli sulla sabbia: le case sono di un bianco accecante e hanno le persiane celesti come il cielo, le palme verdissime interrompono l’ocra della roccia, le spezie variopinte esposte nel mercato di Midoun mettono allegria e le selle multicolori dei dromedari “parcheggiati” ovunque brillano al sole. Per i bambini è una festa!
E poi ci sono i colori sfavillanti delle circa 300 moschee e quelli della sinagoga di Ghriba, che risale al 566 prima di Cristo ed è una delle più antiche d’Africa: il ricamo fittissimo delle sue maioliche policrome e degli stucchi dorati lascia senza fiato grandi e piccoli.
2. Seguire le orme di Ulisse
Nell’antichità l’isola era chiamata Lotophagitis perché, secondo il mito, qui vivevano i mangiatori di Loto. Proprio quelli che Ulisse incontrò nel suo lungo viaggio verso Itaca. I suoi compagni mangiarono i frutti dell’oblio e dimenticarono tutto: ho letto questa storia durante il viaggio di andata in Tunisia con bambini e loro non l’hanno più dimenticata.
Infatti è bastato appena un tè alla menta per sciogliere i pensieri, passeggiando sulle spiagge infinite, accarezzati da un’acqua celeste-cristallino che solo a guardarla mette serenità. Se poi volete navigarci sopra, proprio come Ulisse, al porto di Houmt Souk ci sono i galeoni che portano fino all’isola dei fenicotteri rosa. E trascorrere la giornata su una spiaggia degna del mito.
3. Portare i bambini a vedere i coccodrilli
Questa non è terra di alligatori. Eppure, proprio qui si trova la più grande riserva in tema del Mediterraneo. Ce ne sono oltre 400, alcuni lunghi fino a sette metri, vivono immersi in un ambiente tropicale ricostruito ad hoc. A me fanno impressione, ma i bambini, in piena fase “mostri e bestie feroci”, si sono “spaventati/divertiti” un mondo a osservare dal vivo le fauci spalancate mentre i coccodrilli divorano il pasto davanti ai turisti.
Io mi sono rifatta negli altri ambienti del parco: i menzels, grosse fattorie tipiche che sembrano piccoli castelli bianchi, e il museo, con la sua collezione di ceramiche persiane e andaluse, ricche di miniature e arabeschi da Mille e una notte.
4. Imparare i segreti della ceramica tunisina
C’è un paesino-museo, Guellala, abitato solo da artigiani vasai. La terra, qui, è di creta e fuori dalle case-bottega vedi esposti manufatti di ogni forma. Puoi anche cimentarti al tornio a pedale se vuoi. Noi lo abbiamo fatto alla Maison de poterie. Idi, il proprietario, ci ha fatti sedere al suo posto e ci ha insegnato a forgiare la creta con le mani per creare un piccolo vaso. Proprio come quelli incastonati a perdita d’occhio nelle altissime pareti dell’atelier, dove si espone e si vende di tutto.
Il souvenir più divertente e originale? Un’oliera a forma di cammello con magiche aperture sopra e sotto. Serve a mescolare olio e aceto per ottenere un’emulsione perfetta.
5. Andare a cena in un galeone
Al porto di Houm souk c’è una nave spiaggiata che ospita il ristorante Haroun. Con meno di 20 euro abbiamo mangiato pesce freschissimo e frutti di mare accompagnati dagli antipasti tipici. Come il mechouila, peperoni grigliati e tagliati con il tonno, e i brik, involtini di pastella fritta dalla forma allungata che i piccoli hanno adorato.
Ad animare la cena, ci sono i suonatori di tamburi e le bravissime danzatrici del ventre che si esibiscono tra i tavoli.
Ma anche solo il panorama che si gode dalla barca, tutto spiagge e mare persi nel blu notte del Mediterraneo, da solo vale un viaggio.
6. Scoprire il deserto in versione soft
Chi non intende allontanarsi troppo dal mare ma vuole provare l’emozione di affondare i piedi nella sabbia del deserto, può fare di Djerba il punto di partenza ideale per scoprire la Tunisia in famiglia.
È collegata al continente da una diga romana e in un paio d’ore sei già in vista del Sahara. Così, se vuoi, in giornata puoi tornare indietro, ancora in tempo per un tuffo al mare con i bambini.
Le guide locali ci hanno consigliato due tappe comode, family friendly e facili da raggiungere in mezzo al deserto: Douz, sulle sponde del grande lago salato, di fronte alla celebre Tozeur, e l’oasi di Ksar Ghilane da dove partire per una passeggiata a dorso di dromedario nel deserto di sabbia rossa. Alla scoperta di antichi villaggi berberi, proprio come quelli dei cartoni.
7. Farsi una cultura sui tappeti
A Houmt Souk, il capoluogo, abbiamo scovato una fabbrica di tappeti al secondo piano del negozio di souvenir sulla piazza del mercato. C’era un enorme telaio e cinque donne che annodavano all’unisono (a una velocità incredibile), centinaia di fili di lana d’agnello. I bambini ne sono rimasti incantati. Ci hanno fatto posto sulla panca e insegnato la tecnica. Sì, tra i 49 mila nodi al metro quadrato di quell’enorme tappeto in progress, ce ne sono almeno una decina fatti proprio da noi! Il proprietario è un istrione che parla cinque lingue, compreso l’italiano. Ci ha spiegato come nasce un tappeto mostrandoci i suoi pezzi più belli. Ognuno è un’opera d’arte.
I disegni, che si tramandano di famiglia in famiglia, hanno significati precisi: la scala di Maometto, i fiori di gelsomino, l’albero della vita… Questi tappeti sono certificati, garantiti e si possono comprare al 75 per cento in meno che in Italia (li spediscono).
8. Prendere il sole senza pensare a nulla
Ci sono tanti villaggi a Djerba che consentono di vivere una vacanza a tutto tondo in un ambiente molto caratteristico. Tutti sono lungo la costa e permettono di partire con spedizioni organizzate per girare l’isola e arrivare fino al deserto tunisino.
Dopo ci si può godere il relax delle Spa visto che Djerba è il cuore mediterraneo della talassoterapia. E mentre mamma e papà provano uno dei tanti trattamenti con acqua di mare, si possono lasciare i bambini al sicuro nei miniclub, un concentrato di animazione, laboratori, sport e divertimento.
I villaggi poi offrono anche tante attività sportive, dal windsurf al kitesurf. Eccone un paio: Valtur Djerba Golf Resort & Spa e Iberostar Mehari Djerba.
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